Ieri la parola fine sull’era che ha legato la famiglia Della Valle alla Fiorentina per 17 lunghi anni. 285 milioni spesi sul mercato, un addio dal sapore amaro dopo le recenti contestazioni ed un campionato salvato dalla sfida all’ultimo respiro contro il Genoa di Cesare Prandelli, uno che a Firenze ha lasciato un ricordo particolarmente positivo.
In una lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport, Diego Della Valle ha così commentato proprio lo 0-0 all’Artemio Franchi che è valso la permanenza in Serie A per entrambe le squadre. “L’ultima partita, quella col Genoa – racconta il presidente uscente – l’ho trovata imbarazzante e non mi spingo oltre. Una non-partita. Posso comprendere la paura, ma non un atteggiamento come quello tenuto dalle due squadre. Svuotata, sì, la squadra era svuotata”.
Su Prandelli, l’ultimo allenatore affrontato dalla Fiorentina sotto la gestione Della Valle: “Con Cesare avevamo trovato l’equilibrio ideale: la gente di Firenze amava lui e odiava noi. Noi quelli antipatici, lui quello simpatico. Ci stava. Quando ci dissero che aveva firmato per la Juventus tenni duro. Cesare non sa che se arrivò in Nazionale fu merito solo di mio fratello Andrea, perché quando mi chiamò Abete io non volevo lasciarlo andare ma lui (Andrea) mi convinse che fosse la scelta giusta”.