Terza volta a Valenciennes per la Nazionale Femminile di Milena Bertolini. Questa volta l’avversaria è la prima formazione europea incontrata sul percorso della sua Coppa del Mondo, l’Olanda di Sarina Wiegman, campionessa d’Europa nel 2017 e reduce da un sofferto ottavo di finale contro il Giappone. Arbitro della sfida il fischietto uruguaiano Umpierrez, che nel secondo tempo non sarà proprio impeccabile nella gestione dei falli e dei cartellini a svantaggio delle Azzurre.
Inizialmente Galli agisce alle spalle delle punte Giacinti e Bonansea. Guagni e Bartoli invertite sulle fasce per contenere Van de Sanden e Martens, con Linari e Gama a gestire i centimetri di Miedema.
Al 17’ la prima grande occasione è per l’Italia ed è firmata Bergamaschi, che riceve di testa da Bonansea e avrebbe un rigore in movimento solamente da calciare in porta. Il suo destro è piuttosto un tentativo di pallonetto che Van Veenendal, portiere olandese, fa suo senza problemi. L’occasione sarebbe ghiotta, ma non sarà l’unica per le calciatrici azzurre. Al 35esimo ci prova anche Giacinti incrociando col mancino, ma la conclusione è fuori misura.
L’Olanda non crea alcun presupposto pericoloso, eccetto la punizione della specialista Spistse al 40esimo che comunque non sorprende Giuliani sul proprio palo. Punizione che nasce da un generoso fallo fischiato ai danni dell’Italia e valso l’ammonizione a Linari.
A fine primo tempo è 0-0. Alla ripresa Milena Bertolini inserisce Boattin per Bartoli (problema muscolare), ma è l’Olanda a spingere con veemenza per trovare la rete del vantaggio. Rete a cui va vicino prima con Groenen, poi con Miedema e Martens. L’Italia fatica tremendamente a reagire, complici il caldo e le fatiche delle precedenti partite nelle gambe. Neppure gli ingressi di Serturini e Sabatino cambieranno lo spartito nel corso della ripresa.
Al 58esimo è un brutto segnale la traversa colpita da Van De Doonk: un destro a giro che si stampa sul ferro a Giuliani battuta. Passano dieci minuti e poco prima del cooling break, al 69esimo, arriva il vantaggio dell’Olanda su sviluppo di calcio piazzato molto generoso fischiato dall’arbitro uruguaiano Umpierrez. Sulla punizione svetta di testa Miedema, che colpisce da centro area e batte Giuliani.
L’Italia cerca la reazione, che diventa pressoché impossibile dopo che al 79esimo l’Olanda raddoppia: ancora di testa, ancora su calcio piazzato. Questa volta a svettare su tutti è Van De Gragt, uno dei due centrali difensivi di una nazionale particolarmente he unisce a grande fisicità un’ottima tecnica. L’Italia fa quello che può per rientrare in gara, all’82esimo Sabatino ci prova col destro, ma viene murata dal portiere olandese in uscita. Sarà l’ultimo sussulto di un’Italia che, al triplice fischio, si ritroverà proiettata fuori dal proprio sogno.
Le lacrime finali non dipingono però un incubo, perché le Azzurre hanno eguagliato il risultato del 1991 e, soprattutto, hanno fatto del mezzo mediatico un manifesto potentissimo di ciò che rappresenta il movimento del calcio femminile in Italia e nel mondo. Un movimento in crescita, snobbato da paesi che si sono poi trovati fuori già ai gironi. Nello stesso tempo, un movimento che ha bisogno di ancora maggiori investimenti in tutta Italia, per crescere e competere con altre nazioni, come la stessa Olanda, che in pochissimi anni ha invertito tendenza trovandosi in semifinale ad un mondiale e accendendo con questa vittoria ai prossimi giochi Olimpici. Alle ore 18 conoscerà la propria avversaria, che uscirà dalla sfida tra Germania e Svezia.
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