Da quando Gianluca Spinelli è volato lontano dall’Italia per intraprendere esperienze internazionali sono passati tre anni esatti. Il tempo passa rapidamente, e la scuola dei preparatori dei portieri, al Genoa, da quel giorno continua con Alessio Scarpi. Continua con successo, grazie anche ad una linea ben definita e sottolineata sia dall’ex portierone rossoblu che dal suo collega Stefano Raggio Garibaldi, non di certo un cognome nuovo per chi mastica Genoa quotidianamente.
La prima uscita dai pali, nella sala stampa di Neustift, è di Scarpi: “Sono contento che ci abbiate seguito e che sia piaciuto il nostro lavoro. È una linea che cerchiamo di portare avanti da diversi anni: Spinelli è stato un grandissimo maestro e noi cerchiamo di portare avanti questa linea. Cerchiamo di portare cose innovative, che possano servire ai nostri portieri”. Innovativa come la scelta dei numeri sulla maglia: nessuno dei quattro portieri in rosa, da Radu a Vodisek, indosserà la 1.
I tempi cambiano velocemente, ecco perché si pensa già al futuro: fra qualche anno toccherà a Raggio Garibaldi continuare questa striscia positiva di preparatori? “Sono al Genoa per imparare – ricorda Stefano, con un passato da portiere nel settore giovanile – La mia fortuna è di essere sul campo con Alessio tutti i giorni. Per un ragazzo che ha questa passione e a cui piace questo mestiere è una grande cosa: devo ogni giorno dimostrare di meritarmi questa fortuna. Imparo e voglio imparare da lui. Quando giocavo a pallone? Beh, a me piaceva fare il portiere: sono contento della scelta che ho fatto, non la rimpiango assolutamente. Mi ha portato ad avere un bel lavoro e ad avere la possibilità di imparare”.
Negli ultimi giorni si è lavorato molto sulle prese, sulle posture, su come difendersi da tiri ravvicinati e palloni che arrivano dalla distanza. “Si cerca di entrare piano, di ricominciare lentamente e vedere le letture delle varie traiettorie, soprattutto quando si rientra da un periodi di pausa così lungo. Si cerca di lavorare sulla forza, ci sono diversi tasti da toccare e il tempo non basterebbe mai. In questi dodici giorni abbiamo lavorato abbastanza bene e per questo ringrazio il mio socio, fondamentale per il nostro lavoro. Cerchiamo di lavorare forti, come siamo abituati.”
Ogni anno sono tanti i cambi all’interno rosa, dalla porta all’area di rigore avversaria; ad oggi l’unico reparto a non aver subito defezioni o integrazioni è proprio quello degli estremi difensori. “Jandrei e Vodisek sono già rodati, sanno quale sia il nostro lavoro, come lavoriamo e quello che vogliamo da loro. Per il momento non abbiamo nuovi portieri, per cui stiamo andando avanti a ruota libera.” E il brasiliano Jandrei sembra molto migliorato, come ci conferma Scarpi: “Si, sta iniziando a diventare un portiere più europeo. Questo grazie a lui, che ha voglia di mettersi in discussione: sta facendo dei passi avanti per quanto riguarda la scuola europea, italiana. Essendo abituato alla scuola brasiliana, diversa dalla nostra, si è rimesso in discussione e ha voluto capire come la nostra scuola possa dargli qualche beneficio.”
Servirà anche essere bravi ad insegnare ai portieri come uscire con il pallone dall’area di rigore, dal momento che il gioco di Andreazzoli presuppone che si parta sempre dal basso. “Assolutamente si, sarà importantissimo – racconta ancora Scarpi – Il mister ha detto che penserà lui a questo aspetto. È molto importante che il portiere giochi con la squadra ed entri nella fase difensiva piuttosto che fare passaggini a destra e a sinistra.” Aleggia in Austria da una settimana ma è già diventato utile a chi indossa i guantoni anche il drone, voluto dal mister ma utilizzato anche dai preparatori dei portieri: “Uno strumento fondamentale” conferma Raggio Garibaldi.
https://twitter.com/buoncalcio/status/1152250650039898112
Una chiosa necessaria su Perin, compagno di mille battaglie e reduce dalla doccia fredda per il mancato superamento delle visite mediche con il Benfica. Nell’estate del 2016, quando Spinelli lasciò il ritiro di Neustift per volare a Londra da Antonio Conte, Alessio e Mattia si ritrovarono a dover issare insieme i nuovi pali che avrebbero difeso la porta del Genoa. Il resto è storia recente, ed oggi non sembra più così scontato che Perin possa giocare la Champions League con i portoghesi. “Lo sento spesso, l’ho sentito anche due giorni fa. Per sua sfortuna ha avuto l’ennesimo infortunio, ma ha tanta forza di volontà: sicuramente recupererà e continuerà la sua carriera”. La cantera dei portieri genoani, quella non sembra essere mai stata in discussione.