Di Alessio Semino e Lorenzo Semino
Lasse Schöne è probabilmente il fiore all’occhiello di un calciomercato estivo condotto con frequenza all’estero, prelevando giocatori che sino a pochi mesi fa sembravano miraggi lontani. Il danese ha completato una batteria di grandi giocatori che si è chiusa con Ribery alla Fiorentina, Godin all’Inter, Mhkitaryan alla Roma, Lozano al Napoli. Ma le prime giornate di campionato sono state costellate di altri giocatori, anch’essi new entry del calcio italiano, il cui curriculum è ancora tutto da scrivere. O comunque sconosciuto ai più. Siamo andati a sceglierne alcuni per raccontarveli dopo 180′ di campionato.
HERNANI AZEVEDO JUNIOR – Dopo la tiepida esperienza in Russia con lo Zenit San Pietroburgo, nel precedente prestito al Saint-Etienne non ha sfigurato sfiorando la qualificazione in Europa League. Chiamato a consacrarsi in Italia, negli ultimi tre anni ha faticato a mettere in serie più di 15 partite a campionato. Nella prima con la maglia del Parma non ha peccato di personalità, cercando in un paio di occasioni il gol dalla lunga distanza. Battitore di punizioni, indossa la numero 10.
NAHITAN NANDEZ – Una perla nel centrocampo del Cagliari, già arricchito a dovere da Rog e dal ritorno di Nainggolan. Nelle prime due partite in maglia rossoblu si è distinto per la classica tenacia uruguagia, la stessa messa in campo con il Boca Juniors che lo ha rimpiazzato con un certo Daniele De Rossi. Lottatore dotato di tecnica non indifferente e ottima conduzione del pallone, sa ricoprire più zone del campo. Sia contro il Brescia che contro l’Inter ha offerto a Joao Pedro due assist al bacio: uno gettato alle ortiche, l’altro trasformato in rete.
TOLJAN E MÜLDUR – Terzini del Sassuolo, il primo vanta una trafila nelle giovanili di Hoffenheim e Borussia Dortmund, mentre il secondo arriva dal Rapid Vienna per circa 5 milioni di euro. Il primo è stato aspramente criticato dalle pagelle della Gazzetta dello Sport dopo la prestazione nella prima di campionato contro il Torino; sostituito dal compagno di reparto, 20enne turco nato a Vienna e con passaporto comunitario, dovrà fare i conti – con tutta probabilità – con un’accesa concorrenza.
RODRIGO BEÇAO – Crollato sotto i colpi di Gervinho ed Inglese nella seconda alla Dacia Arena, qualche giorno prima si era conquistato onori della cronaca per la capocciata decisiva contro il Milan di Giampaolo: prima presenza in Serie A, primo gol tra i professionisti e prima vittoria stagionale per i bianconeri. Chiamato a riempire un vuoto lasciato da Danilo ormai da più di un anno.
AMIR RRAHMANI – Coi suoi 192 centimetri e un fisico imponente, il nuovo difensore voluto da Juric in estate per il suo Verona fa oggi coppia con l’ex Genoa Günter e si disimpegna sul centrodestra della difesa a tre. Una sola rete concessa nelle prime due giornate per l’ex Dinamo Zagabria, che è anche nazionale kosovaro dal settembre 2016 (prima giocava con la maglia dell’Albania, ndr). Descritto come ambidestro dalle cronache croate, potrebbe essere una delle sorprese del nuovo Hellas e della nuova Serie A.
RACHID GHEZZAL – Ala destra di piede mancino, Rachid Ghezzal arriva alla corte di Montella per essere il titolare nel suo tridente d’attacco. Non che Sottil non possa dire la sua, ma la stessa gara del Ferraris contro il Genoa ha raccontato che il figlio d’arte ha bisogno di tempo per adattarsi ai ritmi della Serie A. Ghezzal, franco-algerino classe ’92, gli farà da chioccia. Arriva in prestito con diritto di riscatto dal Leicester, dove ha perso un po’ le tracce rispetto alle buone stagioni condotte in Ligue1 con le maglie di Lione (2010/2017) e Monaco (2018).
