La conferenza stampa che anticipava la sfida contro il Torino si è aperta con una domanda sul comunicato della tifoseria organizzata (“a livello psicologico non dovremo essere condizionati. Chi ci sarà, sono convinto ci darà una grande mano. Se saremo generosi e determinati, il pubblico sono convinto ci seguirà“) e sullo stato fisico e mentale della squadra, che nelle ultime partite è piombata nuovamente in piena lotta retrocessione.

Sulla contestazione e lo stadio Ferraris che potrebbe essere più silenzioso:

“Questo argomento non lo voglio toccare adesso, a fine campionato faremo le nostre considerazioni su tutto. In questo momento devo pensare alla squadra, a come interpretare questa gara che sarà determinante, come lo saranno tutte le ultime. A livello psicologico non dovremo essere condizionati. Chi ci sarà, sono convinto ci darà una grande mano. Se saremo generosi e determinati, il pubblico sono convinto ci seguirà”. 

Sulla settimana passata dopo il derby perso e lo stato mentale della squadra:

“Ho vissuto personalmente cosa voglia dire “derby” e posso dirlo in maniera sincera: sarò incazzato da qui al prossimo derby. Il mio motto sarà questo. Quello che ho detto ai miei giocatori è questo: non puoi cambiare quanto successo, ma devi avere lucidità e mentalità giuste per affrontare un avversario temibile come il Torino”.

Come stiamo? Un po’ come quando ti senti ferito, ma non sei morto. La squadra è viva al 100%, sta bene fisicamente e ha voglia di dimostrare di poter superare tutte le difficoltà. Dobbiamo essere compatti e uniti: qui ci giochiamo tutto tutti. Le parole di Veloso sul fatto che il nostro destino è ancora nelle nostre mani? Sono state parole di grande responsabilità e ciò che dovremo fare in campo sarà proprio quello: trovare quella sana voglia di osare e rischiare qualcosa”.

Sul modulo e sulla possibilità che il 3-5-2 sia lo schieramento che ci si porterà sino al termine della stagione:

“Sui sistemi di gioco potremmo raccontarci tante cose, ma è inutile perder energie e pensieri su un sistema che, in fin dei conti, va interpretato. Nelle ultime tre partite siamo rimasti in dieci e per necessità abbiamo dovuto giocare a quattro. Ma conta sempre l’interpretazione del sistema di gioco: se i giocatori in quei ruoli sanno di essere importanti e si possono valorizzare, devono dare il cento per cento”. 

Sull’incontro avuto ieri col presidente Preziosi:

“Ieri è venuto, abbiamo parlato e cercato di capire cosa fare per aiutare questi ragazzi. Nonostante tutte le pressioni, c’è un clima di grande volontà nell’uscire da questa situazione tutti assieme. Quanto mi piacerebbe poter costruire un progetto tecnico col Genoa che duri negli anni? Rimanderei tutto a fine campionato, soprattutto il come posso vedere il futuro e la programmazione tecnica di una squadra. Ho quattro mesi di lavoro e molte considerazioni non posso farle. Sono realista: la situazione attuale è questa, le difficoltà sono queste. Noi però abbiamo i mezzi per uscire da queste difficoltà e lotteremo sino all’ultimo minuto dell’ultima giornata”. 

Sulla necessità di fare una partita di grande intensità e fisicità col Torino:

“Il Torino ha grande intensità di gioco, ma è anche una squadra organizzata. Domani non dovremo avere la presunzione di poter vincere la gara sul piano del palleggio, ma su quello del temperamento e del carattere. Ma soprattutto dovremo trovare sempre un ordine tattico: senza quello, perdi le distanze e diventa quasi impossibile offendere con più giocatori. Partita molto difficile, contro una squadra che ha ormai consolidato il proprio gioco. Mazzarri è là da due anni, ha dato input e posizioni giuste. Sarà difficile, ne siamo consapevoli, ma abbiamo il desiderio di fare vedere che siamo una squadra vera, che lotterà sino all’ultimo minuto in questo campionato”. 

Sulle proteste del Torino in chiave arbitrale:

“Dal punto di vista delle proteste, credo che siamo tutti ben messi. Anzi, credo che nei numeri siamo noi la squadra più penalizzata. I numeri sono numeri e vanno letti. Ad ogni modo, scendere in campo pensando di poter ricevere dei vantaggi è assurdo. Noi dobbiamo andare in campo e fare le cose che sappiamo fare con la massima determinazione”. 

Sull’opportunità, alla luce delle assenze, di un rilancio di Sanabria col Torino:

Le assenze ci porteranno a fare naturalmente dei cambi. Chi scenderà in campo vorrà dimostrare il proprio valore e aiutare la squadra”. 

Sugli indisponibili col Torino:

“Favilli non ci sarà per un problema muscolare. Stagione finita? Farà tra oggi e domani degli accertamenti e si valuterà. Per lui purtroppo è stata una stagione molto travagliata: quando arrivi senza una preparazione, diventa tutto molto complicato”.  


Approvazione bilancio del Genoa, prima convocazione sabato 27 Aprile