DI SEGUITO L’AUDIO CON LE DICHIARAZIONI DI AURELIO ANDREAZZOLI
GENOA 1-2 ATALANTA: DUVAN LA DECIDE AL 95′. ROSSOBLU TRA GLI APPLAUSI
Aurelio Andreazzoli è intervenuto in conferenza stampa al termine della partita contro l’Atalanta, persa dal suo Genoa per 1-2 nella seconda gara casalinga della stagione allo stadio Luigi Ferraris. Ai rigori di Muriel e Criscito ha risposto un eurogol di Duvan Zapata in pieno recupero. Di seguito le dichiarazioni di Andreazzoli: “Resta l’amarezza. Dispiace, io penso a chi ha fatto fatica, molto più di me, per arrivare fino in fondo. Veder sfuggire di mano i propri sforzi lascia l’amarezza; chiaramente dispiace anche per il risultato e per il fatto che la gente mi sembrava soddisfatta ma si porta a casa una sconfitta. Sull’1-1 c’è stata qualche occasione per provare a vincerla, ma mi pare una situazione normale: il gol che abbiamo preso l’abbiamo preso con molti giocatori sotto palla. Abbiamo cercato di giocare con raziocinio, certo avremmo potuto fare qualcosa in più per contrastare Duvan Zapata ma nel calcio come in altri sport bisogna fare i conti con le giocate individuali. I dati ci danno in parità, loro sono stati un attimo più fortunati di noi nel trovare questo colpo importante”.
Sulla prima sconfitta in Serie A: “Ci siamo abituati un po’ a questo, io forse sono abituato più ad aver perso che ad aver vinto e mi piace stare da questa parte. I ragazzi sono sicuro prenderanno spunto da quanto di buono sia stato fatto oggi, e mi sembra che anche il pubblico l’abbia evidenziato più volte. Abbiamo avuto qualche problema fisico da dover gestire, come abbastanza normale poterlo pensare”.
Sulla prova di Ankersen: “L’inserimento di Ankersen è stato dovuto a Ghiglione, che aveva qualche problema, ma l’ingresso in campo non è mai stato in dubbio. Troppo caldo? Aver giocato con un caldo simile non ha giovato ad entrambe le squadre: certamente si sarebbe potuto offrire uno spettacolo superiore a quello che è stato, ma era imprevedibile poter pensare ad una giornata con un caldo del genere. A me non piace giocare all’ora di pranzo, perché non ci capisco niente già dal mattino: detto questo non era prevedibile una giornata simile”.
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