La sesta giornata di campionato, partita già dal primo pomeriggio di sabato per quasi tutte le squadre che da stasera saranno impegnate in Europa, è stato all’insegna degli sparring partner.
Juventus, Inter e Atalanta hanno trovato buoni compagni di allenamento in Spal, Sampdoria e Sassuolo al sabato. La Lazio alla domenica, mentre qualche fatica in più c’è stata per Napoli e Roma.
Ha iniziato la Juventus contro la Spal. La Signora va Pjanic nel primo tempo al trotto, poi ci ha pensato a accelerare CR7 con Berisha il portiere degli estensi a fare il fenomeno almeno in 5 occasioni. La Spal ha iniziato in modo arrendevole dal primo minuto di gioco, fiduciosa di mettere il bastone fra le ruote di Sarri ancora alla ricerca del” sarrismo” e continuando a difendersi anche sotto di due a zero.
Alle 18 al Ferraris l’Inter è stata padrona del gioco e della Sampdoria in tutti i “Sensi“. Sei vittorie consecutive di Conte grazie al regista che, oltre ispirare, fa gol. Sbandamento dopo il tuffo di Sanchez giustamente punito dal direttore di gara con il secondo giallo ad inizio ripresa che ha illuso tutto il Ferraris con il gol di Jankto al 55’ di gioco. L’entrata di Lukaku ha nuovamente abbassato la Samp e nel più bello è stata punita da altra falla difensiva con il gol di Gagliardini.
Conte in vista di Champions e Juventus domenica prossima ha fatto un turnover che ha dato i suoi frutti, in particolare cambiando gli esterni. Di Francesco per la disperazione ha messo in campo anche un modulo mai visto nelle sue corde, il 4-1-3-2 dopo essere partito con il 3-5-2. Forza della disperazione del tecnico doriano, che dopo 5 sconfitte su 6 gare non sa quali pesci pescare nella rosa blucerchiata. Ieri era l’ultimo giorno del closing con Vialli e compagnia continua il tira e molla sulla pelle della Samp. Gli investitori hanno chiesto altri giorni prima di formulare l’offerta. Gli euro ci sono o non ci sono?
Dea-Papu o Papale al Mapei di Reggio Emilia. Umiliato il Sassuolo: in 35’ quattro gol incassati. Papu Gomez sugli scudi per i gol tutto frutto di altra lezione del G&G (gioco, gol, godimento, Gasperini) non solo agli emiliani ma al calcio italiano: Gasperini è sempre sullo spartito e pur cambiando i suonatori la musica non cambia.
Nella testa di Conte e Sarri ci sarà più la Champions o lo scontro diretto di domenica? Vinceranno i concetti di gioco di Conte o l’imprevedibilità dei colpi di classe della Signora? Nell’Inter sanno tutti cosa fare, nella Juventus no. La Juventus può fare gol in qualsiasi momento con i Top, l’Inter invece no.
All’ora di pranzo al San Paolo un babà al rhum per Ancelotti con i gol di Mertens e Manolas. E uno anche per Balotelli ritornato al gol. Il Napoli ha ripreso la marcia solo per un tempo contro il Brescia, dopo nel secondo si è di nuovo spaventato pur essendo in vantaggio di 2 a 0. Balo oltre il gol è stato accompagnato dai giovani compagni, Tonali su tutti, un 2000 che non sbagliava gare in B e non ne sbaglia adesso in A.
La Roma vince a Lecce sempre e solo con Dzeko che si è caricato la Lupa sulle spalle. Il Lecce è quasi bello, ma non concretizza e continua la maledizione della vittoria casalinga.
L’Udinese cambia attacco, fa giocare Okaka e Nestorovski che con la loro fisicità, nel 3-5-2 svariando sulle corsie laterali, hanno mandato all’area i piani del Bologna. Mihajlovic nuovamente arrabbiato come quando giocò mercoledì contro il Genoa. Felsinei spenti e senza idee: un punto in tre gare quello brutto contro il Grifone. Friulani che possono solo godere per la boccata di ossigeno.
L’Hellas ferma il Cagliari dopo due vittorie consecutive. Juric in versione Pirata cresciuto nella ripresa poteva fare anche bottino pieno. La partita poteva finire 0 a 0 senza il paperone del portiere veronese e la scivolata di Pisacane dentro l’area di rigore.
Alla sera la bandiera viola ha sventolato sule rovine del Meazza prossimo allo smantellamento e del Diavolo. Il Diavolo ha visto i fantasmi di Ribery. Da appurare se l’Aereoplanino ha preso il volo nelle prossime gare: tutto troppo facile con tre gol e un rigore sbagliato per i gigliati. La crisi ormai è conclamata in casa Milan e non solo sul campo la gente vuole anche la testa di Maldini e Boban, oltre quella di Giampaolo. Anche Montella si è votato al 3-5-2 per mettere in mostra Chiesa e Ribery, due falsi nove che hanno subito mandato in crisi Giampaolo e il suo sistema tattico.
Lazio-Genoa: l’Aquila ritrova gol e gioco nell’allenamento contro il Genoa. Un poker che dovrebbe scacciare frustrazioni e polemiche.
Risultato decisivo sarà quello contro il Milan di sabato sera per Andreazzoli. Riuscirà in sette giorni il “nonno” del campionato a ritrovare quello che ha fatto fino alle ore 21.30 del giorno 20 settembre a Cagliari? Dalle 21.45 inizio del secondo tempo in terra sarda il vecchio Balordo si è disperso non solo nel gioco, ma anche negli uomini. La stagione del Vecchio Balordo incomincia sabato sera. Tutti devono fare di più: l’allenatore, lo staff ma anche i calciatori. Dopo aver visto in serata Mazzarri virare da “talebano” dal 3-5-2 al 4-2-3-1, la speranza è che Andreazzoli lo proponga come era nelle sue intenzioni ad agosto con la rosa a disposizione.
Parma-Torino la gara del Lunedì sera ha visto vincere il Parma nei minuti finali. Il paziente Inglese in panchina per influenza aspetta 87’ per abbattere il Toro. Mazzarri altro KO con l’uomo in meno. Anche Mazzarri – questa è la notizia – ha giocato con il 4-2-3-1 in parità numerica con Ansaldi nel tridente alle spalle di Belotti. Mister D’Aversa lo ha fregato dopo il 30′ giocando con in 4-2-4.
Sul VAR non ci sono più parole per commentarlo. Anche nella sesta giornata non sono mancati gli errori sul campo e dietro i Televisori. Non è più questione di tecnologia, ma di arbitri che devono imparare sulla propria pelle. Giovanotti che salgono dalla B alla Serie A dopo piccoli praticantati nelle categorie inferiori. Siamo vicini al 2020, il futuro potrebbe sorridere agli arbitri attraverso la tecnologia se non si rovinerà tutto non arbitrando e applicando più che le regole la casistica delle Regole.