La sfida dell’ora di pranzo fra Genoa e Juventus non sarà una gara banale. C’è chi ha provato a renderla tale dopo aver saputo dell’assenza di Cristiano Ronaldo, ma in realtà in palio ci sono ugualmente punti pesantissimi. Il Genoa per staccare ulteriormente il terzultimo posto, lontano otto punti e occupato dall’Empoli dopo la vittoria esterna del Bologna a Torino. La Juventus, invece, per cercare di aumentare il distacco col Napoli (+18) e chiudere virtualmente il campionato prima dei quarti di finale di Champions League ad inizio aprile.
Ma sarà anche la partita del ritorno di Perin al “Ferraris” da avversario e quella del ritorno dell’arbitro brindisino Di Bello a dirigere la formazione rossoblu dopo Roma-Genoa del dicembre 2018, sfida che nel finale vide penalizzato il Grifone per un rigore solare non dato a Pandev su spinta di Florenzi. Infine, il Genoa rincorre una chimera chiamata gol: tre partite senza segnare, 287′ senza la gioia di una rete contro Chievo, Frosinone e Parma. Prandelli vuole una squadra coraggiosa, il Ferraris ha risposto presente ancora prima di sentire suonare la carica in conferenza stampa.
IL NOTIZIARIO
Ad arbitrare la sfida sarà, come già detto, Di Bello della sezione di Brindisi, assistito al VAR da Mazzoleni di Bergamo. Longo e Santoro gli assistenti di linea. Quarto uomo Sacchi di Macerata, all’AVAR Lo Cicero. Sono 13 gradi quelli avvertiti al Ferraris, dove è attesa la cornice di pubblico delle grandi occasioni. Terreno di gioco in buone condizioni anche a ridosso della linea di porte.
Uno striscione con scritto “Mattia” in rossoblu campeggia nella parte superiore della Gradinata Nord, probabilmente rivolto all’ex portiere rossoblu che sta effettuando il riscaldamento sotto la Sud. “Il tuo ricordo vive in noi, ciao Ciccio” lo striscione che campeggia invece nel settore Distinti. In tribuna presente tutta la dirigenza del Genoa, da Zarbano a Donatelli, e presenzia anche il nuovo tecnico dell’Albissola, Rino Lavezzini. Presente anche Benedetta Signorini, figlio del capitano rossoblu. Sono 28532 i tifosi presenti al Ferraris.
LE FORMAZIONI UFFICIALI
GENOA (4-4-2): Radu; Pereira, Romero, Zukanovic, Criscito; Lazovic, Rolon, Radovanovic, Lerager; Kouamè, Sanabria. Allenatore: Cesare Prandelli;
JUVENTUS (3-5-2): Perin; Caceres, Bonucci, Rugani; Joao Cancelo, Emre Can, Pjanic, Bentancur, Alex Sandro; Dybala, Mandzukic. Allenatore: Massimiliano Allegri.
PRIMO TEMPO
Squadre in campo al Ferraris. Dybala e Criscito saranno i due capitani. Il Genoa, in tenuta rossoblu con numeri e nomi dorati, attaccherà subito sotto la Sud. Perin accolto a metà tra qualche fischio e diversi applausi. Iniziata la gara.
La prima indicazione è che Lazovic gioca a sinistra, con Lerager attivo sulla destra. Molto vicini subito Kouamè e Sanabria. Al secondo di gioco Lerager strappa un pallone dai piedi di Alex Sandro e lancia Kouame, che guadagna il primo angolo della partita contrastato da Bonucci.
Al 3′ di gioco ammonito Romero per aver fermato una ripartenza di Joao Cancelo. Il difensore argentino entrerà in diffida. Al 5′ primo giallo anche per i bianconeri: ammonito Alex Sandro.
Partita che si sta sviluppando maggiormente sugli esterni, dove il Genoa cerca un pressing coraggioso per rubare il pallone alto agli avversari e ripartire innescando Kouamè. Molto propositivi anche Pereira e Criscito. Al decimo di gioco un sinistro di Kouamè dal limite dell’area termina a lato di un paio di metri, ma l’occasione era ghiotta.
La Juventus sta faticando ad imbastire dal basso la sua manovra vista la pressione sui portatori di palla. Lo dimostra anche un contropiede rossoblu al quarto d’ora con Radovanovic che ruba un pallone e attiva Rolon, che cercando in verticale Lazovic non trova il compagno. Ma la grande occasione arriva un minuto più tardi quando Pereira lancia Kouame, che viene fermato da Rugani: nel rimpallo il pallone torna sui piedi di Sanabria che batte un rigore in movimento. Perin è strepitoso nel chiudere lo specchio alla sua sinistra.
Le gradinate, riempitesi del tutto solo dopo una ventina di minuti, incitano a gran voce il Genoa. Nella Sud sono diversi i tifosi della Juventus. Al 22esimo giallo anche per Caceres, che entra duramente su Lazovic, che salta nel momento giusto per evitare guai peggiori. Al 28′ di gioco secondo angolo della gara per il Genoa, da cui inizia un’azione che porterà prima a un tiro di Romero da centro area capitolato sul palo (ma c’è una deviazione di Perin), poi al 29esimo all’assegnazione di un calcio di rigore per fallo di mano di Cancelo, che colpisce il pallone col bracco sinistro largo, ma sicuramente senza volontarietà perché è girato di spalle. Peraltro l’attenuante per la quale Di Bello viene richiamato al VAR da Mazzoleni, che inverte la decisione presa in campo, è un tocco precedente di braccio da parte di Kouamé, al quale lo stesso Di Bello spiega la dinamica. Il Ferraris è un tripudio di fischi. Prandelli, che aveva ammonito su come il VAR abbia penalizzato il Genoa più di tutte le altre squadre di questa Serie A, sorride. Episodio che tiene la sfida in equilibrio.
