Vittoria, pareggio e sconfitta. Nei primi 3 giri del campionato 2019/2020 il Genoa di Aurelio Andreazzoli ha già provato tre sensazioni decisamente contrastanti: una buona dose di piccante all’esordio, il dolce esordio in casa, poi il salato della sconfitta all’ultimo respiro contro l’Atalanta. Alle porte una dura trasferta alla Sardegna Arena (calcio d’inizio ore 20.45) nell’anticipo della 4ª giornata di Serie A. Cosa servirà sul piatto al Grifone la partita contro il Cagliari? Le vittorie in terra sarda sono poche, ma l’ultima è particolarmente fresca: risale al 2017, quando a segno andò il trio Galabinov-Taarabt-Rigoni. Poi un risicato 1-0 nel Boxing Day, primo e finora ultimo nella storia del campionato italiano.
NOTIZIARIO – Quanti incroci e segni del destino in una sfida sulla riva del mare. Nel ristorante divenuto ormai storico, quella Stella Marina di Montecristo tanto amata dalla leggenda Gigi Riva, le pareti sono tappezzate da fotografie con calciatori del passato e del presente, tutti di passaggio per il centro di Cagliari. Fra questi spicca anche Federico Marchetti, che in Sardegna ha lasciato un pezzo di cuore dal 2008 al 2011, prima del passaggio alla Lazio.
No al razzismo. Visti i recenti episodi di discriminazione razziale che hanno interessato il campionato italiano, il Cagliari ha deciso di distribuire un opuscolo con la poesia di Grazia Deledda “Noi siamo sardi” a tutti gli spettatori presenti alla Sardegna Arena. Il pullman del Genoa, traghettato dalla Liguria fino all’aeroporto di Elmas, ha fatto il suo arrivo allo stadio intorno alle ore 19.15 (IL VIDEO DELL’ARRIVO). Sugli spalti è atteso il pubblico delle grandi occasioni: la temperatura si avvicina ai 30°, il cielo è parzialmente nuvoloso. Sono attesi un centinaio di tifosi genoani nel settore ospiti, mentre in tribuna d’onore si registra la presenza dell’amministratore delegato Alessandro Zarbano, del direttore generale corporate Flavio Ricciardella e del direttore sportivo Stefano Capozucca. Marco Rossi siede al fianco di Filip Jagiello, non incluso nella distinta ufficiale di gara.
LE FORMAZIONI UFFICIALI
CAGLIARI (4-3-1-2): Olsen; Cacciatore, Pisacane, Ceppitelli, Pellegrini Luca; Nandez, Cigarini, Ionita; Castro; Joao Pedro, Simeone Allenatore: Rolando Maran.
GENOA (3-4-1-2): Radu; Biraschi, Zapata, Criscito; Ankersen, Radovanovic, Schöne, Pajac; Saponara; Kouamé, Favilli. Allenatore: Aurelio Andreazzoli.
LA PARTITA – La partita comincia alle 20.46. Genoa in maglia bianco-crociata, Cagliari veste rossoblu. La prima incursione degna di nota è dei padroni di casa, che provano a sfondare con Joao Pedro, quindi tocca agli ospiti portarsi nei pressi di Olsen: il tentativo di testa di Biraschi, appostato sul secondo palo e servito da Saponara, viene ribattuto difesa. Al 3′ la squadra di Maran si rende pericolosa con un rilancio improvviso ad innescare ancora Joao Pedro, abile a liberarsi della marcatura in area di rigore ma fermato da Criscito. Sulla ribattuta ci prova anche Nandez, sarà calcio d’angolo. Occasione d’oro per il Genoa al 6′ di gioco, quando Ankersen approfitta di una dormita di Ionita per servire Saponara, in arrivo a rimorchio e a due passi da Olsen: tiro alto. L’ex giocatore di Samp e Fiorentina cadrà a terra, protestando per un contatto presunto con Ceppitelli, ma dopo un rapido check, il direttore di gara Manganiello lascerà correre.
Scocca il 10′ e Luca Pellegrini costringe Radu a un importante salvataggio su un tiro potente dalla sinistra. La “Sardegna Arena” s’infiamma, sarà calcio d’angolo sui cui sviluppi non troverà la porta un colpo di testa sferrato da Pisacane. Al 15′ il Cagliari protesta per una deviazione di Zapata sul tentativo di Joao Pedro; pochi istanti dopo il gioco si ferma, ma non c’entra affatto il VAR: infortunio muscolare per Cigarini, si scalda Oliva. Il regista cagliaritano prova a restare in campo, ora indossa una fascia protettiva alla coscia destra.
Al 18′ il Genoa avrebbe una buona occasione per creare problemi alla porta dei padroni di casa, ma né Kouamé né Ankersen riescono a vincere il duello con un folto numero di difensori, agguerriti nel difendere il possesso pallone. Poco dopo occasione Cagliari: Schöne permette a Nandez di cercare e trovare l’imbucata per Joao Pedro, che si fa bloccare il tiro da Radu. Ci prova anche Castro: tiro di poco alto sopra la traversa. Il Grifone arriva al tiro (alto) con Saponara, al termine di una buona combinazione fra il trequartista e il metronomo danese. A pochi passi dal 25′ sono bravi Pajac e Radu ad assorbire un lancio di Pedro per Simeone, lanciato a rete. Il croato regge il confronto in velocità, il rumeno allontana in rimessa laterale. Ancora Pajac, questa volta in fase offensiva; il suo cross per Favilli non viene raggiunto per pochi centimetri dalla testa del numero 30 genoano.
