DI SEGUITO L’AUDIO CON LE PAROLE DI MASSIMO FERRERO

Parola al presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, che dopo aver dedicato più di una parola al miele per la città di Genova, a margine della giornata in cui è stato tolto il velo sulla partita benefica del prossimo 27 maggio ha rilasciato ulteriori dichiarazioni ai media presenti. Il patron blucerchiato, nel corso della presentazione ufficiale dell’evento, ha anche portato i saluti di Enrico Preziosi, rappresentato dall’amministratore delegato Alessandro Zarbano e dal capitano Domenico Criscito (clicca qui).

Di seguito, in sintesi, le parole di Ferrero: “Sono cinque anni che sono qui e ho visto che ogni volta in cui succede qualcosa di non bello la città di Genova è subito pronta a rialzarsi, ad avere un’energia, una forza ed una ribellione al male. La Liguria è il bene dell’Italia, Genova è caput mundi. Mi ricordo che anche quando quella nave attraccò male e la città ebbe una reazione meravigliosa. Se anche le squadre di calcio, che sono il sale della vita, possono fare qualcosa, io sono orgoglioso di rappresentarle. Sarà un momento di soddisfazione. Noi cerchiamo di dare forza, energia e di fare spettacolo, ma il calcio è un po’ così: a volte si vince e a volte si perde. La loro forza sono i tifosi, che non si accontentano mai e io sono molto felice di questo perché noi dobbiamo far di più per farli felici”. 

“Come finirà il campionato? Ormai è scritto, la Juventus ha vinto l’ottavo scudetto. Per noi? Penso che per noi finirà il meglio possibile. Dobbiamo vincerle tutte, c’è stato un incidente di percorso ma nulla è perduto. Dobbiamo cercare di imitare tutti i cittadini genovesi, che da un male arrivano a un bene. Domenica con la Lazio sarà Ferrero contro Lotito, io mi auguro che Ferrero abbia il risultato migliore. Il calcio o ti piace o non ti piace. Da quando sono arrivato, appena sono arrivato, ho cercato con grande forza di togliere la tessera del tifoso e ci siamo riusciti. Oggi abbiamo un presidente come Gravina che sta facendo dei cambi importanti, staimo facendo un grande rinnovamento: calcio è passione, amore, salute. Dobbiamo migliorare e riportare la gente allo stadio. Non dobbiamo sempre raccontare che il tifoso è un po’ facinoroso: quello non è un tifoso. Chi arriva e fa casino è uno che vuol solo disturbare. Per cui porte aperte allo stadio e riconquistare la tifoseria, perché il tifoso è il sale della vita”.

“Uno stadio di proprietà ti consente di fare impresa e finanziare calciatori, ovvero chi muove il calcio. Poi chiaramente ti dà modo di crescere. Visto che qui si parla di fatturato, ora noi fatturiamo il doppio rispetto a quando sono arrivato. Abbiamo fatto strutture, quel che si doveva fare e se avessimo un introito maggiore aumenteremmo il fatturato e potremmo acquistare calciatori più importanti, aumentando così anche il monte ingaggi. Il dialogo con i tifosi è sempre costante, attraverso i giornali e attraverso la radio, le televisioni. In una società di calcio c’è una persona che dialoga con i tifosi: senza giocatori non c’è partita, senza arbitro non c’è gara”.

Alla domanda su Walter Sabatini, che ha rassegnato le proprie dimissioni dal ruolo di direttore sportivo al termine della gara persa contro il Bologna nell’ultimo turno di campionato: “Sabatini chi? E’ un momento diverso, non ne vorrei parlare. Grazie”.


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