A margine dell’approvazione del bilancio 2018 del Genoa, l’amministratore delegato rossoblu, Alessandro Zarbano, ha ulteriormente commentato alcuni degli aspetti che già durante l’assemblea erano stati approfonditi.

Sui debiti e sul mercato di gennaio:

“C’è stata una riduzione del debito, questo soprattutto dopo il 31 dicembre 2018. Il bilancio che si approvava oggi, quello del 31 dicembre 2018, non teneva conto dell’operazione Piatek. Essa rientrerà nel bilancio relativo al 31 dicembre 2019. Il Genoa deve continuare in questa direzione e incidere su una riduzione dei costi che ritengo ancora doverosa.”

Sul costo del lavoro:

“Il costo del lavoro è sempre molto alto, a mio modo di vedere si può intervenire anche su di esso.”

Sui debiti con le banche:

“C’è un piano d’ammortamento regolare, ma non ci sono debiti extra.”

Sui progetti per il Signorini: 

“C’è un progetto per fare degli investimenti sull’attuale centro sportivo, per migliorarlo, per ampliare il numero dei campi aggiungendo un altro campo d’allenamento e altre strutture necessarie e idonee per la squadra.”

Sui lavori del Ferraris: 

“Si parla di un investimento globale di oltre 30 milioni di euro. Stiamo interloquendo con il comune, stiamo andando spediti.”

Su Sturaro: 

“Ad oggi è costato 10 milioni, non 18. Se è utile al Genoa? Certo che Sturaro è un giocatore utile al Genoa, poi si è fatto purtroppo male. Quando è arrivato stava bene, siamo ben contenti di averlo con noi perché incarna molto lo spirito del Genoa: ce ne fossero di giocatori come Sturaro.”

Sulla vendita del Genoa e su alcune operazioni non andate in porto in passato: 

“Non posso dire ufficialmente che il Genoa è in vendita, ma l’azionista ha sempre ribadito che è intenzionato a cedere. Sulla valutazione dipende da domanda e offerta come in tutte le cose: al momento non c’è nessuna domanda.”

Se c’è una due diligence in corso:

“In passato sono state fatte due diligence, ad oggi non ce ne sono. Non lo so perché non siano andate in porto operazioni di vendita in passato perché non dipende da me, non sono io l’interlocutore a cui rivolgere questa domanda.”

Sugli introiti derivanti da plusvalenze e diritti TV:

È un mix di voci: uno deve incrementare i ricavi e ridurre i costi. I ricavi arrivano dai diritti televisivi, merchandising, pubblicità, cessione dei giocatori. Sono un mix di voci: bisogna riuscire a mixare l’incremento dei ricavi con la riduzione dei costi cercando di mantenere una competitività sportiva. Questo è quello che deve fare una società come il Genoa. Serie A la prerogativa. Lo stadio può diventare una fonte di ricavi, ad oggi non lo è.


Genoa, approvato il bilancio 2018. Lieve perdita, ma 48 milioni di plusvalenze: ecco i costi del mercato