Non mettetevi a tavola se seguite Genoa-Atalanta in televisione, potrebbe andarvi qualcosa di traverso guardando una gara che potrebbe essere pazzesca. Andate piuttosto al Ferraris con la focaccia.
Per proporre Genoa-Atalanta proviamo a fare una presentazione unica che potrebbe rilevarsi non semplicistica e non suddivisa tra i due team, come nelle altre gare di campionato. Sarà la partita verticale.
L’idea di Gasperini è semplice: fase difensiva uomo su uomo, fase offensiva di tipo travolgente con l’appoggio sul centravanti e la squadra che risale compatta soprattutto sulle corsie laterali per cercare di sfruttare gli spazi che dovrebbero aprirsi secondo il meccanismo e l’idea del tecnico. Per annunciare il gioco dell’Atalanta in parole povere, già visto dai tifosi rossoblu in altri tempi: Gasperini cerca di trovare e di esprimere il suo calcio con la superiorità numerica tra difesa e centrocampo per cercare di rendere vano il pressing avversario.
Andreazzoli ha già fermato la Dea lo scorso campionato a domicilio con uno 0 a 0 frutto di tanti errori orobici, di tante parate di Dragowski ma anche di saggezza e strategia tattica scegliendo la strada del contenimento per depotenziare il gioco fisico di Gasperini.
Il Genoa non potrà dominare contro l’Atalanta per un motivo essenzialmente fisico. I calciatori orobici hanno qualità atletiche superiori alla media dei calciatori di Serie A, allora sarà scontato domani al Ferraris che Andreazzoli punti su un gioco di intensità per portare a casa il risultato.
Qualche purista di calcio offensivo abituato dalle precedenti gare di Andreazzoli potrebbe rimanere deluso. Una linea di difesa a sei in alcune occasioni per chiudere il gioco a “doppia ampiezza” degli uomini della Dea che allargano sulle fasce e poi cercano il cross esterno-su-esterno cercando l’inserimento sul lato debole avversario. Andreazzoli a Bergamo lo scorso aprile ha evitato quella situazione, facendo tirare il meno possibile Gomez e compagnia.
Sarà altra prova di Andreazzoli nel cercare e richiedere maturità ai propri calciatori in fase passiva, mentre in attacco non mancherà uno dei principi tanto cari e già visti nelle altre gare giocate dal Vecchio Balordo: il principio dell’imprevedibilità e mobilità attaccando la profondità, in modo da sfruttare l’ampio spazio tra il portiere bergamasco e una difesa che gioca molto alta.
È uno dei rischi dell’Atalanta di Gasperini, che esaspera il gioco fisico e l’idea della marcatura uomo su uomo fino al punto tante volte di scoprirsi in zona arretrata. Dovranno essere i giocatori rossoblu di qualità cercare e trovare imbucate intelligenti, buon palleggio corto e poi palloni lunghi invitanti.
Alla terza di campionato Genoa-Atalanta non potrà essere considerata decisiva, ma potrebbe aggiungere brio al futuro campionato delle due compagini.
Il Genoa sarà chiamato, se non a fare una prestazione perfetta, a farne una quasi perfetta contro una squadra ben messa in campo da tempo e poco cambiata, molto pericolosa quando decide di alzare il ritmo del gioco.
Gasperini tenterà nel Tempio l’ennesima impresa, anche se il mercoledì successivo giocherà la Champions, un evento, un debutto che a Bergamo sognano da quando è avvenuto il sorteggio ed anche prima. Il Mister orobico spera non abbia strascichi psicologici sulla sua truppa. Andreazzoli non starà a guardare. Importante che entrambi gli allenatori dopo tanta sofferenza lascino il campo abbastanza consapevoli che il meglio deve ancora arrivare.
Gaspe è il Gaspe, come già detto nel pezzo di giovedì, e non sarà mai dimenticato. Sarebbe invece deleterio se qualche genoano pensasse di perdere per fare come qualcuno (difficile considerarlo genoano) che per far contenta la moglie in occasione dell’ultima giornata di campionato dello scorso anno ha auspicato la retrocessione tagliandosi i “palloni” in mezzo alle gambe.
Le probabili formazioni ad oggi sono legate per entrambi gli allenatori alle condizioni di coloro, tutti attaccanti, che hanno affrontato i viaggi intercontinentali e il primo allenamento lo hanno fatto con i compagni nella giornata di ieri. Per il Genoa Kouamè, per l’Atalanta Zapata e Muriel.
Per Andreazzoli e Gasperini dovrebbero essere confermate le formazioni della seconda giornata. Per il Grifo l’unico dubbio è se giocherà Saponara, rientrato dall’infortunio. Per Gasperini Masiello per Toloi e Gosens per Castagne.
Arbitro di Genoa-Atalanta sarà Fabbri di Ravenna. Nato a Faenza nel 1983, Geometra nella vita di tutti i giorni. Primo corso per arbitri a 17 anni. Ha bruciato le tappe nel 2008 in Lega Pro, nel 2010 in B, nel 2012 il debutto in A. Nel 2015 ufficialmente alla Can A e dal 1° gennaio 2019 arbitro internazionale.
Dal Geometra di Faenza l’Aia si aspetta un exploit. Invece continua a fare prestazioni con alti e bassi. A testimoniare tutto i voti dei giornali specializzati sportivi. Non vede bene il gioco duro e le proteste, in difficoltà con errori palesi anche quando è stato davanti ai teleschermi del VAR. Sia con il fischietto che dietro la Tv gli errori gli sono costati giorni di sospensione.
Studia le gare da arbitrare e anche i calciatori con la piattaforma Wyscout (lo ha dichiarato lui in una intervista) prima di arbitrare si rilassa nell’orto familiare. All’attivo vanta 68 gare dirette in Serie A, 20 rigori, 10 espulsi. La scorsa stagione 15 gare dirett , mai il Genoa solo una gara con la Dea la seconda giornata di campionato in casa della Roma.
Dirette 7 gare con il Grifone (1 vittoria, 1 pareggio e 5 sconfitte). Due delle 5 sconfitte sono state con Gasperini. Con la Dea 10 gare (6 vittorie, 2 pareggi, 2 sconfitte).
Primo assistente Alassio di Imperia, secondo Santoro di Catania, quarto uomo Pairetto di Nichelino. Al VAR Maresca di Napoli, all’AVAR Di Vuoto di Castellamare di Stabia.