Domani, domenica 29 settembre, come Battisti e l’Equipe 84, i Genoani potrebbero cantare giocando la prima partita alle ore 15 della stagione in casa della Lazio: “seduto in quel caffè io pensavo a te Vecchio Balordo“.
Per il Genoa sarà un’altra prova verità in trasferta in uno stadio, contro la Lazio, che ha dato scosse e soddisfazioni nel passato sul piano del risultato. Il Grifone è un animale leggendario con il corpo da leone e la testa d’Aquila che patisce subito di vedere l’Aquila laziale prendere il volo prima della gara. L’aspettativa è che la struttura del Grifone sia anche nel cuore e nella mente dei calciatori che scenderanno in campo.
I rossoblu a quarti dovranno imitare il Grifone e provarci facendo vedere di aver ritrovato la fiducia dopo le parole del tecnico alla fine della gara con il Bologna e quelle del Presidente all’allenamento e pranzo di ieri. Joker calmissimo, troppo: “quiete prima o dopo la tempesta”? Joker, Keep calm and Carry On: mantieni la calma e vai avanti. La calma nel calcio dona il potere di superare tutti gli ostacoli.
I calciatori devono avere aspettativa nei loro mezzi. La fiducia in tutte le attività della vitapotrebbe essere il bisogno di aver lo spirito tranquillo, condizione essenziale per centrare e non fallire obiettivi.
Andreazzoli avrà preparato la partita sulle particolarità e specialità laziali che cercano sempre di sfruttare il gioco tra le linee coi continui movimenti di Immobile, al rientro domani dopo la lite con Inzaghi, sempre pronto ad allungare la difesa avversaria con le sue accelerazioni.
La ciambella tattica e tecnica con il buco potrebbe uscire fermando e rompendo l’equilibrio tra attacco in transizione e gioco tra le linee dei laziali, non più un gran segreto degli uomini di Simone Inzaghi in fase offensiva essendo un film già visto negli scorsi campionati.
Il Genoa all’Olimpico domani non dovrà soffrire le transizioni veloci biancocelesti e per farlo dovrà essere concentrato nel possesso pallone, corto, rapido nel verticalizzare.
Il gioco non si compra dopo 5 giornate di campionato, ma sotto il Cupolone sarebbe bello rivedere l’organizzazione di Andreazzoli che ha bisogno di rigenerarsi. Organizzazione che in altre gare aveva moltiplicato capacità individuali, forza, soluzioni e autostima.
La formazione di domani non la conosciamo. Il turno infrasettimanale e le tre gare in una settimana servono anche a misurare lo spessore delle rose, a pesare il valore delle alternative. Andreazzoli ci ha provato a Cagliari con scarsi risultati: all’appello manca qualcuno che faccia legna a centrocampo.
Ieri si è allenato Biraschi, a riposo il Capitano. Con Biraschi difesa a tre con riposo a Zapata oppure schieramento a quattro. Anche Schöne potrebbe rifiatare con tre gare in una settimana. Turno di riposo anche per Criscito dopo i crampi alla fine della gara con il Bologna.
Sono molti i punti interrogativi quelli snocciolati in precedenza, perciò meglio aspettare la conferenza stampa del Mister di stamane alle 10 per sapere e capire qualcosa in più.
Capitolo Lazio. La formazione di Inzaghi in questa stagione calcistica ha fatto pochi movimenti: tutti mirati gli innesti e tanta forza di volontà nel tenere i migliori della scorsa stagione. Tutto dovrebbe dare certezze al tecnico dell’Aquila sul piano della tattica e del gioco.
La gara di mercoledì scorso in casa dell’Inter persa per uno a zero ha lasciato il segno non sul piano del gioco e delle azioni create – molte più di quelle del Biscione – ma delle troppe azioni sprecate.
A Formello quelli che sono andati via, i più famosi, sono Badelj, tornato alla Fiorentina, e Romulo, adesso al Brescia. Sono stati ingaggiati Rodriguez detto “Jony” passato dalla Masia del Barca ed esterno offensivo con doti spiccati di ala. Poi Vavro, gigantesco polacco dello Zilina. Vavro, se Inzaghi lo utilizzerà da centrale, potrebbe essere in difficoltà nell’uno contro uno, mentre Jony patisce la fase difensiva. Adenkanye, ala esterno, che ha lasciato Klopp e il Liverppol non sicuro del posto. L’acquisto più importante dovrebbe essere Lazzari dalla Spal, ma soprattutto la non vendita di Milinkovic Savic.
La Lazio ha dato l’impressione di aver mutato poco in queste prime cinque gare del campionato, poggiando sempre sulle certezze del pallone lungo per Milinkovic-Savic, degli esterni alti, delle imbucate per le accelerazioni di Immobile e dei triangoli corti brevi tra i due attaccanti, con Correa protagonista. La Lazio quando è al meglio è una squadra di buona intensità fisica che cerca di coprire il campo in modo accurato in fase difensiva, provando poi ad essere pericolosa con il solito strumento, scritto anche prima, del lancio in profondità alla ricerca dell’unica punta. Inzaghi è molto attento a sfruttare le caratteristiche dei propri calciatori. Altra arma è l’utilizzo quasi sistematico del pallone lungo anche per la testa di Milinkovic-Savic, uno che nei contrasti di testa sembra avere sempre ragione pronto ad attivare il resto del dispositivo offensivo.
La Lazio diventa pericolosa quando riesce a portare il pallone pulito nella metà campo avversaria e tra i protagonisti, oltre i due citati in occasioni dei lanci dalla difesa, c’è Luis Alberto, uomo offensivo moderno che non ha una collocazione chiara spostandosi in tutte le parti del campo cercando con il suo tocco di precisione di cercare i compagni negli spazi.
Anche la formazione della Lazio potrebbe avere qualche cambiamento considerato che giovedì sarà attesa da altro importante gradino dell’Europa League contro il Rennes.
Immobile rientrerà: tutto chiarito ieri pomeriggio a Formello dopo la grigliata “volemuse bene” tra tutti i componenti della rosa. Il grande dubbio dopo la prestazione di San Siro è chi schierare sulle corsie laterali considerato che Lazzari e Jony hanno lasciato a desiderare. Anche per la formazione laziale bisogna aspettare la conferenza stampa di Simone Inzaghi.
Arbitra Pairetto di Nichelino classe 1984, imprenditore con 54 gare in serie A, 23 rigori e 19 espulsi. Prima partita arbitrata nel 2000, ma fisso in serie A dal 2016. Terza partita in stagione: già 2 rigori e 2 rossi sventolati. Con la Lazio 4 gare dirette e 4 vittorie, l’ultima in casa del Bologna alla fine di dicembre scorso. Con il Genoa in campionato 6 gare: nessuna vittoria, un pareggio e 5 sconfitte. L’ultima in casa dell’Udinese lo scorso 30 marzo: in quella gara non influì il suo arbitraggio, ma fu harakiri dopo 3’ di gioco di Prandelli e compagnia. L’unico pareggio in casa dell’Empoli nel 2016, delle altre 5 sconfitte 3 sono casalinghe.
Primo assistente Ranghetti di Chiari, secondo Bottegoni di Terni. Quarto uomo Illuzzi di Molfetta, VAR Mazzoleni di Bergamo. All’AVAR Paganessi di Bergamo. Diffidato Romero per il Genoa.