DI SEGUITO L’AUDIO CON LE PAROLE DI CORSI A RADIO ANCH’IO SPORT
A meno di 24 ore dalla vittoria che ha portato l’Empoli a -1 dal Genoa, il presidente Fabrizio Corsi ha commentato l’1-2 conquistato al Ferraris contro la Sampdoria ai microfoni di Radio Rai 1: “Una bella vittoria e una bella prestazione, forse le nostre motivazioni sono state superiori. Vittoria meritata dalla squadra, che ora ha ripreso un po’ di salute dopo un periodo di difficoltà con una serie di infortuni che ci hanno paralizzato. Queste due partite sembrano insormontabili ma ci proveremo: proveremo a fare l’impresa, devo dire con entusiasmo perché non abbiamo nulla da perdere. Il nostro vantaggio penso possa essere il fatto che le altre abbiano molta più paura e terrore”.
Sulle polemiche in merito al risultato finale di Sampdoria-Empoli: “Non mi voglio lasciare a queste situazioni perché ho sempre accettato il verdetto del campo anche quando ci ha penalizzato. Non voglio andare a ripescare eventi del passato, queste storie ci sono sempre state. Sono discorsi da bar, io faccio fatica per il ruolo che ho anche a farli nei bar. Ed io qui ad Empoli li frequento spesso e volentieri”.
Un risveglio tardivo? “Si, è vero. Il cambio di allenatore ci ha portato energie e bel gioco, ma il cambio di lavoro ha procurato questa serie di infortuni che ci ha accompagnato nelle quattro gare decisive, tutti scontri diretti, letteralmente falcidiati. Avete visto il Bologna andare a Bergamo con quattro riserve e prenderne quattro, noi siamo andati a Bologna con una squadra di 1997, 1998 e 2000. Con la SPAL siamo rimasti azzoppati mentre dominavamo e abbiamo preso due gol, alla fine sono venute fuori tre sconfitte ed un pareggio clamoroso contro l’Atalanta, con 8 occasioni per loro. Con due pareggi adesso saremmo davanti a tutti nettamente. Ci ha tradito questo calcolo sul lavoro, perché è stata messa la benzina ma come spesso accade si passano mesi con qualche infortunio a settimana. Vedi Spalletti nel primo mese in cui era tornato alla Roma o Mihajlovic al Bologna.”
Sul primo cambio di panchina Andreazzoli-Iachini: “Credo che lì si giocasse bene senza fare risultati. Noi siamo dirigenti e ci prende la frenesia, ci siamo attaccati all’idea di fare un calcio un po’ più speculare, difesa e contropiede. Ci ha dato una scossa nelle prime quattro gare, come spesso accade con un cambio di allenatore. Difficile dire se sia stata una scelta sbagliata o meno, ma penso che Andreazzoli sia tornato ancora migliorato dal suo esonero, come spesso accade nel calcio. Penso a Di Francesco, che ha salvato Sassuolo una volta tornato dopo l’esonero”.
Sull’Empoli dal ritorno di Andreazzoli: “Ora siamo una squadra attenta anche a come mettersi rispetto all’avversario, mentre ad inizio campionato giocavamo esclusiamente da grande squadra, favoriti dal fatto di avere 4 giocatori che possono giocare in squadre più importanti della nostra. E poi ci metto anche Ciccio Caputo, che è lì insieme a Pavoletti e Belotti”.
Il presidente si augura che il tecnico possa rimanere a prescindere dal raggiungimento della salvezza: “Quest’espressione di gioco riesce a valorizzare quei giovani che l’Empoli riesce a mettere a disposizione ogni anno. Abbiamo anche dei 2001 che non vedo l’ora di vedere”. Stesso pensiero per il già citato Caputo: “Spero che rimanga, sono convinto di aver la possibilità che resti, ci gioca a favore il fatto che lui si trovi bene qui così come la famiglia.”
Sulle vicende societarie che rischiano di colpire duramente il Palermo, piazza ben più grande rispetto a quella empolese: “La cosa più importante è fare il passo secondo la propria gamba, mentre lì se ne sono fatti uno, due o dieci in più rispetto alle proprie risorse. I conti poi vanno in una certa direzione. Ambizioni e pressioni sono così importanti da gestire in alcune piazze, ad Empoli come tutti sanno è una realtà completamente diversa: abbiamo visto e sappiamo che quando c’è un giocatore importante va venduto e bisogna dare spazio agli altri. Con sofferenza, perché anche quest’anno se si retrocede è per colpa mia. Ovviamente certe scelte non sono state indovinate, ma c’è umiltà ed un particolare senso civico che ci consente di ripartire e farlo con i giovani, senza l’impellenza di un risultato che in certi casi deve esserci per forza ed è insostenibile”
Anche la penultima giornata in contemporanea? “L’ultima giornata in contemporanea mi sembra ci sia già, io metterei anche la penultima. Se abbiamo tutti votato per non farla ad inizio stagione abbiamo sbagliato, magari saremo più bravi la prossima volta. Sto ricevendo messaggi da stamani, da più parti, sulla richiesta della contemporaneità perlomeno per le squadre che lottano per coppe e retrocessione. Magari ora il campionato è accesissimo per questi traguardi, sicuramente è stato un problema sopravvalutato”.
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