A battezzare la mezz’ora della prima frazione è ancora il 10 in maglia rossoblu Joao Pedro, prima che la squadra di Maran sfiori il vantaggio sull’asse Ionita-Simeone: il centrocampista lancia un missile da fuori, il Cholito impatta il pallone di testa sul secondo palo e rischia di beffare Radu con un bim bum bam all’improvviso. Gol sbagliato, gol quasi subìto. Schöne s’inventa un pallonetto per Kouamé riuscendo sul filo del bordocampo, l’ivoriano è ben appostato ma trova la risposta di Olsen su un colpo di testa centrale. Si continua a cercare la testa dei due attaccanti, dall’altro lato del campo fioccano le ripartenze. Come quella di Simeone, che al 37′ non trova il compagno di reparto ben appostato a pochi passi dalla porta. Si tratta del solito Joao Pedro, ammonito qualche istante dopo per proteste in seguito ad un contrasto.
Al 41′ occasionassima per Nandez. Kouamé perde un pallone mortifero sulla trequarti, Joao Pedro dialoga con Castro e per poco non trova la rete del vantaggio dopo aver imbeccato il centrocampista sul secondo palo. L’ex Boca Juniors era nettamente in fuorigioco. Sul ribaltamento di fronte è il Genoa ad avere un’ottima chance con Favilli, che non riesce a stoppare in maniera adeguata un pallone in area e si fa così recuperare in scivolata. Al 45′ palla gol altrettanto degna di nota per Schöne, il cui tiro di controbalzo da pochi metri finisce alto. Un primo tempo vivace, gara a chi crossa meglio, si chiude sul punteggio di 0-0. Ci provano Saponara e Pellegrini, poi Simeone e Kouamé. Nel finale di frazione Favilli e Schöne sfiorano il vantaggio. I padroni di casa arrivano al tiro con facilità e si affidano alle doti balistiche, gli ospiti sinora hanno creato occasioni soprattutto in area di rigore. Joao Pedro – unico ammonito all’intervallo – è per distacco il più pericoloso in campo, duello fra argentino (Nandez) e danese (Schöne) a centrocampo.
Pronti, via, Simeone segna subito il gol dell’ex che porta in vantaggio il Cagliari: Ionita scambia con Pellegrini ed è libero di servire sulla corsa il Cholito, abile ad anticipare Criscito battendo Radu sul palo alla sua sinistra. L’attaccante non esulta, ci pensa la “Sardegna Arena”. Genoa costretto a rincorrere.
Al 54′ è tempo dell’esordio in Serie A per Christian Oliva, dentro al posto di uno stremato Cigarini. Il Cagliari va a prendere alto il Genoa, che rischia sul contatto fra Simeone e la spalla di Ankersen. All’ora di gioco è portentoso il recupero di Biraschi sullo stesso Simeone, lanciato a rete dalla propria metà campo. Dall’altro lato arriva un’enorme occasione per Favilli, che raccoglie il traversone di Pajac ma non centra il bersaglio da due passi. Al 62′ Manganiello indica il dischetto per un fallo di mano da parte di Cacciatore, su cross del solito Pajac, ma dopo un rapidissimo consulto con il VAR Chiffi cambierà la decisione in una punizione dal limite. Il braccio del difensore del Cagliari non sembra aumentare il volume del corpo, il contatto avviene effettivamente fuori area. Batte Schöne, senza l’esito sperato: il pallone s’infrange sulla barriera. Maran è indiavolato: i suoi collaboratori devono invitarlo a più riprese a tornare all’interno dell’area tecnica.
Fino al 70′ piovono cross nell’area genoana, tentativi che la retroguardia allontana di mestiere. Due minuti più tardi viene ammonito per un contrasto Saponara, che lascia immediatamente il posto a Goran Pandev. Andreazzoli getta nella mischia anche Lerager: è un cambio tutto danese, fuori il connazionale Ankersen. Al 75′ c’è il tempo per un’altra mezza occasione, l’ennesima, sulla testa di un Joao Pedro indiavolato. Poi il terzo ed ultimo cambio per il Genoa: dentro Sanabria per Favilli. Tempo di variazioni anche in casa Cagliari, dove il grande escluso Marko Rog rileva El Pata Castro, poi Birsa al posto di Giovanni Simeone. Da una vecchia conoscenza ad una meteora genoana.
Il Genoa prova a sfondare e ci riesce al minuto 83. Una serie di colpi di testa, il pallone arriva sui piedi di Goran Pandev. Il macedone libera in area Sanabria, che con un colpo di tacco serve Kouamé; l’ivoriano si decentra e batte Olsen sul palo lontano. Ma gioia del pareggio dura meno di un minuto, perché Zapata mette il pallone nella propria porta nel tentativo di opporsi a Birsa su un cross improvviso da parte di Nandez. Risultato di 2-1, cambiano i numeri ma non la sostanza e il Grifone è nuovamente costretto a inseguire. Due minuti dopo la doccia fredda: dopo un contrasto fra Pajac e Zapata, Joao Pedro e Ionita s’involano soli soletti di fronte a Radu. A difesa sguarnita è tutto troppo facile, il brasiliano si regala la gioia del gol e chiude di fatto la partita: alla Sardegna Arena è una festa rossoblu, 3-1 per il Cagliari. Vengono assegnati 4′ di recupero, al termine dei quali si chiude una partita al sapore di vittoria per gli uomini di Maran. Trasferta amarissima per il Genoa di Andreazzoli, che cade dopo aver cambiato molti interpreti e nel turno infrasettimanale affronterà il Bologna.