Questo pazzo, pazzo, pazzo campionato. Questo tris di partite in 7 giorni, pardon in 11, eccetto la Juventus ha fatto vedere tante, troppe stranezze nei risultati. Solo la Juventus in positivo e il Chievo in negativo saranno le certezze fino alla fine della stagione.
Dato per scontato che l’Inter possa salire sul terzo gradino che porta alla Champions, ci sono cinque squadre che possono giocarsi il quarto posto. Milan, Atalanta, Roma, Lazio, Torino. Eccetto l’Atalanta l’unica che ha un gioco, per tutte le altre ogni giornata di campionato è un terno al lotto.
In fondo alla classifica, il Sassuolo e il Cagliari a 36 punti fuori dalla mischia? Parma e Genoa 34 punti; Spal, Udinese (una gara da recuperare in casa della Lazio), Bologna ed Empoli: 6 squadre in 4 punti.
Pazzo campionato: se il Frosinone a 23 punti battesse anche l’Inter allo Stirpe domenica prossima si aprirebbe ancor di più la zona Champions e salvezza.
Al sabato pomeriggio il Parma modello bunker dopo 3 sconfitte consecutive e senza attaccanti di ruolo in campo blocca il Torino con due centravanti con le polveri bagnate (Belotti e Zaza). Con Iago Falque rimasto sotto la Mole non c’è stata partita. Mazzarri ha fatto vedere ancora una volta che fa fatica a fare gioco contro le squadre chiuse. Non contano nulla i tiri in porta e fuori o il possesso pallone. Addirittura il Toro per giustificare il non gioco ha criticato l’erba asciutta e alta del Tardini. Belotti salterà la prossima contro il Cagliari per squalifica. Tocca a Zaza che si sente non utilizzato.
Alla sera Juventus-Milan. Kean ribalta Piatek in 25 minuti, anche se il Pistolero, servito in sole tre occasioni da rete, ha fatto venire i brividi a tutto lo Stadium con un gol e due quasi. Il polacco sul trono del capocannoniere. Cinque gol in 5 gare compresa la Nazionale sono un record per il millenial Kean. Rosso e nero di rabbia il Diavolo. Leonardo contro l’arbitro Fabbri, che probabilmente sarà fermato per qualche turno di campionato: Fabbri non fischia il rigore e se ne frega della visionata richiesta di Calvarese al Var. La Juve e le plusvalenze: adesso si capisce perché le ha fatte per Cerri, Orsolini e Favilli, tre attaccanti, tenendosi Kean.
Quando finisce l’ora legale “core de Roma” De Rossi al 30’ del secondo tempo fa un elettrocardiogramma a Ranieri e alla Lupa . La butta dentro di petto, non di piede o di testa. La Samp conferma che quando vede la svolta sbaglia strada. Quagliarella, no gol niente party. Defrel migliore in campo sbaglia l’occasione giusta. In queste partite che valgono qualcosa non si possono fare errori di mira. Giampaolo consapevole che la sua squadra fa fatica non solo fisicamente, ma anche mentalmente, schiera il tridente con Gabbiadini aprendo le porte di Audero. D’altronde ha ragione: un punto non sarebbe piaciuto a nessuno. Roma che pensa di rivedere la zona Champions. Ferrero ricade nelle sue metafore sul sesso, questa volta maschile, pur essendo romanista di fede contro un tifoso giallorosso. “Ce l’hai talmente piccolo che neanche lo vedo per cui non me posso attaccà. Pero se vuoi attaccati sul mio“. Non si parlava di cervello.
Alla domenica all’ora di pranzo, Ciofani entrato da poco serve una Mozzarella di Bufala al 40’ di gioco ai Viola, a Pioli e allo Stadio Franchi. A Firenze si parla di resa dei conti per il tecnico, che ha interrotto la serie dei pareggi con una sconfitta inaspettata. La società si è presa due giorni di tempo per decidere se allontanare Pioli, difeso dalla squadra, confermato fino al termine del campionato, pur giocando male ed emanando malinconia con il solo Chiesa che si salva. Tanti fischi contro proprietà, giocatori e tecnico: non importa neanche più la Coppa Italia da giocarsi. Dopo la partenza a razzo al suo ritorno in Italia, Muriel alla trasmissione “Chi l’ha visto“. Frosinone in 5 giorni fa 6 punti e prova a sognare la salvezza, difficile alla luce del calendario.
