Era attesa da molti, da tutto l’ambiente rossoblu, l’Assemblea di questa sera alla Sala Chiamata del Porto in cui la tifoseria organizzata rossoblu aveva chiesto di votare democraticamente, col proprio abbonamento di Gradinata Nord in mano, e decidere se proseguire la contestazione fuori dallo stadio oppure entrare nuovamente al Ferraris per sostenere il Grifone nella delicatissima sfida col Cagliari. La decisione finale, votata all’incirca da 2/3 dei presenti, è stata quella di tornare a riempire la Gradinata Nord, cantando per 90′ senza colorare il settore con bandiere né striscioni.
DECISIONE UNIVOCA – Con qualche minuto di ritardo rispetto alla tabella di marcia, la tifoseria organizzata prende parola davanti ad un migliaio di tifosi. Inizio con un richiamo alla genoanità ed un ringraziamento per aver mantenuto fede alla contestazione anche nella gara contro la Roma. Gli Ultras non diranno la loro opinione per non influenzare il voto. Dopo aver puntualizzato il fatto che nominare un advisor non voglia affatto dire aver venduto il Genoa, l’importante sarà prendere una decisione univoca. Non basterà un’alzata di mano, con circa 2/3 dell’assemblea a favore, per sancire il ritorno al Ferraris in occasione della gara contro il Cagliari. La platea sarà letteralmente divisa su due lati per verificare e ratificare la già evidente vittoria del “SI”. Quindi si torna allo stadio, per una tregua senza striscioni o bandiere, per un bene comune: la salvezza del Genoa. “Ora facciamo di tutto per fare la differenza” è l’ultima voce a risuonare nell’assemblea dei tifosi a due passi dalla Lanterna.
Chi è Assietta SpA, l’advisor incaricato di vendere il Genoa