Le tre immagini proposte raccontano, come già scritto in tutte le salse, di un fallo di gioco in diagonale, non di fronte o di spalle, ai danni di Allan, nel tentativo di intercettare il pallone, ben nascosto all’ultimo dal centrocampista partenopeo. Ogni angolazione propone qualcosa di differente in termini d’interpretazione e se fermiamo il nostro registratore di casa sicuramente ritroviamo in qualche modo i tacchetti di Sturaro sulla tibia di Allan. Ma quando Sturaro parla di contatto lieve, da arancione, un po’ sa di aver colpito l’avversario, ma contemporaneamente parla di una gamba che tocca, ma fortunatamente non insiste nel’intervento, su quella dell’avversario. Lo si evince dalle immagini in movimento, quelle viste da Pasqua. Quelle che rappresentavano domenica la verità di campo, valsa un cartellino giallo, che in termini di regolamento poteva starci. Il video chiarirà meglio quello che si è detto:
I tre gradi di pericolosità di un intervento, già elencati ieri mattina nel nostro editoriale, porterebbero a fare rientrare questo fallo nella categoria della “negligenza” e non in quella della “vigoria sproporzionata”. Tant’è vero che Pasqua estrarrà senza esitare il giallo. La discussione – e questo, guarda caso, se lo sono dimenticati tutti – andrebbe spostata sul perché Aureliano di Bologna (assistito da Fiorito all’AVAR che di episodi analoghi ne aveva vissuti, come il fallo shock di Gagliardini su Sandro la passata stagione, ndr) abbia visto un “chiaro ed evidente errore” dove, in termini di regolamento, l’interpretazione del collega poteva assolutamente starci. Perché, diciamocelo francamente, il VAR tira in ballo sempre un problema di interpretazioni personali del regolamento.
Se ci dicessero che ogni tacchetto su una tibia vale il cartellino rosso, saremmo tutti d’accordo e col cuore in pace. Ma allora l’applicazione deve essere la medesima per tutti gli episodi, mentre di giornata in giornata, su episodi simili e talvolta peggiori, ci sono interpretazioni clamorosamente differenti. Col Genoa che già più volte (a partire da Bertolacci a Udine due stagione fa, ndr) è stato laboratorio sperimentale per sanzioni anche a centrocampo e ben lontano dalla tanto temuta area di rigore.
Qui viene il bello. In questa stagione, curando questa rubrica settimanale, se ne sono trovati a bizzeffe di episodi analoghi (e ben peggiori) non revisionati al VAR. O se revisionati, non modificati nella sanzione. Andiamo ad elencarne cinque, i più clamorosi e in linea con l’episodio Sturaro, seppur valutati diversamente (clicca sulle foto per ingrandire e leggere la didascalia):