Ormai è appurato, le squadre che fino a qualche giorno fa consentivano al Genoa Primavera di dormire sonni relativamente tranquilli sono passate avanti. Tutte tranne Milan e Sassuolo, che i Grifoncini affronteranno in un’ultima giornata che potrebbe assumere il sapore di spareggio salvezza anticipato. Oggi i rossoblu, che si apprestano a tornare al duro lavoro sul campo di Arenzano, disputerebbero i playout proprio con i neroverdi dopo le quattro sconfitte consecutive. Non che mister Sabatini abbia mai nascosto la pericolosità di un campionato aperto fino all’ultima giornata, oggi più che mai a fronte delle vittorie di Palermo e Sampdoria, passate avanti in classifica. Il primo verdetto del campionato Primavera 1 arriva proprio da Bogliasco ed è la retrocessione dell’Udinese, che saluta la competizione e verrà rimpiazzata da Bologna e Pescara nella stagione 2019/2020. Il tutto in attesa del terzo incomodo. I blucerchiati risorgeranno nel finale proprio come l’anno passato?
5 MAGGIO – Domenica mattina arriva la Fiorentina, che domani affronta la Roma ed è quasi certa di partecipare alle fasi finali. Se Atalanta ed Inter hanno staccato le inseguitrici, il trio composto proprio da viola, giallorossi e dal Torino ha un buon vantaggio su Chievo, Cagliari e Juventus. Le ultime due pretendenti per un posto ai playoff avranno in calendario anche una sfida contro il Genoa, motivo in più per cui Sabatini e tutto lo staff cercheranno di portare a casa punti preziosi già contro i viola. Ed occhio anche al Milan, perché dietro non si ferma nessuno e ci si salverà soltanto con i punti. I Grifoncini hanno provato tutto, passando dal sogno di gloria in Viareggio Cup al rischio dell’esilio in Serie B, un po’ come quel Napoleone Bonaparte celebrato da Alessandro Manzoni nel celebre Cinque Maggio. Il 5 Maggio 2019 sarà un crocevia del futuro genoano, prima squadra e Primavera. Nessuno escluso. Nel mezzo c’è una stagione intera da salvare, cominciata fra dozzine di incognite e rimasta impantanata nelle sabbie mobili della lotta per non retrocedere proprio quando tutto sembrava sistemato. Chi dalla vittoria contro la Juventus e chi dalla finale di Viareggio, ormai conta poco: vietato sbagliare, vietato voltarsi indietro. E ai posteri l’ardua sentenza.