Sono due weekend consecutivi che il VAR e la Serie A non se la passano benissimo. L’AIA non favella, né dopo gli episodi del “Mazza” di Ferrara, con l’annullamento del gol a Valoti per assegnare rigore alla Fiorentina (decisone rivelatasi corretta, seppur dilatata a dismisura nei tempi, ndr), né dopo la domenica di campionato andata in archivio dopo il 100′ di gioco di Fiorentina-Inter col fantasioso tocco di braccio di D’Ambrosio in area di rigore. Un gesto punito col calcio di rigore dall’arbitro Abisso nonostante il suggerimento di Fabbri (il terzo in 90′) per una on field review. Una revisione che avviene, ma che sostanzialmente si rivela inutile perché conferma la scelta assunta in campo dall’arbitro: concedere il rigore che avrebbe congelato la sfida sul 3-3 finale.

Inutile sorprendersi della campagna mediatica scaturita da un errore così grave e corroborata soprattutto dai vertici societari nerazzurri, che ieri hanno definito l’errore come “il più grosso della stagione”. Un’attribuzione di gravità che potrebbe fare propria qualsiasi squadra colpita nell’orgoglio e nella dignità. Soltanto per rimanere in tema, basterebbe pensare al contatto Florenzi-Pandev in Roma-Genoa. Anche in quel caso furono polemiche accese per un mancato rigore solare che aveva l’aggravante di non sapere se Chiffi, al VAR, avesse effettivamente richiesto una on field review oppure no. Un episodio per il quale Di Bello fu sospeso per un mese, esattamente come accadrà ad Abisso, accusato dall’Inter di avere deciso “soggettivamente e non oggettivamente“. Un episodio, quello dell’Olimpico, per il quale, non più tardi di ieri pomeriggio, Enrico Preziosi ha ricevuto un’ammenda dalla Procura Federale.

La speranza, ad oggi, è che i due punti lasciati per strada dall’Inter non influiscano negativamente sulla classifica nerazzurra, altrimenti il VAR scricchiolerebbe come non mai. O quantomeno le sue linee guida. Quel che è certo, invece, è che Fabbri finirà sulla graticola malgrado tre suggerimenti corretti e una partita d’autore al minischermo. Il fischietto ravennate richiama Abisso in tre occasioni: il fallo di mano di Edimilson non visto da Abisso; il fallo di Muriel su D’Ambrosio prima della rete di Biraghi (Abisso neppure guardava l’azione distratto da un giocatore rimasto a terra: e non serve essere un arbitro per capire che è un comportamento sbagliato per un direttore di gara quello di non essere concentrato sull’azione);  l’episodio da rigore finale in area di rigore. Tre richiami per “chiaro ed evidente errore” (il protocollo è chiaro), ma solamente due rettifiche della decisone assunta in campo. Motivo per cui dalle polemiche delle ultime 48 ore non sono scampati neppure Nicchi e Rizzoli. Ma andiamo a rivedere i singoli episodi di giornata immagine per immagine, didascalia per didascalia.


MILAN-EMPOLI

Nella foto, la rete annullata a Paquetà dall’arbitro Giacomelli. Sul cross di Rodriguez, il brasiliano rossonero è oltre la linea. Arbitro e assistente non ravvisano offside, ma il VAR (Piccinini) richiama il direttore gara e lo riconduce a più miti consigli. Giusto annullare la rete del vantaggio rossonero. Siamo nel primo tempo

CHIEVO-GENOA

Nella foto, il tocco tra petto e spalla di Nicola Rigoni in Chievo-Genoa. Siamo al 33′, il Genoa ha appena battuto una punizione dalla sinistra con Criscito. Dopo averla scodellata in area, la sfera sbatte su Rigoni, il cui braccio è parecchio largo. Volpi è appostato una decina di metri fuori dall’area di rigore, abbastanza lontano dall’episodio, il che non lo scagiona affatto da un’ipotetica svista. Successivamente il pallone finirà in rimessa laterale e passeranno una decina di secondi in cui Volpi, all’esordio in Serie A, si intratterrà in cuffia con Rocchi (VAR). La decisione finale sarà di non assegnare calcio di rigore. Diciamo che l’episodio è conforme a quello del “Franchi”, con la differenza che qui la parola di Rocchi su Volpi ha avuto più peso di quella di Fabbri nei confronti di Abisso

SAMPDORIA-CAGLIARI

Nella foto, Deiola interviene in maniera scriteriata su Praet. Un fallo da rosso diretto, pericoloso oltre che negligente. L’arbitro Massimi ammonisce solamente il calciatore del Cagliari, Mazzoleni ravvisa gli estremi per una conversione del cartellino da giallo a rosso. On field review, ma scelta confermata: solamente giallo per Deiola. Scelta abbastanza discutibile e domanda spontanea: a che serve un regolamento che, già solo richiamandoti, ti invita a tornare sui tuoi passi se poi, su questi benedetti passi, l’arbitro a sua discrezione può decidere di non tornare?
Nella foto, Pellegrini si profonde in una leggerissima trattenuta su Gabbiadini. Una trattenuta che, dai fermo immagine, potrebbe insospettire, ma che a velocità di gioco appare davvero minima e non tale da portare all’assegnazione del calcio di rigore. Per Massimi, altro esordiente, è rigore. Mazzoleni (VAR) è della stessa idea. Rigore generoso, ingenuo Pellegrini nel dare a Gabbiadini l’occasione per accentuare la dinamica dell’intervento

PARMA-NAPOLI

Nella foto, il fallo di Malcuit su Bruno Alves che varrebbe il rigore a favore del Parma, ad inizio ripresa. Chiffi infatti lo assegna, ma sarà costretto giustamente a tornare sui propri passi dal VAR Di Bello, che gli suggerisce di rivedere un precedente contatto tra Gagliolo e Callejon, sempre nell’area del Parma. Chiffi, che pur sostando sulla lunetta dell’area di rigore non ha visto nulla, si fida del collega e torna sui propri passi dopo essersi diretto a bordo campo. Punizione per il Napoli, niente rigore per il Parma (penalty netto)
Nella foto, il precedente fallo di Gagliolo su Callejon. Da osservare come Chiffi stia segnalando chiaramente con le mani che quella non è punizione

FIORENTINA-INTER

Nella foto, il fallo di mano di Edimilson che Abisso non ravvisa a velocità di gioco e che, invece, non passa inosservato al VAR
Nella foto, Muriel scalcia D’Ambrosio. Sugli sviluppi dell’azione segnerà Biraghi, ma la rete (dopo on field review suggerita da Fabbri) sarà annullata. Pesante disattenzione di Abisso, che non vede l’azione fallosa dell’attaccante viola perché distratto da un altro calciatore rimasto a terra. Alcune immagini a velocità di gioco confermano che il direttore di gara non stava osservando l’azione
Nella foto, l’episodio che porterà alla concessione del rigore a favore della Fiorentina, battuto al 100esimo minuto di gioco. Fabbri poteva metterci una pezza, ma Abisso conferma la sua decisione (sbagliata) di concedere rigore, forse in virtù della sua posizione visto che, in campo, aveva visuale completamente libera e si trovava a pochissimi metri dalla zona dell’accaduto