HENRIKH MKHITARYAN – Un vulcano assopito, da risvegliare nella Roma di Fonseca. Il 30enne trequartista armeno, ancora ieri sera capitano nella sfida contro l’Italia, ha cominciato la sua carriera nel Pyunik, in Armenia, prima di passare in Ucraina e giocare prima col Metalurh Donetsk, poi con gli acerrimi nemici dello Shakthar. È lì, nell’estate 2013, che viene notato dal Borussia Dortmund di Jürgen Klopp, reduce dalla sconfitta in finale di Champions League. Cominceranno per lui, trequartista estroso dotato di ottima tecnica con entrambi i piedi, tre stagioni di grandi soddisfazioni, con due Bundesliga sfumate e una vittoria in DFB Pokal (l’equivalente della Coppa Italia italiana, ndr).
Il triennio con Klopp è l’ennesimo trampolino di lancio e lo porta in Premier League, prima al Manchester United e poi all’Arsenal, club che recentemente lo ha prestato alla Roma grazie all’intermediazioni di Mino Raiola. In terra inglese trova tutto tranne che conferme: i 112 gol siglati nelle stagioni precedenti sono nulla in confronto ai soli 22 messi a segno in Premier nelle ultime tre stagioni. Segni particolari? Lo scorso 17 giugno si è sposato a Venezia e ha voluto Al Bano col quale ha cantato “Felicità”. L’Italia era già nel suo destino.
TAKEHIRO TOMIYASU – Un giapponese in Belgio. Così come Kamada, per diverse settimane vicino al Genoa prima che arrivasse Saponara e l’Eintracht puntasse forte su di lui cedendo Gacinovic e Rebic, anche Tomiyasu ha giocato l’ultima stagione nel Sint-Truiden. Difensore centrale di soli 20 anni, in questi primi 180′ ha già mostrato di avere la giusta personalità per rapportarsi con la Serie A. Mihajlovic l’ha immediatamente promosso titolare nella sua difesa a quattro, spostandolo dalla posizione di centrale a quella di terzino destro. Non senza soddisfazioni. Di piede destro, ma abile anche col mancino, Tomiyasu è descritto come un ottimo difensore nel gioco aereo e dotato di una buona conduzione e gestione del pallone.
JESSE JORONEN – Oggi meno di ieri vista la Champions conquistata l’anno scorso, ma senz’altro per qualche mese uno dei peggiori incubi di Gasperini, l’estremo difensore finlandese del Brescia, 26 anni e 197 centimetri d’altezza, era stato l’eroe dello spareggio per l’Europa League di una stagiona fa contro l’Atalanta. Fu lui, infatti, a parare il rigore decisivo a Cornelius. Dopo una sola stagione in Danimarca, il nazionale finlandese (che fa da secondo a Hradecky, ndr) è chiamato a difendere i pali del Brescia di Corini e ritroverà diversi compagni di avventure, da Vavro alla Lazio passando per lo stesso Cornelius, oggi al Parma. Cresciuto nella scuola di formazione portieri del Fulham, è un profilo interessante: l’ambientamento sarà l’ostacolo principale da superare, anche se le prime due giornate hanno già dato buoni segnali in termini di confidenza col campionato italiano. Il suo piede preferito è il destro.
JHON CHANCELLOR – A dare una mano a Joronen, in difesa, ci sarà il nazionale venezuelano Chancellor. Il centrale 27enne, piede destro, ha già fatto vedere di essere particolarmente pericoloso nello stacco aereo facendo valere i suoi 198 centimetri di altezza. È in prestito secco dall’Al Ahli, la stessa squadra nella quale si è accasato Zukanovic a titolo definitivo, e dovrà alle sue performance in Serie A una eventuale opzione di riscatto. È stabilmente nel giro della nazionale venezuelana dal 2017, così come l’ex rossoblu Rincon.
IGOR – Il suo biglietto da visita in Serie A è stato un doppio passo ubriacante prima di fornire l’assist a Petagna, all’esordio, per il provvisorio 2-0 della Spal sull’Atalanta. La sua località di nascita (Bom Sucesso) è tutto dire, ma rispecchia bene quelle che sono le aspettative della Spal e del calcio carioca nei confronti del laterale sinistro 21enne, prelevato in estate dal RedBull Salisburgo. Perso Lazzari, mister Semplici ha provato a ricrearsene uno nuovo, ma sulla corsia di sinistra. Il mancino ha lasciato subito una buona impressione di sé, malgrado un esordio stagionale con zero punti per la Spal. Cresciuto nel RedBull Brasil, la squadra della “taurina” brasiliana fondata nel 2007, è stato presto trasferito in Austria dove ha giocato in prestito con Liegering, AC Wolsfberger e Austria Vienna. Ha l’Europa nel destino e nel suo percorso di crescita: è forse uno dei profili più intriganti dell’ultimo calciomercato.
