La 25esima giornata del campionato di Serie A si è consumata in maschera. La maschera del VAR è la più brutta, sarà un problema. I carnevali passano, ma certe maschere resteranno fino alla fine del campionato. La frase di qualche filosofo del calcio del passato: “Se non giochi bene perderai alla lunga” non fa più parte del campionato italiano. Si continua a giocare male in testa, a metà e in fondo alla classifica. Tutti in maschera, contano solo i risultati.
Dalla ripresa del campionato alla fine di febbraio, pur non giocando bene, grazie ai risultati sono stati i due mesi del Milan. Gattuso è stato bravo ma anche fortunato ad aver trovato due calciatori stranieri che si sono subito innestati nel campionato italiano: Paquetà e Piatek. L’anticipo del venerdì è stato una caparra del venerdì grasso. Il polacco tocca un pallone e non lo sbaglia. Per il Milan e Gattuso è tutto grasso che cola, con zero gioco per un tempo contro l’Empoli, annunciato d’attacco da Iachini ma che si è solo difeso, resistendo 45’. Preziosi penserà ai consigli di qualcuno, che indicava il polacco ai tempi di Juric dicendo che avesse esaurito la polvere da sparo? Piatek gioca solo per il gol e nessun allenatore gli chiederà di giocare per la squadra. Ci pensano gli avversari a marcarlo, anche in tre, e permettere così agli altri giocatori di fare gol.
Il Torino vince 2 a 0 perché più rampante dell’Atalanta. Non è il risultato la notizia, ma il fatto che la Dea di Gasperini arrivasse sempre seconda sui secondi palloni. Le assenze per i bergamaschi erano tante, ma è l’energia mancante che spaventa. Toro che crede nell’Europa, Izzo e Iago Falque bucano Gasperini. L’Atalanta con 9 sconfitte sul groppone si concentrerà sulla Coppa Italia.
Alo Stirpe di Frosinone protagonista è stato il vento e la coscia di Dzeko all’ultimo minuto. I frusinati hanno messo in crisi la Lupa: l’attaccante bosniaco risponde a Piatek per la Champions League. In Bologna-Juventus c’è solo la Joya. Risolve tutto Dybala appena entrato dalla panchina. Risolvono tutto i tre cambi di Allegri: oltre a Dybala, anche Pjanic e Chiellini. Altro incubo è stato il “cholismo” messo in campo dal Bologna, che però non fa gol neanche con le mani.
La zebra torinese non nitrisce, soffre e pensa alla Champions che sta svanendo, rianimando il Ciuccio napoletano. Ancelotti tra Lambrusco e Parmigiano nella sua terra ubriaca il Parma con il suo giro pallone. 4 reti dopo tanta carestia per pensare a vincere l’Europa League. Peccato per le “parole alla Merola” del presidente cineasta che guarda più in casa degli altri che nella sua. Siamo a 3 sconfitte di fila per i ducali.
Fiorentina-Inter 3 a 3 non è da crepacuore per merito…del VAR. Abisso VAR non solo davanti alla TV, anche in campo. Inter in svantaggio che recupera e sorpassa la novità del Franchi. La Viola oltre riaprire la corsa al terzo posto con un gol al 110’ di gara dopo 10 minuti di controllo al monitor e 13 di recupero ci riprova per l’Europa League. Partita solo fisica poco tecnica. Marotta tenta l’aggancio a Wanda Icardi. Simeone il “cholito” esce dal tunnel della psicanalisi della rete con un gol dopo 18 secondi, poi assegnato a De Vrij.
La Sampdoria dopo 3 KO torna alla vittoria di rigore con il gol di Quagliarella, anche lui a secco da tre gare. Il solito Cagliari da trasferta punito e non digerito da un arbitro esordiente allergico al tubo catodico. La società, in questo momento, pensa al passaggio di proprietà più che all’Europa. Da Ferrero ad un fondo americano con il sogno Vialli presidente. Sassuolo-Spal 1 a 1. Brutta partita, con il gioco collettivo sassolese svanito. La Spal ringrazia il VAR e a Ferrara dicono: “Chi di VAR ferisce di VAR perisce”. Lazio-Udinese a data da destinarsi, di Chievo-Genoa meglio dimenticare tutto.
Dopo sette mesi di campionato, il VAR non è cambiato in nulla. Si guardano di più le TV in campo ma oltre i falli di mano, i fuorigioco e le telecamere decidono anche le intensità delle trattenute e delle spinte. Il VAR, eccetto il primo posto, in classifica potrebbe decidere l’Europa e la salvezza se Rizzoli continuerà a mandare in campo arbitri non filugelli che dopo 25 giornate di campionato non hanno ancora mangiato la foglia dell’arbitraggio. Due esordi in serie A: Volpi di Arezzo al Bentegodi e Massimi di Termoli in Samp-Cagliari. Il primo non ha fatto fatica, a parte un piccolo difetto: non applica la norma del vantaggio. Il secondo è stato ripreso da Mazzoleni al VAR per un fallo durissimo non fischiato, poi punito con un cartellino giallo e non rosso a Deiola del Cagliari. Guardata la TV non ha cambiato idea, anzi ha confermato di essere supponente come quando non è andato a verificare il fallo da rigore su Gabbiadini.
I NUMERI DEL CAMPIONATO (aggiornati alla 25° giornata)
- MEDIA GOL RISPETTO ALL’ANNO SCORSO: -17 (659/676)
- RETI TOTALI DA INIZIO CAMPIONATO: 659;
- RETI DI GIORNATA: 24;
- GIORNATA PIÙ PROLIFICA: 21° (37 gol)
- GIORNATA MENO PROLIFICA: 16° (17 gol)
- RIGORI ASSEGNATI E REALIZZATI DA INIZIO CAMPIONATO: 58;
- MIGLIORE ATTACCO: JUVENTUS (53);
- PEGGIORE ATTACCO: FROSINONE, CHIEVO, UDINESE, BOLOGNA (19);
- MIGLIORE DIFESA: JUVENTUS (15);
- PEGGIORE DIFESA: FROSINONE (49);
- MIGLIORE ATTACCO IN CASA: ROMA (30);
- PEGGIORE ATTACCO IN CASA: FROSINONE, BOLOGNA (8);
- MIGLIORE DIFESA IN CASA: INTER (6);
- PEGGIORE DIFESA IN CASA: SASSUOLO, FROSINONE (25);
- MIGLIORE ATTACCO IN TRASFERTA: ATALANTA (30);
- PEGGIORE ATTACCO IN TRASFERTA: CAGLIARI (7);
- MIGLIORE DIFESA IN TRASFERTA: JUVENTUS (7);
- PEGGIORE DIFESA IN TRASFERTA: EMPOLI (28);
- PARTITE VINTE CON ALMENO 3 GOL DI SCARTO: 41 su 249 (16,5%)*
*Lazio-Udinese da recuperare