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Calcio Azzurro

Domani sera iniziano altri orizzonti per Roberto Mancini e i suoi ragazzi. Le 7 vittorie consecutive – ne mancano due per raggiungere un record di 9 che risale al 1930 ed fu di Pozzo – non sono un obiettivo ma una soddisfazione. 7 vittorie, anche se non con avversari piazzati nei primi 50 posti del ranking internazionale, hanno fatto bene alla nazionale che ha riacquistato credibilità. 7 vittorie che hanno rappresentato la crescita di una squadra che può vivere questa fase nella serenità di sfide senza trappole, permettendo di migliorare anche sbagliando. E quando ci sono stati segnali, Mancini e il suo staff sono stati bravi a coglierli in particolare quelli negativi.

Il commissario tecnico guarda in avanti, vuol costruire una squadra per il Mondiale 2022 ed Euro 2020; vorrebbe ma non potrebbe, visti gli umori di chi segue il calcio italico come una tappa di passaggio. Bisogna costruire giocatori che facciano la differenza in futuro. Molti dei ragazzi più giovani della rosa hanno assaporato le grandi sfide prima in azzurro e dopo nei club, altri giocano in campo internazionale solo con la maglia della Nazionale.

Domani contro la Grecia può arrivare la matematica certezza della qualificazione ai prossimi europei. Per Mancini sarà un obiettivo in più alla ricerca di altri giovani e di esperimenti, con un solo obiettivo: migliorare la qualità del gioco, aspettando di  confrontarsi con squadre più vere come è successo con Polonia e Portogallo nella Nations League, dove i progressi sono stati incoraggianti. L’Italia vuole tornare ad essere una squadra di prima fascia con una strategia che profuma di passato, cercando di costruire un avvenire azzurro che manca non solo dai tempi di Ventura, anche da prima.

Un buon raccolto nel calcio, come nella terra, dipende dalla semina; tutto può succedere stando alla larga dai voli pindarici degli amici del risultato, che non aspettano che il momento di pugnalare il lavoro effettuato. Il lavoro di Mancini dovrà essere sfruttato dagli allenatori, quando i giocatori impegnati con le nazionali torneranno ai rispettivi club, continuando a farli crescere;  operazione inversa che il C.T. sta facendo, cercando di  ottenere il massimo rendimento del lavoro altrui e di quello che passa il campionato.


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