VAR Sport, gli episodi del 25° turno: Abisso sprofonda al Franchi. Doppio errore in Samp-Cagliari
Alessio Semino
Sono due weekend consecutivi che il VAR e la Serie A non se la passano benissimo. L’AIA non favella, né dopo gli episodi del “Mazza” di Ferrara, con l’annullamento del gol a Valoti per assegnare rigore alla Fiorentina (decisone rivelatasi corretta, seppur dilatata a dismisura nei tempi, ndr), né dopola domenica di campionato andata in archivio dopo il 100′ di gioco di Fiorentina-Inter col fantasioso tocco di braccio di D’Ambrosio in area di rigore. Un gesto punito col calcio di rigore dall’arbitro Abisso nonostante il suggerimento di Fabbri (il terzo in 90′) per una on field review. Una revisione che avviene, ma che sostanzialmente si rivela inutile perché conferma la scelta assunta in campo dall’arbitro: concedere il rigore che avrebbe congelato la sfida sul 3-3 finale.
Inutile sorprendersi della campagna mediatica scaturita da un errore così grave e corroborata soprattutto dai vertici societari nerazzurri, che ieri hanno definito l’errore come “il più grosso della stagione”. Un’attribuzione di gravità che potrebbe fare propria qualsiasi squadra colpita nell’orgoglio e nella dignità. Soltanto per rimanere in tema, basterebbe pensare al contatto Florenzi-Pandev in Roma-Genoa. Anche in quel caso furono polemiche accese per un mancato rigore solare che aveva l’aggravante di non sapere se Chiffi, al VAR, avesse effettivamente richiesto una on field review oppure no. Un episodio per il quale Di Bello fu sospeso per un mese, esattamente come accadrà ad Abisso, accusato dall’Inter di avere deciso “soggettivamente e non oggettivamente“. Un episodio, quello dell’Olimpico, per il quale, non più tardi di ieri pomeriggio, Enrico Preziosi ha ricevuto un’ammenda dalla Procura Federale.
La speranza, ad oggi, è che i due punti lasciati per strada dall’Inter non influiscano negativamente sulla classifica nerazzurra, altrimenti il VAR scricchiolerebbe come non mai. O quantomeno le sue linee guida. Quel che è certo, invece, è che Fabbri finirà sulla graticola malgrado tre suggerimenti corretti e una partita d’autore al minischermo. Il fischietto ravennate richiama Abisso in tre occasioni: il fallo di mano di Edimilson non visto da Abisso; il fallo di Muriel su D’Ambrosio prima della rete di Biraghi (Abisso neppure guardava l’azione distratto da un giocatore rimasto a terra: e non serve essere un arbitro per capire che è un comportamento sbagliato per un direttore di gara quello di non essere concentrato sull’azione); l’episodio da rigore finale in area di rigore. Tre richiami per “chiaro ed evidente errore” (il protocollo è chiaro), ma solamente due rettifiche della decisone assunta in campo. Motivo per cui dalle polemiche delle ultime 48 ore non sono scampati neppure Nicchi e Rizzoli. Ma andiamo a rivedere i singoli episodi di giornata immagine per immagine, didascalia per didascalia.