Il presidente del CONI Giovanni Malagò ha fatto tappa questa mattina presso il nuovo impianto “Begato 9 Stadium” per il taglio del nastro e l’inaugurazione del centro sportivo alla presenza del Governatore della Regione Liguria Giovanni Toti e del Sindaco di Genova Marco Bucci. Queste le dichiarazioni di Malagò, che comincia rispondendo alla provocazione lanciata dal presidente della FIFA Gianni Infantino in merito alla condizione degli stadi italiani: oggi l’Italia è davvero dietro al Gabon?
“Il presidente Infantino, che ho visto a Roma in questi tre giorni di comitato FIFA, ha pienamente ragione, ma da cinque anni ho una sorta di mantra nel battere sul tasto: ‘non si possono sviluppare progetti sportivi di livello se non si ha un’impiantistica sportiva adeguata’. Questo vale per tutti gli sport, ma caso in un caso eclatante con il calcio. Salvo Torino, Udine, l’Olimpico di Roma e Reggio-Emilia per il Sassuolo, per il resto abbiamo tante situazioni datate ed è la causa maggiore per cui certe società non riescono a crescere con i ricavi ed essere competitive. Difficile anche ottenere uno spettacolo all’altezza delle aspettative sotto un profilo visivo e di diritti televisivi. Per cui penso che la strada – non ne vedo altre – sia quella di candidarsi per Europei del 2028. Bologna, Milano, Firenze, Bari, Napoli, Cagliari. Come Genova sono tutti posti in cui credo sia indispensabile intervenire. Se ognuno va per conto proprio come qui, a Firenze o a Bologna, mi pare che diventi un calvario, una via crucis che caratterizza il nostro paese per realizzare nuovi impianti. Questo è il riassunto”.
Sull’inaugurazione del New Begato 9 Stadium: “Oggi non parliamo di Genoa e Sampdoria ma di Campomorone e Bolzanetese, una realtà legata alla storia proprio del Genoa. Questa storia ha come protagonista una scuola primaria di secondo grado. Fino a che uno non arriva qui non realizza dove possa essere incastrato questo campo. Sembra un mezzo miracolo, quando alzi gli occhi vedi quest’edilizia e ti rendi conto di come possa essere un simbolo della zona. Sono orgoglioso e mi scuso per non esser venuto il mese scorso a causa della neve. I fondi sono sempre stati utilizzati in modo corretto e in questo caso sono stati addirittura risparmiati rispetto al bando iniziale e ripartiti fra le società che gestiscono l’impianto. La lista dei prossimi progetti: a Celle Ligure, a Cengio, a Cogorno, a Mele e a Sestri Levante oltre a quelli già realizzati a Chiavari e Savona. La professionalità e la serietà di chi fa queste cose è riconosciuta”.
Sullo scandalo doping ai Mondiali di sci di fondo: “Incredibile, una cosa scioccante e traumatizzante. Va ad inficiare tutto un percorso ed un progetto: non sai se essere più demoralizzato per lo schifo della vicenda o più contento del fatto che ora ci sia un indagine a scoprirlo. Ci riporta indietro a Torino, peraltro coinvolgendo ancora una volta la squadra austriaca insieme ad altri atleti con un medico che era stato già messo all’indice. in Italia siamo diventati più realisti del re e un modello per alcuni anche esagerato”.
Sulla scelta di giocare il derby alla sera: “Se vogliamo crescere culturalmente e abbiamo ancora limitazioni sullla questione “a che ora giochi” non si va da nessuna parte. Certo è che un’impiantistica di una certa generazione potrebbe aiutare, ma si è fatto tanto per massimizzare i diritti televisivi – quelli che possono consentire alle squadre di fare squadre migliori, essere più competitivi anche nelle coppe europee – e se tu che hai la partita la fai spostare tre giorni prima, facendola giocare alle 15 o alle 18, devo dire con franchezza: non è giusto e nemmeno corretto. La casistica degli ultimi anni poi è chiarissima: siamo arrivati al quasi nulla dentro l’impianto, mentre al di fuori è accaduto quel che conoscete”.
Su VAR e tecnologia: “Si tratta di una partita all’interno del mondo del calcio. Ho sempre dato totale solidarietà alla tecnologia nel mondo del calcio. I casi che ci sono sono molto meno ma fanno molto più discutere. Pensate a quanti episodi sarebbero stati ingiustamente fischiati senza il VAR. L’obiettivo è arrivare in un mondo perfetto, con un campionato in cui sul VAR non si abbia niente da dire, ma ricordatevi che al monitor un uomo ci dovrà essere sempre”.
Per la candidatura italiana alle prossime Olimpiadi Invernali: “Parto domattina da Malpensa verso Bangkok per assemblea dei comitati olimpici asiatici. Vado a presidiare il territorio. Siamo a tre mesi dalla votazione di Losanna, siamo molto competitivi ed è una partita aperta, ma sarebbe una pazzia sottovalutare l’avversario”.
Sulla battuta di Infantino per un Mondiale a 48 squadre: “C’è tutta un’evoluzione nel mondo, perché il calcio domina la scena dell’opinione pubblica, che ha sostanzialmente una priorità o un obiettivo: aprire il più possibile a più nazioni la possibilità di accedere a competizioni sportive. Se c’è un Mondiale che ha più squadre partecipanti, il calcio essendo il più globalizzato è il primo a mettere più fiches in questo discorso. Sono tutte politiche internazionali”.
Zarbano: “Il futuro del Genoa è migliorato. Voci sui fondi? Le ho lette, non ne so nulla”