“Football Bloody Hell” fu la frase di Sir Alex Fergusson quando ribaltò un risultato in Champions contro il Bayern di Monaco. In Italiano “porco mondo, maledizione “ potrebbero dirlo e pensarlo tanti allenatori, visto che la 3ª giornata è stata teatro di rimonte impensabili. Partite stravolte negli ultimi minuti di gara e risultati acciuffati all’ultimo respiro. Brescia-Bologna, Parma-Cagliari, Spal- Lazio, fanno parte della frase di Fergusson, ma anche Genoa-Atalanta con il gol al 95’. Qualche gol di meno (30) rispetto alle prime due giornate, ma tanti errori dei difensori e fasi difensive. Nel tabellino va anche lo 0-0 della Juventus a Firenze.
Dal sabato del Villaggio del campionato bisognava iniziare gli esami di riparazione delle prime due giornate per allenatori e giocatori. Fiorentina Juventus 0-0 ha dimostrato il ritardo della squadra di Sarri ad adattarsi alla filosofia dell’allenatore. Viola la Signora al Franchi e non per colpa del caldo. Fiorentina più bella ma spuntata ancora a secco gli attaccanti. Frank Ribery alla prima da titolare ha stupito più che per la classe per l’umiltà: la rincorsa e recupero su CR7 hanno dimostrato che non è venuto in vacanza. Sarri ha già cercato delle scusanti: caldo, sostituzioni e tanti calciatori impegnati con le nazionali sono giustificazioni che non reggono per nessun allenatore perché valgono anche per le altre squadre. Conte ha subito replicato iniziando una bega cortile: “Stia sereno, sta con la più forte”. L’Inter batte l’Udinese 1-0, non fa faville ma assomiglia molto al suo allenatore uno che non concede niente a nessuno. Il Napoli fa fuori la Samp facilmente. Ancelotti ricorre al 4 4 2 ma contro la Doria attuale avrebbe potuto giocare con qualsiasi sistema, vista l’inconsistenza della difesa. Ferrero, nel pomeriggio domenicale, con la Ventura ha ribadito che la Samp non si vende meno di 100 milioni e che nessuno della cordata Villi, Garrone e compagnia ha mai fatto un’offerta. Sarebbe meglio per il futuro blucerchiato che qualcuno rispondesse al “Viperetta” oppure lasciasse giocare Di Francesco e i suoi ragazzi in tranquillità; dopo 3 giornate di campionato essere a zero punti in solitario non fa bene alla salute dentro e fuori dal campo.
Domenica alla Roma è bastato un tempo per far fuori 4-2 il Sassuolo, che reagisce troppo tardi portando Berardi in cima alla classifica cannonieri con 5 reti. Lazio già in crisi a Ferrara: in vantaggio con rigore di Immobile, viene sorpassata nel finale da gol di Kurtic: afa per Inzaghi e compagnia oppure braccino corto come la scorsa stagione? Miracolo del Bologna a Brescia. In svantaggio di 3 reti al 35’ del primo tempo vincerà per 4-3. Con tre gol di vantaggio Corini, il tecnico delle rondinelle, non può aggrapparsi al rosso per Dessena per simulazione. Al Bologna è bastata questa scintilla per mettere in campo quello che chiedeva Mihajlovic dal letto dell’ospedale. Il Milan non meritava di vincere contro l’Hellas di Juric. In 10 i veneti hanno fatto soffrire il Diavolo e per vincere hanno avuto bisogno di un rigore: Piatek fa gol, spara e zittisce le telecamere. Già entrato nel clima italiano del calcio non giocato. L’Atalanta con il gol al 95 di Zapata ritrova classifica e fiducia in vista dell’esordio in Champions League. Torino-Lecce al lunedì sera. Il Toro “matato” da un Lecce ordinato, grintoso e spregiudicato sempre con tre punte in campo . Il gioco conferma come nelle precedenti giornate, anche con altri team, paga. Nessuna squadra farà passeggiate se le altre non metteranno autobus davanti ai portieri. Mazzarri conferma di non essere a suo agio con le rose allargate. Liverani vuol far fare ai salentini quello che hanno fatto in Serie B: sempre attaccare, la miglior difesa. Il Lecce ha regalato al concittadino Conte il primato solitario in classifica.
Genoa: la critica per il Vecchio Balordo, se non vince è un Tribunale (perché Andreazzoli non si è accontentato del pareggio, se lo avesse fatto e avesse perso lo stesso la domanda sarebbe stata rovesciata), Pinamonti ha tirato una sola volta in porta dimenticandosi che grazie al suo lavoro le occasioni da gol sono arrivate sui piedi di altri; Ghiglione e Barreca non considerati sufficienti, se si fossero considerati quanti sono stati i cross esterno su esterno della Dea, specialità di Gasperini, l’avrebbero presa. Diceva il dottore della commedia dell’arte sulla critica: è “un terribil orinal”. Con il Genoa di mezzo la frase calza a pennello. Piuttosto sarebbe lecito chiedersi perché Schöne abbia disputato queste tre giornate di campionato quasi in sordina. Andreazzoli e il suo staff lo hanno subito capito. Avranno visto qualche filmato dell’Aiax degli scorsi anni e Schöne non ha mai fatto il play in tre giornate di campionato. In Olanda non è mai stato un metronomo, lo scorso anno era il giovane De Jong. Il danese era una mezzala tecnica ed offensiva, giocando nel possesso corto dei lancieri. Lui diventava importante da protagonista nel possesso, nella metà campo avversaria per lanci e imbucate, giocando in un 4 3 3 oppure in un 4 2 3 1. Andreazzoli studierà qualcosa di diverso per far rendere al massimo il danese? Si può supporre di sì. Come? Tornando alla sua coperta di Linus che lo ha rivestito e protetto nelle altre annate calcistiche, il 4 3 1 2, o altro? Keep Calm & Godiamocelo Questo Genoa. Siamo solo alla terza di campionato!
VAR ormai è una barzelletta. Ci vuole un’operazione chirurgica per far penetrare bene questa storiella nel cervello dei dirigenti AIA. Anno difficile, non sarà solo di tecnologia. Manca la personalità dei direttori di gara, troppo condizionati da essa e le decisioni prese sul campo difficilmente saranno prese e confermate, in particolare sull’intensità dei colpi, delle spinte, di altro visibili solo con il pallone e le azioni in movimento al naturale; non al rallentatore o ingrandite. Gare che durano fino al centesimo minuto per baruffe tra arbitro in campo e VAR come a Parma e ieri sera a Torino sono la prova di novelletta comica che durerà tutto il campionato. Come quella del VAR che non ha funzionato domenica scorsa al Ferraris, considerato che al lunedì successivo ci sono state tre versioni: per la Gazzetta dello Sport non ne funzionava solamente una, per il Corriere dello Sport cinque e per il Secolo XIX in loco funzionavano tutte. AIA muta per adesso e nessuna conferma da parte di Rizzoli e Nicchi tele-imbonitori da artisti in altre occasioni. Silenzio giusto per dire che gli arbitri possono parlare a fine gara? Speriamo di si. Meno male che da stasera iniziano le coppe europee: porteranno aria fresca. Anche se c’è il VAR, se gli arbitri faranno i direttori di gara applicando il Regolamento quelli italiani dovrebbero imparare.