Non vista al campo, non vista in televisione, bensì vista su smartphone: bisognava lo stesso mettersi a piangere per il dispetto dei primi 45’ di gioco contro l’Atalanta, perché tutte le speranze sono state frantumate in 8 minuti di gioco per una mossa di Gasperini.
Nel primo tempo tutto era riuscito bene con una linea difensiva a 5/6 calciatori con Kouamè a fare il terzino invece di fare il contrario, pazienza, con una chiusura del gioco a doppia ampiezza non permettendo i cross della Dea e non mettendole a disposizione lati deboli. Operazione riuscita: l’Atalanta ha fatto fatica a tirare in porta verso Radu e il Grifone ha sciupato almeno una occasione con Lapadula. La volontà non gli manca anche nel deserto dei “grifoni”, il colpo decisivo latita.
Bisognava continuare così anche dentro lo spogliatoio nell’intervallo, invece la mossa di Gasperini di levare un Pasalic assente e mettere dentro Barrow è stato un colpo basso al primo minuto di gioco del secondo tempo. Un colpo basso che ha preso di sorpresa Prandelli e il suo staff tecnico con il risultato che la squadra, sotto di un gol, improvvisamente ha dato l’impressione di riflessi spenti, nervosismo e insofferenza, fiato corto, intelligenza svanita. Con simile atteggiamento è arrivato il secondo gol della Dea.
L’entrata di Barrow bisognava contrastarla subito. Prandelli non è riuscito istantaneamente a fare il cambio giusto per controbattere alla mossa di Gasperini, ma Zukanovic nazionale bosniaco che a palla scoperta ha il dubbio di rinculare o andare avanti non ha nulla da dividere con la tattica. Semmai Prandelli dopo il gol bergamasco doveva dare altri impegni prioritari a Radovanovic come nel primo tempo quando aveva annullato Pasalic per provare a non prendere il raddoppio.
Il grande dubbio è: se Barrow fosse entrato dopo qualche minuto del secondo tempo Prandelli avrebbe potuto prendere subito contromisure? Una frustata di una ventina di minuti per il Grifone prima che battesse nuovamente le ali con altro corso, sia per l’ingresso di Pandev sia per l’uscita di Zukanovic per KO tecnico come nel pugilato.
La partita del Genoa lascia sempre il solito dubbio: perché ci mette del suo per aiutare gli avversari? Perché è stato bravo nel primo a tenere botta ad una Dea anche se con i cerotti e le 46 partite nelle gambe, con una squadra corta attenta e dopo ha mollato nei primi 20’ della seconda parte di gara, facendo dimenticare quello che aveva fatto di buono giocando da squadra viva contro la Roma e ricordando il passato di altre trasferte?
La differenza tra il Genoa e gli orobici è che i nerazzurri fanno squadra, il Genoa non è riuscito in questo campionato a farla. Quando Prandelli ha trovato la quadratura della fase difensiva, funzionava male il centrocampo. L’ attacco rossoblu non è mai stato un enigma, ma un indovinello sì. Senza centravanti difficile fare gol, e in queste ultime gare anche senza esterni diventa difficile fare le due fasi di gioco. Lazovic ieri si è allenato a Pegli.
L’Atalanta del Gaspe ha dimostrato di essere una compagine organizzata e cambiando i suonatori, pur importanti, la musica non cambia. Il colpo di Gasperini è quello di essere il primo tecnico aver ribaltato il trend negativo delle squadre italiane che in passato si giocavano l’Europa League a Luglio e, alla Primavera successiva, crollavano. Se non prima.
Prandelli le ha provate tutte, poteva fare anche il colpaccio con l’unico sistema tattico che ha fatto risultati in campionato, il 3-4-1-2 di Ballardini, che faceva gol e ne prendeva. Vero che c’era Piatek con la pistola fumante e la squadra giocava solo per lui. Meglio ripetere che prendeva più gol, ma se tutto fosse continuato almeno fino alla fine del girone di andata, anche con l’uscita del polacco a gennaio, il Genoa non sarebbe in questa situazione a due giornate dal termine del campionato essendo quasi salvo alla fine del girone di andata.
