Il Vecchio Balordo dopo aver fatto il “Mamuthones” al Carnevale degli errori alla Sardegna Arena, domani sera dovrà fare al Ferraris il Grifone e tirare fuori gli artigli.
La sconfitta brucia non solo per l’illusione preventiva di fare una buona gara, ma anche per il primo tempo da chiudere in vantaggio. Il Genoa con qualsiasi allenatore in panchina, in trasferta, non si è mai coperto di gloria e qualche volta sbracando, in particolare nei buoni momenti del campionato: è dà psicanalizzare per capirne il perché.
Tutto il lavoro di Andreazzoli non può essere svanito nei secondi 45’ di Cagliari visto che a detta di tutti in tre mesi di lavoro era riuscito a dare una identità di gioco alla squadra con impronta offensiva gradita.
Cercare di battere qualsiasi squadra, anche se più forte, doveva e dovrà essere lo spirito del Genoa come ha dichiarato Andreazzoli in varie conferenze stampa.
Non sappiamo se il tecnico di Massa contro il Bologna continuerà a cambiare lo schieramento base visto fino a venerdì sera. Potrebbe continuare con il doppio pivot a centrocampo, due calciatori davanti alla difesa pronti ad attuare le coperture preventive in fase di transizione. Potrebbe essere anche confermata l’idea di utilizzare i terzini o esterni al gioco di attacco.
Tutto può riuscire bene con un gioco fluido in fase offensiva che però dovrà trasformarsi in estremamente rigido quando c’è da recuperare il pallone, operazione non riuscita sempre. Le scelte di Andreazzoli sbilanciato in avanti dovrebbero avere il fine di forzare il dispositivo difensivo degli avversari giocando sugli esterni.
Anche il Genoa come tante altre squadre, se non tutte ma quasi, ha dei difetti: il segreto dalla parte del tecnico sarà coprirli bene o almeno palesarli il meno possibile.
Tutto quello scritto svanisce se non ci sarà precisione nell’esecuzione tattica per colpa non del gioco o dell’idea, ma della mancata concentrazione e dell’intensità mentale dei giocatori: audacia, intraprendenza e aggressività non possono mancare all’attuale rosa genoana. Il Genoa è più a proprio agio quando può correre in avanti con coraggio e generosità, più in difficoltà invece negli aspetti più ragionevoli, equilibrati del gioco.
La formazione bisogna lasciarla allo speaker del Ferraris sul terreno di gioco. Probabile sarà il ritorno di coloro che hanno giocato le prime tre giornate di campionato con qualche dubbio in difesa e sulla collocazione dei giocatori nel cuore del gioco tenendo conto delle loro caratteristiche generali tecniche più che tattiche, con qualcuno che in carriera era apparso più pronto a fare collegamento tra i reparti con le “combinazioni” di gioco.
Capitolo Bologna. Il Presidente Saputo e suoi dirigenti per la stagione 2019/2020 hanno fatto la mossa vincente quando il 13 luglio scorso Mihajlovic ha annunciato di aver contratto una forma acuta di leucemia riconfermando colui che li aveva rilanciati nel finale della scorsa stagione e risultando alla fine la squadra che aveva migliorato di più il proprio rendimento nel girone di ritorno cumulando 18 punti rispetto al girone di andata e alla gestione di Pippo Inzaghi.
I felsinei sono ripartiti in questa stagione dal calciomercato invernale scorso riscattando Sansone, Soriano e Orsolini.
Il direttore sportivo Sabatini, come sua consuetudine, è andato a caccia di talenti sconosciuti in difesa e a centrocampo: Denswil centrale mancino con buone stagioni nel campionato belga e un giapponese di 22 anni, Takehiro Tomiyiasu, ingaggiato da altra squadra belga, il VV Sint-Truiden squadra militante nella Jupiler Pro-league, la nostra serie A. Dall’Olanda invece è arrivato un profilo interessante, Skov Olsen, bravo nel difendere e nel leggere le letture delle linee di passaggio avversarie.
