Anche contro il Torino Prandelli dovrà aggiornare il suo software tattico. Per fare funzionare l’hardware in questo finale di campionato e per riprendere brillantezza sotto porta tornando al gol con il Torino cambierà ancora e dovrebbe affidarsi alla qualità dei senatori.
Mazzarri si aspetta un altro Genoa, con la carica derby, e si attende di avere tanti spazi a disposizione da sfruttare. Il Genoa non dovrà concederli. Soffermarsi sempre sulla grinta, cazzimma e compagnia non serve più a sei giornate di campionato: se non ci sarà in casa e fuori se ne pagheranno le conseguenze.
Il nuovo software contro il Torino potrebbe essere difendersi bene con Radovanovic davanti alla difesa e Veloso mezzala pronto a fare il regista. D’altronde nel passato i propulsori di gioco non sono stati sempre i play, ma anche esterni e mezzali, ai quali aggiungere Sturaro. Radovanovic, Veloso e Sturaro possono fare le due fasi di gioco e potrebbe essere il centrocampo rotante fatto vedere nel passato da Prandelli.
Pur rimanendo nei principi di gioco del tecnico occorrerà prossimamente una variabilità offensiva della squadra e potrebbero essere di particolare importanza gli inserimenti delle mezzali alle spalle degli uomini di punta.
Particolare attenzione Prandelli dovrà mettere sulle corsie laterali. Oltre a Lazovic a destra o a sinistra dovrà scegliere un altro interprete rispetto a Pereira, non al meglio nelle due fasi di gioco: anche se ha gamba non è efficace nel cross giusto visti quelli non andati a buon fine. Le soluzioni sono due: Criscito a centrocampo o Pezzella.
Il Torino fa fatica a creare gioco e palloni gol con una squadra a difesa schierata. Belotti deve cambiare il suo gioco, giocare di sponda e con le spalle alla porta non è sempre preciso.
Prossimamente, per fare punti il Vecchio Balordo non può più sprecare palloni gol, contropiedi orchestrati con lucidità e senza frenesia cercando soluzioni più semplici per andare in porta, sfruttando il tiro da fuori dei tre centrocampisti sopra nominati.
La differenza tra Genoa e Torino ci sarà nuovamente e saranno il lavoro non pluriennale e la qualità degli interpreti, anche se quest’anno Mazzarri e il Toro hanno fatto fatica a trovare la quadra nel gioco offensivo, pur avendo due prime punte di ruolo, qualità e trequartisti importanti, uno su tutti Iago Falque. Anche il Torino, come tante altre squadre nel campionato, ha mostrato fragilità slegandosi di fronte alle difficoltà.
La formazione del Genoa oggi incuriosisce, ma non interessa molto: più importante sarà il risultato. Il Torino in trasferta ha collezionato pareggi non facendo giocare gli avversari. Domani al Ferraris vuole fare risultato pieno e il Vecchio Balordo dovrà fare come i granata: non farli giocare e dopo colpirli. Vecchio Balordo, anche per te devono finire la Quaresima e la Via Crucis.
Capitolo Torino. La squadra di Mazzarri in questo campionato ha saputo fare del rendimento esterno un punto di forza. Vincendo 3 gare, pareggiandone 12 e perdendone una, facendo 17 gol e subendone 13. Il punto di forza del Toro, al contrario di quello che si poteva pensare ad inizio campionato vista la batteria di attaccanti e trequartisti, è la fase difensiva.
Mazzarri col Genoa non dovrebbe avere a disposizione né Iago Falque infortunato né Zaza squalificato e potrebbe scegliere di abiurare il 3-5-2 con altra strategia vista in altre occasioni in campionato, anche se con scarsi risultati: optare per il 3-4-2-1 .
Anche se Mazzarri tante volte non lo ha schierato a favore dei due attaccanti, lo spagnolo Falque esaltava il 3-5-2 di Mazzarri abbassandosi a centrocampo, alzando la difesa avversaria. Senza di lui, Mazzarri cercherà la profondità di Belotti e inviterà le mezzali ad attaccare la profondità.
Con qualsiasi modulo tattico il Toro proverà ad attaccare su campo lungo e senza Iago Falque cercherà le combinazioni per andare in profondità. Senza Falque le mezzeali del Torino dovranno fare gioco invece che limitarsi a correre senza pallone per inserirsi.
Torino-Cagliari, l’ultima di campionato valsa un pareggio, è stata quasi una corrida e i sardi hanno “matato” il Toro dal punto di vista tattico. Il Torino si è lamentato dell’arbitraggio e del VAR, la domenica precedente a Parma per l’erba alta e troppo bagnata. Mazzari avrà fatto un analisi perché entrambe le ultime due squadre incontrate, in particolare il Cagliari, hanno riempito l’area di rigore granata ?
Mazzarri (repetita iuvant) dopo aver fatto un campionato in particolare in trasferta pensando di non far giocare gli avversari senza provare a fare il proprio gioco con il ben di Dio calcistico dal centrocampo in su, non può piangere sul latte versato facendo delle “merolate” e andando via dalla panchina.
Mazzarri contro il Genoa dovrà fare un gioco diverso: i pareggi non gli servono più, anche se il sogno europeo potrebbe agganciarsi al settimo posto in classifica dopo la Finale di Coppa Italia. Settimo posto in classifica che ha comunque sempre spaventato società e allenatori.
La formazione del Torino contro il Genoa prevederà il rientro di Belotti. Dubbi a centrocampo. Mazzarri aspetterà notizie dal suo 007 sulla formazione del Genoa e dopo deciderà.
Arbitro sarà Doveri di Roma. Rizzoli, siamo nei giorni alla Ponzio Pilato dopo le lamentele del Presidente Cairo, l’allontanamento volontario o non dalla panchina di Mazzarri, l’evidente errore nei confronti di Biraschi della domenica precedente. Considerate la campagna della rosea nei confronti degli arbitri e del VAR, in un ambiente che domani potrebbe essere difficile dentro e fuori dallo Stadio ha scelto il duro della compagnia, Doveri Daniele, classe 1977 internazionale in deroga dal primo gennaio 2018 per evitargli le dimissioni a fine stagione 2018 per il raggiungimento dell’ottavo anno in serie A senza aver conseguito il passaporto da internazionale. Il titolo di referee internazionale gli permetterà di dirigere fino ai 45 anni.
141 gare in serie A, 51 rigori e 38 espulsi. In stagione 15 gare , 4 rigori di cui uno a favore del Grifone, il gol di Piatek nel derby d’andata; uno contro a favore dell’Atalanta parato da Radu; 3 espulsi di cui 2 della Dea nel girone di andata. In carriera con il Genoa ha diretto 16 gare (7 vittorie, 3 pareggi 6 sconfitte), mentre con il Torino 11 (2 vittorie nel 2010, 5 pareggi ultimo in casa del Parma il 6 aprile scorso, 4 sconfitte).
Primo assistente Ranghetti (Chiari), secondo Bindoni (Venezia), quarto uomo Giua (Olbia). Al VAR Mazzoleni di Bergamo, AVAR Vuoto di Livorno.
Diffidati Genoa: Kouamè, Veloso. Diffidati Torino: Aina, Baselli, N’Koulou, Rincon.