PEDRO – Ventidue anni, 58 presenze con la Fluminense, 20 gol e una recente convocazione nel Brasile Under 23. Il biglietto da visita col quale Pedro si è presentato a Firenze è questo. Sì, si è presentato in realtà anche coi postumi di un problema muscolare alla coscia (e qualche infortunio di troppo lo ha già privato della nazionale maggiore nell’agosto 2018, ndr), ma già al ritorno dalla pausa dovrebbe essere a completa disposizione di Montella.
Partito Simeone e sperimentate, senza particolare successo, le soluzioni Vlahovic e Boateng, la nuova squadra di Rocco Commisso è dovuta correre ai ripari ripiegando su uno dei migliori talenti emergenti del calcio brasiliano. Abituato a festeggiare i propri gol mimando un inchino (come faceva l’ex viola Mario Gomez), ha un’ottima struttura fisica (185 centimetri) ed è bravo sia nell’attaccare gli spazi sia nel fare salire la squadra, difendere il pallone e – perché no? – mandare in gol anche i compagni in inserimento. Con Chiesa, Ribery, Sottil e Ghezzal al suo fianco ci si potrebbe divertire parecchio.
GONZALO MARONI – In prestito dal Boca Juniors, Maroni è l’ennesimo colpo giovane e di prospettiva della Serie A. Assoluto crack del calcio argentino, nasce e cresce da trequartista agendo alle spalle delle punte. A Genova, in blucerchiato, non ha cominciato sotto i migliori auspici: a Crotone ha segnato la sua prima rete ufficiale con la Sampdoria, ma è anche uscito per un infortunio alla caviglia che dovrebbe vederlo tornare in gruppo al ritorno dalla pausa. Abile col piede destro, 177 centimetri di altezza, è capace di giocare tra le linee e soprattutto di portare il pallone dall’una all’altra metà campo con rapidità e dribbling. In blucerchiato, salvo cambi di rotta in chiave modulo di gioco, dovrà probabilmente reinventarsi sino a gennaio come esterno d’attacco vista la carenza di giocatori in quel ruolo nella rosa a disposizione di mister Di Francesco.
GIANNELLI IMBULA – Chi arriva in Serie A per rimettersi in discussione è Giannelli Imbula, centrocampista difensivo nato a Valvoorde, in Belgio, ma di origine congolese. Ventisette anni da compiere il prossimo 12 settembre, Imbula è cresciuto nel Guingamp, in Francia, e ha poi fatto il salto nel calcio che conta con le maglie di Marsiglia e Porto. In queste stagioni tra Ligue1 e Portogallo ha giocato spesso anche la Champions League, ritrovandosi però sul mercato nel gennaio 2016. Spedito in Premier League, gioca 29 partite in un anno e mezzo con la maglia dello Stoke City.
L’esperienza inglese finisce nell’estate 2017 quando torna a casa, in Francia, vestendo la maglia del Tolosa. Sarà una stagione tremenda, culminata col terzultimo posto e lo spareggio retrocessione con l’Ajaccio. Uno spareggio vinto, ma una stagione anonima. Mai tanto anonima e negativa quanto quella successiva con la maglia del Rayo Vallecano, in Spagna, terminata con la retrocessione del club madrileno da ultimo in classifica.
A gettare gli occhi sul mediano congolese (ma di passaporto francese) è arrivato il Lecce di mister Liverani, che se l’è assicurato in prestito con obbligo di riscatto. Si prospetta un’altra stagione difficile, con Imbula che dovrà lavorare da filtro davanti alla difesa salentina. Il club neo promosso punta senz’altro sulla voglia di rivalsa di un calciatore che, all’apice della sua carriera, si è ritrovato catapultato un po’ troppe volte nel vortice di stagioni negative.
Danimarca, Schöne fa assist dopo un minuto. Pareggia la Macedonia di Pandev