Il tecnico del Genoa Cesare Prandelli è intervenuto in conferenza stampa al termine della vittoria conquistata contro la Juventus al Ferraris di Genova, in quella che è diventata la prima sconfitta stagionale per i campioni d’Italia. Di seguito, in sintesi, le dichiarazioni di Prandelli:

“Sono contento soprattutto per la gente, che è quella che soffre di più ed oggi deve essere contenta. E’ bello quando vedi tutta la gente soddisfatta. Ho la fortuna di lavorare in una città dove la gente tifa Genoa e non altre squadre. I ragazzi devono essere convinti di quel che si fa, e con la massima concentrazione oggi hanno fatto quello che avevo chiesto. Quando abbiamo visto la lista dei convocati prima della gara siamo rimasti pensierosi su come affrontarla, perché avevamo capito che avrebbero giocato con questi tre là davanti. Abbiamo scelto di puntare su Lazovic alti e ripartire negli spazi: quando las quadra è compatta e ordinata le distanze diminuiscono. Siamo rimasti in partita sempre”

Sul gol di Stefano Sturaro, appena entrato in campo: “Per Stefano sono felice, da quando è arrivato ha lavorato tanto e deve lavorare ancora. La personalità e la struttura sono quelli di un grande campione”.

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E ancora: “I ragazzi devono tornare martedì (concesso un giorno di festa aggiuntivo, ndr) con la consapevolezza di poter fare cose importanti al di là degli avversari. Non perdiamo di vista il nostro obiettivo, che è la salvezza e per la quale ci sarà da soffrire tanto: nessuno molla nulla, né piccoli né grandi. Se saremo consapevoli della nostra forza sarà meno dura. I sistemi di gioco non sono importanti, gli interpreti si”. 

“Quando vinci così non devi dare nessuna immagine. Noi abbiamo la fortuna di giocare in questo stadio: il nostro popolo è qualcosa di unico, ma tante volte mantenere un equilibrio è difficile. Loro vorrebbero foga, andare avanti e abbiamo preso tanti gol in passato proprio per questo motivo. Allora bisogna cercare equilibrio. Quando arrivi a fare questo lavoro vuol dire che gli attributi li hai. poi alla fine è sempre un gioco, devi sapere come interpretarlo al meglio. Lasciando stare la partita contro il Chievo, molto strana ed equilibrata in cui è mancato il coraggio nel fare qualcosa in più, a Frosinone abbiamo creato 60mila cross senza riuscire a metterla dentro e a Parma abbiamo giocato bene”.

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