Al pomeriggio in uno scontro salvezza tra Udinese ed Empoli vincono nuovamente Tudor e i friulani. I toscani giocano meglio per un tempo, vanno due volte in vantaggio ma crollano nel secondo. De Paul, la qualità ha fatto la differenza con il solito gol a giro dalla sinistra.
Nell’altro spareggio salvezza lassù qualcuno ama Pavoletti, che con altro colpo di testa salva il Cagliari dalla B. Undici reti realizzate e raggiunto il record di reti consumato con il Genoa. Capocannoniere europeo dal 2015 per le reti di zucca: 23. La Spal di Semplici ai minimi termini fisicamente alza bandiera bianca sull’Isola del tesoro di Maran.
Lazio-Sassuolo finisce 2 a 2 con gol del pareggio di Lulic al 95esimo. Lazio salvata da Abisso di Palermo con un rigore generoso, giustificato da Rizzoli con un cavillo regolamentare. Il Sassuolo perde con il solito vizio: pur essendo il 50’ di gioco sbilanciato in avanti. Domenica la Lazio si gioca altra carta Champions in casa del Diavolo in una sfida che inizierà giovedì prossimo quando sarà annunciato il direttore di gara, con il Milan penalizzato da Fabbri e l’Aquila rianimata da Abisso.
Alle 18 con un’ora di ritardo per colpa dell’ora legale nell’arena del Meazza, Gaspe frena l’Inter di Icardi. Il figliol prodigo applaudito dai tifosi, condannato dalla Curva, pur essendo stato il più silenzioso e corretto nella telenovela Wanda, Marotta, avvocati e mediatore. L’Atalanta non fa gol, una notizia. Senza Zapata niente gol, allora ci pensa Gasperini a blindare il risultato con una Dea camaleontica tatticamente nelle fasi principali del gioco: senza centravanti di peso, la tattica di Gasperini ha fatto la differenza. L’Inter gli sarà davanti, ma Gasperini ha dato altro schiaffo alla boria del calcio italiano. Raggiunge il Milan al quarto posto in classifica: si merita la Champions, ma non sarà il gioco a fare la differenza…a buon intenditor poche parole. Gasperini probabilmente rivedrà i fantasmi di Genoa-Fiorentina della stagione 2008/2009.
Napoli-Genoa. È andata male al Vecchio Balordo sotto il Vesuvio, il Napoli ha annullato il primo match point della Juventus pareggiando. Il Genoa non ci è riuscito a fare un favore ad Allegri dopo avergli portato via quatto punti su 6.
Non è cambiato nulla per la corsa scudetto, ma per quella verso la salvezza sì. Il Napoli ha cercato di chiudere subito la partita, ma Criscito e compagnia hanno fatto subito capire di non voler recitare lo scomodo ruolo di vittima sacrificale, procurandosi occasioni che hanno scatenato sussulti sulla panchina di Ancelotti.
Il Vesuvio ha mandato una scossa tellurica che ha spaventato il VAR bolognese vista la carica dei rossoblu a quarti. Napoli in superiorità numerica dopo appena un terzo di gara; ne approfittano subito con il gol di Mertens, l’incontro appare fatalmente segnato. Invece no: il cuore del Vecchio Balordo si è ribellato conquistando un meritato pareggio con Lazovic su servizio del migliore in campo, Pandev. L’impennata improvvisa del Grifone ha spaventato i sorridenti del San Paolo. Tutti tranquilli che la ripresa si fosse colorata di azzurro, la pressione del Ciuccio è stata asfissiante, il giro palla però lento e Prandelli da buon marinaio, anche se di Brescia, rinforzando gli ormeggi, non ha fatto travolgere la navicella rossoblu. Anzi poteva anche vincere con la sortita di Kouame sul finale di gara.
Perché questa altra specie di cronaca di Napoli-Genoa? Perché ho vissuto la partita di Napoli prima del Derby come quella di Bagnoli prima di altra stracittadina. Anche Prandelli non come “Schopenhauer”, il filosofo del pessimismo, che si era scontrato con la Nord per difendere Bortolazzi, manda messaggi sull’ambiente troppo negativo. Frase alla vigilia del derby che, anche dovendo giocare ancora a Napoli, rischiava di rompere il giocattolo senza la prestazione partenopea. Molti lo pensavano, qualcuno lo diceva. La crisi era nell’aria dopo le due ultime gare giocate male. La classifica si faceva bruttina. Le cassandre si sprecavano: cambia allenatore, ma il Genoa è sempre lo stesso.
