Ritorna il campiona e ritornano le moviole. Funziona la tecnologia per le posizioni di fuorigioco, che minori polemiche aveva innescato anche la passata stagione, e lo testimoniano le revisioni in Parma-Juventus e Spal-Atalanta (sul 2-0 di Petagna destava qualche dubbio la posizione attiva di Di Francesco, giustamente valutata regolare). Accendono invece nuove, vibranti polemiche le modifiche al regolamento, specialmente quelli relative al fallo di mano, che fa capo alla Regola 12 “Falli e Scorrettezze”.
GLI EPISODI DELLA 1° GIORNATA
PARMA-JUVENTUS – Doveroso partire dal gol annullato dalla tecnologia a Cristiano Ronaldo, che di pochi millimetri era oltre rispetto al ginocchio sinistro di Bruno Alves. La tecnologia del fuorigioco, attiva dalla passata stagione, può sicuramente apparire puntigliosa, ma è pressoché infallibile. Lo conferma l’episodio del “Tardini”.
FIORENTINA-NAPOLI
Il secondo anticipo di Serie A è stata la vetrina della nuova regola sui falli di mano. Il regolamento precedente, alla Regola 12, prendeva maggiormente in considerazione un aspetto: “il fallo di mano implica un atto intenzionale di un calciatore che con la mano o il braccio viene a contatto col pallone“. Inoltre, la regola prevedeva che dovessero essere presi in considerazione tre fattori: il movimento della mano verso il pallone (e non viceversa), la distanza tra giocatore e pallone e, infine, la posizione della mano, che non veniva etichettata a prescindere come infrazione.
La nuova regola, invece, crea una serie di situazioni. Ci sono dinamiche che devono necessariamente portare all’assegnazione di una punizione, altre che invece rientrano nel campo del “di solito è un’infrazione”. Rientrava in questa seconda categoria la posizione del braccio di Piotr Zielinski in Fiorentina-Napoli, quando Castrovilli, nel tentativo di ritrovare il possesso del pallone in area di rigore, avrebbe colpito con la coscia e fatto urtare il pallone su tutto il braccio destro del calciatore partenopeo. Visto che Zielinski non giocava intenzionalmente il pallone, in quel frangente è molto più probabile che Massa non abbia interpretato il braccio come “al di sopra dell’altezza delle spalle” (le immagini smentiscono questa ipotesi), bensì come posizionato in maniera innaturale aumentando lo spazio occupato dal corpo. Una posizione che il nuovo regolamento (clicca QUI per leggerlo) dice chiaramente vada considerata “raramente” come “naturale”, un “rischio” che il calciatore si assume. La decisione di concedere calcio di rigore su suggerimento del VAR (che interviene soltanto in caso di chiaro ed evidente errore, è bene ricordarlo) appare dunque corretta. Le polemiche ci saranno eventualmente se l’applicazione apparirà difforme di giornata in giornata, di caso in caso. Qui risiederà il vero problema.
Il secondo episodio, molto più discusso, è il rigore assegnato al Napoli per un presunto contatto tra Castrovilli e Mertens. A differenza del rigore concesso ai Viola, nella situazione la decisione di Massa è immediata: il penalty viene assegnato a velocità di gioco. In molti, a rivedere le immagini, avevano riposto fiducia nel VAR. Questo perché Mertens, pur guardando sempre il pallone (e così fa anche Castrovilli), va a cercare il contatto coi piedi dell’avversario proprio nel momento in cui Castrovilli li sta ritraendo, temendo un contatto. Il problema (e qui torniamo all’atavico scenario del numero di telecamere a disposizione da uno stadio all’altro, numero che non è uguale!) è che le immagini non chiariscono definitivamente la dinamica. Un bel problema visto che, potendo valutare se si tratti di chiaro ed evidente errore, Valeri è probabile abbia ritenuto di non intervenire. Bene ricordare che il giorno successivo, nel leggere in treno i quotidiani sportivi, la condanna è stata unanime per la decisione presa.
UDINESE-MILAN
Da Firenze a Udine, il dibattito sui falli di mano non cambia. Anzi, si amplia. La prima sconfitta del Milan è stata infatti accompagnata da qualche polemica, smorzata da Giampaolo con intelligenza nel dopogara. Nel secondo tempo, dopo il vantaggio friulano, un calcio d’angolo proveniente dalla destra non trova la testa, ma la spalla sinistra di Samir. Precedentemente vi era stata la deviazione aerea di Romagnoli, così il difensore friulano impatta in maniera scoordinata il pallone. Il dibattito è dove impatti il pallone, se ci sia un tocco di braccio: la decisione di Pasqua, richiamato dal VAR Giacomelli, è quella di non assegnare il rigore. Se ci fosse stato contatto col braccio, però, sarebbe stato indubbiamente rigore secondo le nuove regole. Successivamente, Pasqua valuta ancora correttamente un tocco di mano di Rodriguez nell’area rossonera: il difensore del Milan colpisce col braccio, ma l’arto è in appoggio sul terreno perché il giocatore è in caduta. E il regolamento non transige: “non è un’infrazione quando un calciatore cade a terra e mani/braccia sono tra corpo e terreno per sostenere il corpo, ma non estese lateralmente o verticalmente lontane dal corpo“.
CAGLIARI-BRESCIA
Alla Sardegna Arena il Brescia sarebbe passato avanti due volte prima di farlo per davvero su calcio di rigore, ma VAR (Pairetto, ndr) e giudici di linea avrebbero annullato prima la rete di Donnarumma, di una spalla leggermente più avanti rispetto all’ultimo difensore cagliaritano, e poi quella di Bisoli, in posizione irregolare sulla deviazione aerea di Chancellor.