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La quarta è dei centravanti

La quarta giornata del girone di ritorno ha fatto le prove per la Champions League. La Signora ha accettato, come nel passato, la bruttura delle scorse partite,  sembrava alle corde piena di polemiche per la difesa e per Dybala, invece si è  allenata  con il Sassuolo, squadra non facile da affrontare, con vista Atletico Madrid.  Il campionato non è mai stato messo in dubbio neanche dopo le prestazioni negative. La pragmaticità di Allegri fa la differenza: Bernardeschi su Sensi, marcatura ad uomo per spegnere il faro neroverdi  e le velleità di ripartenza del tecnico De Zerbi ne sono la prova.

Il Napoli a -11 dalla Juve sembra non avere obiettivi: solo possesso pallone senza la cattiveria agonistica smarrita sotto porta. L’Inter a -20 dalla Juventus e -9 dal Napoli continua il suo campionato strampalato, capriccioso. Il Milan di P&P, Paquetà e Piatek, resta al quarto posto. È qualcosa di anormale che due calciatori appena arrivati nel campionato italiano abbiano rivitalizzano una squadra.

La crisi continua anche per le squadre che inseguono la quarta posizione in classifica. I risultati della quarta di ritorno non hanno nascosto i difetti: altri stop sono previsti per Lazio e Roma. Ad oggi potrebbero essere l’entusiasmo dell’Atalanta e il gioco di Gasperini a fare la differenza per la Coppa con le orecchie. La lotta per la Champions e la salvezza salvano il campionato in questa seconda parte.

Raccontare un campionato che si è giocato in quattro giorni dal Giovedì appare pletorico, riempitivo, perciò solo impressioni a freddo.

Lazio-Empoli al giovedì. Ha fatto tutto Provedel, portiere toscano, affondando Iachini che si è bruciato tutto il suo margine e ha lanciato la Lazio e Simone Inzaghi in zona Champions. Il tecnico biancoceleste non si rende conto della fatica fatta dai suoi calciatori nelle ultime gare, salvati solo dal fato. Empoli in piena crisi: prima giocava bene e perdeva, adesso sempre in trincea ma perde lo stesso. Otto le gare di digiuno dall’arrivo di Mister Cappellino.

Al venerdì, troppo facile per la Roma vincere contro il Chievo. Alla Lupa sono bastati 18 minuti per spegnere i residui sogni del Chievo. La Roma vede la Champions, il Chievo sempre più avviato verso la retrocessione. Dopo aver visto le gare di Lazio e Roma tra giovedì e Venerdì e quella del Milan di domenica, come fanno pensare alla Champions  futura senza avere un gioco, risolto solo dai solisti e con le gare europee (e per la Lazio anche di Coppa Italia) che porteranno via energie?

Al sabato, il Napoli discontinuo confeziona l’ennesimo pareggio che allontana non i sogni scudetto, ma la Juventus. Ha sbattuto contro il giovane portiere Lafont, ma Mertens e Milik devono farsi un esame dei piedi per come hanno sbagliato dei gol facili. La Viola è tornata all’antico, il cuore oltre l’ostacolo, ma è mancata la finalizzazione. Creare e non finalizzare non porta da nessuna parte: tanto fumo e poco arrosto per entrambe le squadre che con il pareggio lasciano le oro ambizioni nel cassetto. Pioli si interrogherà perché Simeone in panchina, Ancelotti su qual è la formula giusta in attacco. 4-4-2 o tridente?

L’Inter vince a Parma. Lo spavento della traversa di Gervinho ha bloccato il Biscione terrorizzato dal contropiede dei ducali. Spalletti dopo 45 giorni senza vittorie e quasi 700 minuti senza gol salva la panchina con una mossa che non si è capito se abile o fortunata. Entra Lautaro Martinez e fa gol. Improvvisamente dopo il gol si sono rivisti il gioco, i tiri e la blindatura del terzo posto in classifica. L’autostima e la classica crisi del primo mese dell’anno delle squadre di Spalletti potrebbe essere alle spalle? Il Parma ha fatto il solito gioco lasciando il pallino agli avversari, ma questa volta gli è andata male: non è bastato un tiro per fare un gol.

Alla domenica, all’ora di pranzo Bologna-Genoa. Rossoblu a strisce e rossoblu a quarti affamati di punti, ma ancora con i denti da latte del gioco dei nuovi Mister.

Al pomeriggio al Ferraris si è fermata la magia blucerchiata. Troppo superficiale la squadra di Giampaolo che lascia punti sulla strada dell’Europa. Senza Caprari o qualcuno che salti il difensore scarseggiano le munizioni assist a Quagliarella. Il Frosinone a due punti dalla salvezza costruita fuori dalle mura amiche dove fare gioco è difficile. Sulla carta i frusinati se la possono giocare con tutte le pericolanti. Il  Torino ringrazia una Udinese sprecona. I friulani sbagliano anche un rigore.

A Bergamo la Spal ha sognato l’impresa per un tempo fino a che la Dea non è stata svegliata da Gasperini nell’intervallo. Fatica per Gomez e compagnia, ma il sogno Europa continua. Adesso Gasperini aspetta il Milan fra 7 giorni a domicilio per suggellare addirittura il quarto posto in classifica. Di Sassuolo Juventus già detto tutto.

Finalmente l’ultima partita alla domenica sera. Il Milan batte il il solito Cagliari da trasferta, mai in partita. Paquetà con il gioco, brasiliano non banale, e Piatek con i gol rianimano il popolo del Diavolo che ha già dimenticato Higuain. Tutto facile per Gattuso, che sblocca tutto con una autorete e con il primo gol del brasiliano in Italia perché i difensori sardi sono tutti impegnati a non far tirare il polacco.

La settimana calcistica del Festival di Sanremo va in archivio annunciando che non ci sarà il campionato più bello del mondo, ma ogni giornata sarà da vivere per il quarto posto e la retrocessione. La quarta giornata di ritorno del Campionato italiano è quella dei numeri 9 ritrovati: Dzeko, Caicedo, Petagna, Zapata, Ciofani, Okaka, Piatek.

Le classifiche europee dimostrano che il calcio italiano scivola con passi da gambero, giornata dopo giornata, per colpa del tatticismo esasperato. Ed è ancor più sotto gli occhi di tutti con la sconfitta tennistica di Sarri in Premier League dove il calcio è velocità, corsa, intensità e non possesso pallone.

Il caso latte dei pastori sardi è entrato nel calcio. Bloccata la squadra sarda. Pastori infuriati per il prezzo del latte: non volevano che il Cagliari partisse per Milano. Tutto risolto quando i calciatori hanno partecipato al gesto simbolo rovesciando i bidoni di latte sull’asfalto.

Da oggi calcio europeo. Curiosità nel vedere l’impatto che avrà sul campionato italiano. I soliti lamenti per mancanza di energie non stanno più in piedi, visto e considerato che sono quasi sempre le stesse squadre da anni a girare l’Europa.


I NUMERI DEL CAMPIONATO (aggiornati alla 23° giornata)

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