Con il nemico alle porte come ai tempi di Bagnoli nel 1990 l’esternazione di Prandelli nei tempi moderni via internet, fino a domenica ser,a non è stata di facile digestione. Allora non è il Natale del 1990, ma domenica 14 sarà la domenica delle Palme 2019 che precede la Pasqua e tutti, da ieri in rigoroso silenzio perché la Samp in questo momento è la prima della classe sotto la Lanterna, sperano in altra punizione o gol da “cartolina” dentro l’uovo pasquale.
Da Napoli intanto arrivano notizie che gli Ultras azzurri avrebbero rotto il gemellaggio con il Genoa. Non dipenderà dal pareggio visti i 4 punti portati via alla Vecchia Signora. Non si capiscono le motivazioni, ma si aspetta risposta da parte della tifoseria rossoblu. Se ci sarà.
Al lunedì Bologna-Chievo. Clivensi fuori concorso con i baby, felsinei aiutati dal solito Pairetto con due rigori da piscina come affermato dal tecnico clivense Di Carlo. Il primo, quello che ha sbloccato una partita imbarazzante, è arrivato consultando davanti al VAR Soriano da ammonire per simulazione. Oltre i rigori, 7 ammoniti ai Veronesi e uno del Bologna. Bologna lascia la terzultima posizione all’Empoli. Campedelli, il Presidente del Chievo, dopo la giustizia sportiva è indagato dalla procura di Forlì per le plusvalenze.
Nel lunedì del calcio da parrucchieri, barba e capelli a Rizzoli e agli arbitri nella riunione più che di spiegazioni con scuse sempre con alibi attaccati agli errori dei direttori di gara verso i potenti. Il problema sarà irrisolvibile come nel passato anche con il VAR non ci sarà mai uniformità di giudizio.
Oltre ai falli e ai rigori visti e non visti neanche alla Tv a Rizzoli bisognava chiedere per le squadre che si stanno giocando qualcosa in alto e in basso della classifica meno neofiti davanti alla Tv anche se Nicchi non è d’accordo perché deve risparmiare sui rimborsi spese e dare contentini ai Presidenti di Sezione impegnando i loro cavalli da trotto e non da corsa.
La novità che il fallo di mano quando il pallone picchia in altra parte del corpo, con spiegazione che non farà altro che complicare nel dare o non dare la massima punizione, dopo sul braccio può essere rigore tutto per giustificare il rigore di Abisso di Palermo un habitué agli errori in Lazio Sassuolo.
Gli arbitri italiani e gli uomini VAR stanno solo anticipando la decisione di giugno dell’IFAB: tutti gli interventi di braccio dentro l’area di rigore saranno valutati da rigore senza più la volontarietà che sarà utilizzata nelle altre parti del campo perché mentre corri non puoi non muovere le braccia.
Altra riunione tra arbitri e società nella farmacia degli arbitri: non c’è un medicinale che non sia utile a colui che lo vende, compresi i numeri e le statistiche che non guariscono l’applicazione del Regolamento del gioco calcio.
I NUMERI DEL CAMPIONATO (aggiornati alla 31° giornata)
- MEDIA GOL RISPETTO ALL’ANNO SCORSO: +2 (834/832)
- RETI TOTALI DA INIZIO CAMPIONATO: 834;
- RETI DI GIORNATA: 22;
- GIORNATA PIÙ PROLIFICA: 28° (42 gol)
- GIORNATA MENO PROLIFICA: 16° (17 gol)
- RIGORI ASSEGNATI E REALIZZATI DA INIZIO CAMPIONATO: 82;
- MIGLIORE ATTACCO: JUVENTUS, ATALANTA (64);
- PEGGIORE ATTACCO: CHIEVO (21);
- MIGLIORE DIFESA: JUVENTUS (20);
- PEGGIORE DIFESA: CHIEVO (64);
- MIGLIORE ATTACCO IN CASA: JUVENTUS, ROMA (35);
- PEGGIORE ATTACCO IN CASA: CHIEVO, FROSINONE (12);
- MIGLIORE DIFESA IN CASA: INTER (7);
- PEGGIORE DIFESA IN CASA: SASSUOLO (31);
- MIGLIORE ATTACCO IN TRASFERTA: ATALANTA (35);
- PEGGIORE ATTACCO IN TRASFERTA: CHIEVO (9);
- MIGLIORE DIFESA IN TRASFERTA: JUVENTUS (10);
- PEGGIORE DIFESA IN TRASFERTA: CHIEVO (35);
- PARTITE VINTE CON ALMENO 3 GOL DI SCARTO: 51 su 309 (16,5%)*
*Lazio-Udinese da recuperare (17 aprile 2019)