A un’ora di distanza rispetto al collega e prossimo avversario Cesare Prandelli, anche l’allenatore della Sampdoria Marco Giampaolo è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del derby genovese numero 118 nella storia delle due società. I due tecnici si sono già sfidati, e lo hanno fatto in una partita altrettanto sentita: correva la stagione 2008/2009, uno allenava la Fiorentina e l’altro sedeva sulla panchina del Siena. Ci scappò un doppio 1-0, col fattore casa a comandare. Presente in conferenza stampa, come di consueto, anche il direttore sportivo Carlo Osti. Di seguito le dichiarazioni di Giampaolo:
Domani primo derby per Cesare Prandelli, il sesto per lei. C’è un filo conduttore che la lega alla stracittadina?
“Sicuramente tutti i derby sono stati belli ed emozionanti, perché penso sia un privilegio poter giocare il derby contro il Genoa. Chi ha la possibilità di guidare la Sampdoria può dirsi onorato. Abbiamo giocato ogni derby cercando di vincerlo, assumendoci anche il rischio di perdere senza esser mai sparagnini, con grande umiltà e rispetto dell’avversario ben consapevoli del rischio che si corre per un derby a Genova. In palio ci sono emozioni, sentimenti, le tensioni della gara stessa. Non è una gara normale, pronosticabile, ma abbiamo sempre cercato di viverla con attenzione all’aspetto psicologico e mentale. Sappiamo cosa significhi e cosa comporti per tifosi e città: non è una partita normale”.
Si è parlato tanto del Genoa, che tornerà al 3 5 2 già varato contro il Napoli
“Non scendono in campo i moduli, i sistemi di gioco. Possono giocare con 3 o 4 uomini dietro. Ho visto la partita di Napoli, ma di fatto dopo l’espulsione hanno giocato a 4. E’ un falso problema anche questo, anche se in campo vanno in campo le capacità dei giocatori. Deve essere una gioia e un divertimento responsabile”.
Saranno molto importanti i tifosi, che alle 19 vi aspettano in albergo
“E’ un rito che si ripete sempre con grande gioia e grande soddisfazione da parte nostra. Se c’è qualcuno che non capisce cosa possa significare il derby, in quell’appuntamento comprende molte cose”.
Prandelli ha detto che toglierebbe Quagliarella alla Samp. Lei chi leverebbe?
“Nessuno, perché io amo i calciatori che alleno. Sono innamorato dei miei calciatori e mi ammazzo di lavoro con i ragazzi che alleno. Massimo rispetto per tutti gli altri, ma mi tengo i miei”.
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Come si gestisce l’emozione?
“Dalla panchina non è facile. Non riesco ad entrare nella dimensione logica e razionale, perché le partite mi sfuggono e non riesco a viverle. So che ci saranno tanti amici che vengono ad assistere ad uno spettacolo. Io di quello spettacolo non sono mai riuscito a godere”.
10 anni fa sfidò Prandelli in un derby toscano, uno al Siena e Fiorentina. Ha qualche ricordo?
“All’epoca la Fiorentina era una squadra molto forte, che puntava ai primi posti. Prandelli lo stimo molto, probabilmente tra me e lui ci sono 10 anni di differenza ed era in auge con la Fiorentina in quel periodo. Sono andato a vedere i suoi allenamenti, è una persona che stimo. Allenava squadre forti, è preparato: non devo star qui a descrivere chi sia Prandelli. Sempre molto corretto, professionale. Era un derby anche quello lì, ma non ho ricordi nitidissimi visto che sono passati tanti anni”.
Sulla formazione della Sampdoria
“Me la dai quella del Genoa? (sorride, ndr). Sono tutti recuperati tranne Barreto. Vuol venire in ritiro e questo mi fa piacere, quindi la squadra è al completo. Vieira ha sostituito Ekdal egregiamente, non possiamo lamentarci se si commette qualche piccolo errore perché fa parte della crescita di un giocatore. Capita di dover perdere i calciatori. Tutti convocati, anche Caprari e compreso Barreto che conto di recuperare ad inizio settimana. La sconfitta non ci è andata giù. Dico spesso a Carlo Osti che il calcio è una grande bugia. La sconfitta di domenica scorsa ci ha lasciato tanta rabbia”.
Sei al sesto derby. Se è vero che questa è la partita, potresti essere il primo a non averne persi sei nella storia: sarebbe un record unico. Ci punti?
“Ci sto dentro fortemente. Assolutamente si, è che non sono facili i derby per chi sta dentro. Sarebbe una bellissima cosa: lavoriamo per questo.”
A cosa rinuncerebbe in caso di una vittoria nel derby
“Sono disposto a pagare qualsiasi cosa. Una scatola di sigari? Assolutamente si, il derby non ha prezzo”.
Ci sarà un altro derby di Genova con Giampaolo in panchina?
“Spero di sì. Nel calcio non si può mai dire nulla. Potrei non esserci perché potrebbero decidere di non volermi più qui”.
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