Dopo la revoca del calcio di rigore, la Juventus esce con più convinzione dalla sua metà campo e porta Bonucci nella metà campo rossoblu, regista aggiunto nella manovra bianconera. Al 38esimo resta a terra Mandzukic nell’area di rigore rossoblu dopo essere saltato tra Criscito e Pereira. Non c’è fallo, ma solo calcio d’angolo.
Mancano ormai cinque minuti a fine primo tempo e la partita ha ancora emozioni da offrire, come la discesa del Genoa sulla destra che si conclude con una conclusione alle stelle di Rolon da buona posizione. Il centrocampista rossoblu aveva tutto il tempo per stoppare e calciare, ma ha avuto fretta nel battere a rete. Saranno due i minuti di recupero accordati dall’arbitro Di Bello. Chiude in avanti la Juventus, ma senza sfruttare al meglio un calcio piazzato dai 40 metri.
Riparte il secondo tempo al Ferraris e lo fa senza cambi, né da una parte, né dall’altra. Dopo 45” subito punizione dal limite dell’area, nella zona di destra, per la Juventus, che ha messo Alex Sandro e Cancelo sulla stessa corsia di sinistra. La conclusione di Dybala viene deviata da Kouamè in angolo.
Anche il Genoa cerca di rendersi pericoloso con due conclusioni da fuori, prima di Criscito e poi di Sanabria, ma la difesa bianconera resiste e chiude lo specchio. Al 55′ la Juventus passerebbe in vantaggio aiutata da Lerager e Romero che pasticciano su Caceres. La rete è di Dybala, ma Di Bello annullerà per fuorigioco di Emre Can nello sviluppo dell’azione. Revisione arrivata attraverso il VAR Mazzoleni. Partita che resta accesa, aperta e in equilibrio.
Al 58′ fuori Cancelo, dentro Bernardeschi. Prandelli risponde inserendo Pandev al posto di Sanabria. I rossoblu sono ormai un 4-4-1-1 con Kouamè unica punta e Pandev alle spalle per fare abbassare uno dei centrocampisti di Allegri, che a sua volta aveva predisposto il primo cambio: Bernardeschi infatti agisce a sinistra in un 4-3-3 con Dybala a destra e Mandzukic unica punta. Al 61esimo angolo a favore del Genoa dopo un’ottima sortita di Pandev. L’azione si chiude con Romero che scarica tra i guantoni di Perin.
Al 66′ si prepara a fare il proprio ingresso Sturaro, richiamato dalla panchina rossoblu. Pandev al 67esimo conquista un’ottima punizione dai trenta metri: sul pallone Radovanovic e Criscito. Alla fine calcia l’ex Chievo col destro, ma la barriera bianconera è brava a chiudere.
Al 70esimo si materializza il cambio: fuori Lazovic, dentro Sturaro. Accolto dagli applausi del Ferraris, subito in campo contro la sua ex squadra e schierato nella zona di sinistra, dove agiva Lazovic. E proprio da lì, accentrandosi, al 71esimo marca la sua prima rete dal ritorno al Genoa con un destro a giro che batte Perin. Gol pregevole: tutto parte da un’ottima chiusura difensiva di Zukanovic, la percussione di Pandev che temporeggia, serve l’accorrente Sturaro e fa esplodere il Ferraris. Perin incolpevole sul gol.
Al 75esimo fuori anche Radovanovic che lascia il posto a Veloso. Allegri risponde al 77′ con Spinazzola al posto di Bentancur. Al 78esimo la grande occasione per il raddoppio la avrebbe proprio Kouamè, che però spara troppo alto. Mancano dieci minuti alla fine della gara.
All’81esimo raddoppio rossoblu dopo un contropiede orchestrato alla perfezione da Kouamè e Pandev, che taglia a centro area e incrocia con sinistro. Perin è nuovamente battuto, il Ferraris è una bolgia. L’attaccante macedone viene anche ammonito per essersi tolto la maglia.
All’84esimo Emre Can riceve il giallo per un fallo di reazioni su Criscito, appostato a ridosso della bandierina dal lato sinistro dell’area di rigore. Mancano tre minuti alla comunicazione del recupero: Bernardeschi spedisce sul fondo una punizione a giro di sinistro. Saranno 4′ i minuti di recupero, accolti dal Ferraris con gli “oli” che seguiranno ogni trama di passaggi.
Al triplice fischio , squadra chiamata sotto la Gradinata Nord. Per la Juventus invece arriva la prima sconfitta in campionato dopo la rimonta sull’Atletico Madrid. Il Genoa, che già all’andata aveva pareggiato all’Allianz Stadium, si conferma bestia nera dei bianconeri e torna a segnare dopo oltre 300′ minuti di astinenza. Lo fa con Sturaro e Pandev, entrati dalla panchina, che tengono impegnata la Juventus in copertura ed esaltano la velocità di Kouamè. Rossoblu che rispondo a distanza a Spal e Bologna e salgono a 33 punti.