Il centrocampista olandese per il Direttore Sabatini dovrebbe sostituire Pulgar, ma non contenti sotto le due Torri il giorno 29 agosto hanno ingaggiato il pitbull Medel dal Besiktas. Per non correre in esperimenti da valutare in difesa anche Bani dal Chievo.
Gli emiliani dopo la sconfitta casalinga di domenica scorsa al 93’ con gol di Dzeko, pur giocando 15’ in superiorità numerica, hanno confezionato 7 punti in classifica con un pareggio a Verona, due vittorie con la Spal e a Brescia per 4 a 3, 7 reti realizzate e 6 incassate .
Mihajlovic tatticamente in queste 4 giornate ha variato il modulo dal 4-3-3 al 4-2-3-1 e l’unico reparto che ha avuto pochi ballottaggi è stata la difesa con il solo Bani che ha giocato le ultime due al posto di Danilo.
In trasferta i rossoblu emiliani hanno giocato sia a Verona che a Brescia con Palacio centravanti o falso nove sempre con Orsolini, Soriano e Sansone in campo.
Il Bologna ha confezionato i risultati giocando in modo metodico, ordinato, fondato sulla solidità difensiva, con concentrazione per tutta la durata della gara.
Nelle gare in trasferta Mihajlovic, ad oggi, non ha cercato i centimetri degli attaccanti (in panchina fra l’altro) ma le giocate di Soriano, Palacio e Sansone pronti ad attaccare la profondità muovendosi senza pallone per allargare le linee difensive avversarie.
Come lo scorso girone di ritorno, il Bologna continua a peccare nel sistema di pressing non troppo organizzato dando l’impressione di appoggiarsi all’intraprendenza dei singoli interpreti e alla loro forza di volontà.
Parlare di turnover bolognese per domani sera appare difficile considerato che nelle quattro gare giocate Mihajlovic ha utilizzato quasi tutti coloro che ritiene titolari cambiandone anche 4/5 per partita.
Dirige Genoa-Bologna l’arbitro Massa di Imperia. 38 anni a Luglio, bancario laureato in Giurisprudenza. Ha iniziato ad arbitrare nel 1997 sotto la Presidenza provinciale di Luigino Dell’Erba e quella Regionale di Claudio Pieri. Ha bruciato parecchie tappe e nel 2006 è passato alla Can C, nel 2010 in serie B e nel 2011 debutto in serie A, nel 2012 alla Can A e dal primo gennaio 2014 è arbitro internazionale.
125 gare in serie A con 45 rigori e 21 espulsi. In stagione una sola gara, la prima di campionato (Fiorentina-Napoli). Oltre al risultato rocambolesco di 4 a 3 per i napoletani l’imperiese ha fischiato un rigore da vicino a Mertens per un contatto considerato dopo dalle moviole, non dal Var, non accaduto e sul finale in un abbraccio tra Ribery e Hysaj ha optato per dare ragione al difensore come dice la casistica arbitrale a parità di fallo. Apriti cielo: le critiche pallonare sono salite in cielo e Rizzoli ha sospeso Massa per due giornate di gara, mentre Mertens se avesse simulato così platealmente non è stato preso in considerazione dalla prova televisiva.
Davide Massa è rientrato domenica scorsa come Var e domani sarà chiamato ad altro esame non facile. Probabilmente l’imperiese non ha buoni uffici con Rizzoli e nel Paradiso Aia essendo uno che potrebbe usurpare qualche candidatura al prossimo europeo e dà fastidio.
Con il Genoa sono 5 le gare dirette (1 vittoria, 3 pareggi, 1 sconfitta) mentre con il Bologna sono 12 le gare (4 vittorie, 2 pareggi e 6 sconfitte).
Primo assistente Giallatini di Roma 2, secondo Di Gioia di Modena, quarto uomo Fourneau di Roma. Var Manganiello di Pinerolo, Avar Di Iorio di VCO.