Juric e Prandelli hanno avuto a disposizione Piatek per 12 giornate cambiando disposizione tattica, il primo non per volontà sua, e hanno ottenuto solo una vittoria. Sul piatto del campionato bisogna anche mettere che il Vecchio Balordo poteva essere salvo se non avesse avuto le ali bagnate con Chievo e Frosinone.
Il giallo a Romero è pesante senza un fallo di mezzo. L’avvocato di Pescia che non ha diretto male, confortato anche dal VAR, poteva evitarlo essendo lontano parecchi metri dalla diatriba tra Romero e Ilicic. Romero salterà la partita decisiva del Genoa in questa stagione. Peccato perché si poteva proporre a Prandelli di farlo giocare centravanti, i movimenti del passato quando giostrava da prima punta non li ha dimenticati.
Prandelli da “Tapiro genoano” ha toppato due volte in conferenza stampa post-gara, prima a Sky e dopo in sala stampa affermando “Tifo Sampdoria” (solo per ieri). Parole che non sono state una distillazione del rumore, per di più con il risultato domenicale dove qualche doriano è svenuto annegando all’aria libera contro l’Empoli. Meglio comunicare che il Genoa vuol fare 3/4/6 punti e salvarsi.
E adesso “You’ll never Walk Alone” già con il Cagliari. Senza lasciare alibi a nessuno. Solo per il Genoa e la maglia rossoblu a quarti. Dovrà essere una giornata da brividi, da pelle d’oca, e come dice la canzone dei Reds, che calza a pennello per il popolo genoano: “quando cammini attraverso una bufera, mantieni la testa alta e non avere paura del buio, continua a camminare attraverso il vento, la pioggia e anche se i tuoi sogni verranno scossi e spazzati via continua a camminare con la speranza nel cuore. E non camminerai mai da solo“.
Sabato 18 maggio 2019 non capiremo mai abbastanza quanto bene è capace di fare un sorriso, anche di chi – con ragione – è incazzato. Contro il Cagliari è una partita da “c’ero anch’io” a salvare il Vecchio Balordo. Solo il Genoa!
I NUMERI DEL GENOA 2018/2019 (aggiornati alla 36° giornata della stagione 2018/19)
- PARTITE GIOCATE: 36
- VITTORIE: 8 (22,3%)
- PAREGGI: 12 (33,3%)
- SCONFITTE: 16 (44,4%)
- GOL FATTI: 38
- GOL FATTI/partita: 1,05
- GOL SUBITI: 56
- GOL SUBITI/partita: 1,55
- GOL FATTI IN CASA: 20
- GOL FATTI IN TRASFERTA: 18
- GOL SUBITI IN CASA: 21
- GOL SUBITI IN TRASFERTA: 35
- GARE A PORTA INVIOLATA: 6
- PERCENTUALE GARE A PORTA INVIOLATA: 6 su 36 (16,6%)
- PUNTI CONQUISTATI: 36
- MEDIA PUNTI: 1 (a partita)
- VITTORIE IN CASA: 6
- PAREGGI IN CASA: 7
- SCONFITTE IN CASA: 5
- PUNTI IN CASA: 25
- VITTORIE IN TRASFERTA: 2
- PAREGGI IN TRASFERTA: 5
- SCONFITTE IN TRASFERTA: 11
- PUNTI IN TRASFERTA: 11
I NUMERI DI PRANDELLI DA TECNICO DEL GENOA IN CAMPIONATO (aggiornati alla 36° giornata della stagione 2018/19)
- PARTITE TOTALI: 22
- VITTORIE: 4 (18,2%)
- PAREGGI: 9 (40,9%)
- SCONFITTE: 9 (40,9%)
- GARE A PUNTI: 13
- % GARE A PUNTI: 59%
- GOL FATTI: 19
- GOL FATTI/partita: 0,86
- GOL SUBITI: 26
- GOL SUBITI/partita: 1,18
- GARE A PORTA INVIOLATA: 4
- PERCENTUALE GARE A PORTA INVIOLATA: 4 su 22 (18,2%)
- PUNTI CONQUISTATI: 21
- MEDIA PUNTI A PARTITA: 0,95 (a partita)
- VITTORIE IN CASA: 3
- PAREGGI IN CASA: 5
- SCONFITTE IN CASA: 3
- VITTORIE IN TRASFERTA: 1
- PAREGGI IN TRASFERTA: 4
- SCONFITTE IN TRASFERTA: 6