Dopo le parole di mister Andreazzoli (clicca QUI per leggere e ascoltare l’intera conferenza), è intervenuto nel primo pomeriggio da Zingonia anche Gian Piero Gasperini, tecnico dell’Atalanta. In conferenza stampa ha affrontato i temi legati alla partita del Ferraris, definito “valore aggiunto” per il Genoa grazie al calore del suo pubblico. E dalle parole del tecnico orobico emergono anche i dubbi su chi schierare domani sul centrosinistra difensivo.
Sulle prossime tre settimane con una partita ogni tre giorni:
“Finalmente. È tanto tempo che ci alleniamo aspettando di arrivare a questo momento per giocare con un po’ di continuità. Finora ci sono state queste prime due gare, per tutta la Serie A sono state di rodaggio. Da domani inizia il campionato, può dare indicazioni più certe a tutti quanti. Ora la stiamo menando lunga qui, stiamo facendo tante chiacchiere: ma quello che conta sarà mezzogiorno e mezza domani. Via e si parte”.
Sulla sfida contro il Genoa, che non sembra essere più quello dell’anno scorso:
“Genova è campo sempre molto difficile, ma giochiamo da sempre fuori. Non so da quanto tempo è che non giochiamo a Bergamo. Abbiamo giocato a Ferrara, Parma, ora a Genova. E poi andremo a Zagabria, Parma, Roma, Sassuolo. Per noi giocare in trasferta è diventata consuetudine e non può essere un alibi in questo momento. Andiamo a giocare con la giusta concentrazione che richiede questa partita. E senza pensare alle altre partite. Col Genoa è un ottimo test, sia per il valore della squadra, sia per la difficoltà del campo. E ci tengo a dirlo: per noi il campionato è fondamentale. E sono convinto che se facciamo bene in campionato, abbiamo più possibilità di fare bene in coppa. Altrimenti succede che attacchi la spina quando vuoi”.
“Il Genoa ha iniziato molto bene con Roma e Fiorentina, due ottime squadre. Ha evidenziato una qualità di gioco, recuperando il favore dei propri tifosi, ultimamente abbastanza delusi. So benissimo che quando a Genoa c’è entusiasmo è un valore aggiunto importante, ma noi dobbiamo rimanere a quelli che sono i valori delle due squadre e guardarci tranquillamente negli occhi. Possiamo giocarci la nostra gara, potendo fare la nostra partita: come tutte le gare di Serie A, sono tutte molto equilibrate che possono vivere momenti diversi. Dovremo essere un po’ più bravi negli episodi perché sia a Ferrara che col Torino abbiamo fatto cose buone alternandole ad altre. Dobbiamo fare un po’ la corsa su noi stessi, sapendo i punti di forza del Genoa e quelle che sono le difficoltà che possono ancora avere”.
Sul rischio di avere la testa già a mercoledì:
“Non credo ci sarà questo rischio, anche perché arriviamo da una sconfitta col Torino che brucia per come è maturata e per come abbiamo giocato la partita. Poi c”è stata la sosta per le nazionali, che ci ha fatto allenare in pochissimi. Domani ci saranno attenzione e concentrazione giuste. Queste interruzioni frastornano, tolgono attenzione un po’ a tutti: per fortuna si comincerà a giocare con continuità”.
Su Ilicic, Muriel e Zapata:
“La situazione davanti è molto chiara. Io spero di essere ancora più chiaro: altrimenti finisce come per Berisha e Gollini l’anno scorso. In attacco abbiamo quattro giocatori: difficilmente ne giocano quattro. Qualche volta due, qualche volta tre. Quattro, nella disperazione, può anche succedere. Giocheremo 7 partite in 22 giorni: a seconda dei momenti delle gare e delle situazioni, vedremo. Importante che stiano bene. Barrow è rimasto: pensavamo che andando a giocare fuori avrebbe avuto più possibilità di giocare, ma è rimasto e potrà essere un’arma in base alle sue risposte. E le risposte, come sempre, le darà il campo. Sfrutteremo al meglio i momenti dell’uno, dell’altro o dell’altro ancora”.
Su Castagne:
“Ha fatto il primo allenamento con la squadra ieri: è recuperato, perlomeno come convocato. Il suo infortunio speravamo andasse un po’ più corto, però adesso c’è”.
Su Kjaer e Arana:
“Kjaer ha iniziato qualche allenamento questa settimana, così come Arana è stato buttato nella mischia contro il Torino con la difficoltà di dover sostituire Gosens. Kjaer non è pronto: penso ci vorrà qualche giorno di più. Anche dal punto di vista tattico è difficile inserirlo in pochi giorni: è più facile per un esterno come Arana perché gioca su un binario e ha meno soluzioni da prendere in considerazione. Ci vuole qualche settimana, qualche allenamento, e potrà iniziare”.
Su Toloi e Palomino:
“Hanno avuto problemi durante la settimana. Sono ancora indeciso sulla scelta di loro due: un campanello d’allarme c’è stato, poi l’hanno superato allenandosi ieri con la squadra. La scelta che dovrò fare è se utilizzare uno, l’altro oppure nessuno dei due. L’episodio si è verificato giovedì: l’allenamento di oggi sarà importantissimo e ci può dare qualche segnale in più. Nel caso non giocasse né l’uno né l’altro? Per quello c’è anche Ibanez. Ha doti che in allenamento si vedono. Se non lo vedi giocare e non gioca partite, diventa anche più difficile valutarlo. Ma credo possa fare bene”.