È un’estate con tante nuvole in cielo, ma dietro c’è tanto azzurro calcistico sul terreno di gioco.
Il messaggio finale del CT Nicolato, tecnico dell’Under 20, dopo la delusione del gol annullato dal VAR all’ultimo giro di orologio e la possibilità di poter pareggiare andando ai supplementari è stato meglio di una vittoria.
Si è vista non solo una squadra, ma tutti gli uomini in panchina della nazionale giovanile in cerchio a centrocampo mentre gli avversari festeggiavano la prima volta in finale. Una lezione che ci indica che si può crescere anche dopo una delusione.
Nicolato ha detto: “gli arbitri hanno ragione, ci adeguiamo. Caso mai un errore, non un’ingiustizia”. Importante insegnare anche ai ragazzi di non fare sceneggiate ad ogni fischio ed entrare nel mirino del direttore di gara. Gol annullato difficile da digerire per chi era in campo e se lo stesso metro di giudizio sui gomiti alti, ma non violenti, verrà adottato nei campionati su indicazioni dell’UEFA saranno dolori e difficilmente le partite finiranno 11 contro 11. Ad ogni modo, la sconfitta dell’Under 20 ha insegnato a vincere nel futuro.
Il calcio azzurro di questo mese di giugno dovrà essere un antidoto al calciomercato che ufficialmente inizierà il primo di luglio. Calciomercato che per tutto l’anno offre desideri e follie. Basta farlo finire in plusvalenze se non sono utili alla causa della squadra e troppi bidoni spacciati per campioni e titolari mai pervenuti nel campionato più difficile d’Europa. Stop ai mercanti con ingaggi lunghi e senza risultati.
Attenzione a giocare con il fuoco azzurro, lo avevamo anticipato negli scorsi editoriali. Rispetto alle donne, se la Lega Calcio di Serie A più che la FIGC, che si cullerà sugli allori femminili e giovanili e potrebbe essere scavalcata dal movimento femminile, i presidenti faranno bene ad attrezzarsi anche con il calcio rosa e mettere tutto il calcio italiano, compreso il Campionato Primavera, nel pacchetto quando venderanno o ridiscuteranno i diritti TV: si vuol vedere altro calcio.
Tre milioni e mezzo di spettatori all’ora di pranzo di una domenica per le signorine del calcio italiano è un evento da tenerne conto. Il calcio spezzatino, le solite manfrine dei campioni e non via social hanno stufato chi crede nello sport e non nei “gulp” alla Topolino, nelle fake news e Instagram predatorie spacciate per verità assolute che vengono prese anche dalle pagine non solo sportive ma anche politiche dei quotidiani.
La Nazionale di Mancini ha dimostrato che anche in Italia si può fare calcio e non essere tacciati solamente di catenacciari e contropiedisti. La gara con la Bosnia ha dimostrato che nulla sarà semplice nel futuro della Nazionale. importante continuare su quello tracciato dallo scorso anno e i risultati arriveranno. Bello aver sentito nuovamente cantare l’Inno di Mameli alla fine di una partita della Nazionale Italiana.
Giugno sarà con Under 20 tra le prime quattro al mondo, azzurre scatenate, Nazionale maggiore che ha spazzato non solo le nuvole ma anche le critiche post-Russia – e domenica tocca all’Under 21 che cercherà un altro Europeo con 6 giocatori provenienti dalla nazionale maggiore o viceversa. Dopo l’inferno svedese direbbe Totò: “Oddio, desto o son sogno“. La lezione dell’azzurro calcistico di questo giugno 2019 non potrà essere dispersa. I Presidenti devono cogliere l’occasione di preparare squadre che hanno voglia di rischiare lanciare giovani con l’unico obiettivo del calcio: fare gol.