Prima della gara dell’Olimpico, valida per l’andata delle semifinali di Coppa Italia, la Lazio di Simone Inzaghi aveva trovato qualche rammendo per una difesa falcidiata dagli infortuni e dalle squalifiche, come quella di Radu costretto a saltare ben quattro partite in questa competizione. Il Milan, dal canto suo, preparava la trasferta per cercare di subire meno possibile, difendere con ordine e segnare almeno un gol. Paquetà un po’ in ora e il solito Piatek erano ancora una volta gli aghi della bilancia del gioco rossonero. La marcatura di Acerbi su Piatek senza sbavature dal primo all’ultimo minuto, con la cultura dell’anticipo che ha prevalso sulla fame da gol dell’attaccante polacco, ha detto però che per la prima volta il Pistolero, capocannoniere di Coppa Italia, è rimasto a secco da quando parte titolare con la maglia rossonera. Paquetà, invece, ha sofferto la manovra del centrocampo biaconceleste, spesso trovandosi occupato in fase difensiva. Risibile il supporto di Suso e Borini alla manovra.
Se mai è la Lazio ad uscire dall’Olimpico con uno 0-0 che le sta stretto, in particolare per l’occasione avuta nel primo tempo da un Immobile ancora non al top e la pressione messa alla difesa rossonera nella seconda frazione di gioco, con poche soluzioni in area di rigore e molte conclusioni dalla distanza. Lazio che poteva permettersi di spingere un po’ di più sull’acceleratore in virtù del mancato impegno di campionato (causa rugby, ndr). Il ritorno, fissato per il 24 aprile prossimo, partirà dall’equilibrio dell’andata. Il Diavolo potrà far valere il fattore casa, la Lazio potrà giocare sul fatto che una rete in trasferta imporrebbe al Milan di segnare un gol in più per andare ai supplementari.
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