Il Palermo Calcio si è riunito quest’oggi in conference call da Roma e assieme a Salvatore Tuttolomondo, patron del club rosanero, e di Fabrizio Lucchesi, direttore sportivo, ha dato vita ad una conferenza a puntate. Presenti anche due esponenti della Lev Insurance, “una delle prime compagnie d’assicurazione bulgara, con un rating conforme ai parametri richiesti dalla Federazione. Non c’è dubbio, quindi, che non ci potranno essere ostative sull’accettazione di questa garanzia fideiussoria, che è già in possesso del Palermo.
“La polizza fideiussoria è già stata emessa e trasmessa ieri a mezzo PEC. Ora può essere visionata dagli organi federali, ma nell’immediatezza: mi pare che si tenti a più livelli di fare trascorrere tempo sino ad arrivare al 4/5 luglio. Noi tempo a gratis non ne facciamo scorrere. Il Palermo ha necessità impellente di dimostrare che la proprietà è all’altezza del compito”.
Salvatore Tuttolomondo, dopo aver preso le parti di Lev Ins, annunciato dell’esistenza concreta della fideiussione, e accusato il broker Camilleri per le sue dichiarazioni rilasciate nelle ultime ore in merito al fatto che il Palermo non avrebbe prodotto la documentazione necessaria per richiedere il rilascio della fideiussione, procede ad affermare che Lev Ins sta dalla parte del Palermo. “La società rosanero fruisce di tutti i requisiti per partecipare al campionato professionistico di Serie B 2019/2020“. E sui presunti bonifici non pagati ai giocatori, definiti “gossip” dal patron rosanero? “I soldi a garanzia della copertura del pagamento c’erano e sono ancora lì, ma evidentemente in quella vicenda c’è stato un minimo di autotutela dell’investimento e dell’investitore, non sapendo cosa sarebbe successo”.
Intanto, a Palermo, si stava tenendo il CdA della società presieduto dal presidente Alessandro Albanese, già vicepresidente vicario di Sicindustria, figura di garanzia dopo l’ultima cessione societaria ad Arkus Network. Al termine del Consiglio, con larga parte della dirigenza lontana da Roma e pronta ad annunciare che non tornerà in Sicilia sin quando il clima di tensione non si placherà, viene spiegato che una parte dei documenti necessari all’iscrizione non erano stati consegnati.
“Abbiamo fatto una verifica documentale e abbiamo visto che non tutti i documenti necessari all’iscrizione erano oggi in mano al Consiglio d’Amministrazione. Questo non pregiudica il fatto che loro possano avere questi dcumenti, ma noi pedissequamente abbiamo dovuto fare questa verifica. Se poi la proprietà ritiene che i documenti ci siano e voglia darli alla FIGC, ce lo auguriamo tutti, ma lo farà la proprietà. Una parte dei versamenti necessaria fa parte della verifica documentale. Una verifica documentale che non ci è stata data. Gli scenari? Questo lo decide l’assemblea, che può decidere di andare avanti e tentare un’iscrizione in Serie B o in altra serie. Ogni scenario è lasciato a tutto ciò che la proprietà vuole fare nei confronti degli enti opportuni”.
“Sono veramente addolorato per questa situazione, per il fatto che la nostra squadra del cuore possa non iscriversi. Oggi è un dolore immenso per la società Palermo, per tutti i tifosi e i colori stessi. C’è un mondo intorno al Palermo e da parte mia, come potevo vigilare, l’ho fatto. Se ho sbagliato, chiedo scusa. Nei limiti del possibile, l’ho fatto, e può darsi che la proprietà abbia l’asso nella manica. Oggi abbiamo fatto una verifica documentale: può darsi che abbiano portato tutto già in Federazione, ma oggi tutti i documenti necessari non sono stati forniti”.
“Se la proprietà intende fare un’assemblea totalitaria e vuole farla stasera, dicendo che ci sono tutti, la facciamo stasera. Fra otto giorni (5 luglio, ndr) è il minimo sindacale. Se ho parlato con la proprietà? Oggi in Consiglio d’Amministrazione c’era Walter Tuttolomondo”.
“Ho sentito il sindaco Orlando e l’ho informato e aggiornato su quanto successo. Si tratta di un colloquio riservato, così come lo scambio di battute che abbiamo avuto. Il primo cittadino ha tutto il diritto e dovere di fare tutti i colloqui possibili per trovare il bandolo della matassa. Questa è un’agonia verso una morte annunciata, una sorta di limbo? No, non c’è un limbo. Non posso dire che questa è una partita già finita perché deve farlo la proprietà“.