Domani si gioca Juventus-Genoa e prima di entrare dentro lo Stadium scruto l’irrealizzabile, vedo il difficile, fantastico l’incredibile cominciando a pensare che tutto è possibile se il Vecchio Balordo avrà abbastanza nerbo.
La Juventus dopo nove gare ha sempre e solo vinto tra le mura amiche e perciò si può vaneggiare dopo il secondo tempo contro il Brescia, con i piedi ben piantati per terra, considerato che Thiago Motta ha dimostrato le capacità delle sue idee attestando ai giocatori chi possono essere.
C’è voglia di rivincita, non solo tra i tifosi, ma anche nello spogliatoio rossoblu dopo le deludenti prestazioni delle ultime gare e fino al 45′ giocato contro le Rondinelle bresciane.
Anche nello Stadium di CR7, Thiago Motta non potrà mettere in campo la macchina quasi perfetta ed è consapevole che per continuare a costruirla nessuna ruota dovrà girare a vuoto per non fare inceppare l’intero ingranaggio.
Domani occorre un’altra magia calcistica di Thiago Motta e in campo un mix di forza fisica, tecnica, corsa e tattica. Un calcio moderno, bello da vedere.
Il nuovo tecnico del Genoa in questi altri due giorni di preparazione alla sfida con la Madam avrà continuato a far capire che il calcio è uno sport di squadra che deve vivere nella compattezza e nell’equilibrio fra i reparti, al di là dei numeri di modulo, uno dei punti di forza del gioco di Thiago Motta.
Contro la Juventus chiederà filtro a centrocampo nelle linee di mezzo per non mettere in difficoltà i difensori.
Anche contro Sarri, Thiago Motta chiederà ai difensori di partecipare alla manovra con la stessa proprietà tecnica dei centrocampisti e degli attaccanti, e agli attaccanti di essere pronti a calarsi nei panni dei difensori. Un gioco corale per cercare di sfruttare il talento naturale senza restarne condizionati.
Bisogna essere consapevoli che sul piano del gioco siamo in ritardo rispetto alle idee di Thiago (soli 6 allenamenti) e la forza del Grifone per cercare di fare risultato allo Stadium dovrà essere l’unità.
Sabato sera si è visto e confermato, dopo i primi 45’ di partita, che il calcio è cambiato in modo pazzesco. Tutti lo sanno: oggi si fanno risultati con pressing, densità, transizione veloce, tempi di attacco.
La formazione la lasciamo allo speaker. Thiago farà turnover e penserà all’Udinese di domenica prossima? Pensiamo di no essendo stato abituato a giocare ogni tre giorni spesso in carriera.
La Juventus cambia guida tecnica, ma non risultati. Su nove gare giocate in campionato ne ha vinte 7 e pareggiate 2 in trasferta. Per cercare di raccontare la Juventus del campionato 2019/2020 bisogna cercare di esaminare quella tra Allegri e Sarri.
Entrando nello specifico della tattica, balzano subito in evidenza gli 8 gol incassati in nove gare. La Juventus orfana di Chiellini infortunato non è più una saracinesca. I problemi sono stati sì gli errori dei singoli, ma anche la fase difensiva.
La Juventus in queste prime giornate di campionato ha perso un record di Allegri. Lo scorso anno era al Top nei 5 maggiori campionati europei nel subire meno tiri da dentro i sedici metri. La differenza tra Allegri e Sarri è che il primo giocava a zona, tenendo conto della posizione degli avversari. Con Sarri, Bonucci e compagnia pur giocando a zona hanno altre priorità seguendo nell’ordine: il pallone, i compagni e poi gli attaccanti avversari. E quando non funziona al meglio il pressing nel recuperare il pallone, soffrono.
La Juventus “sarriana” è sempre aggressiva, fa fatica quando nella fase di non possesso non è pronta a difendersi con tutti e tre reparti vicini, non riuscendo ad accorciare e scappando all’indietro per non dare profondità all’avversario. A tutto bisogna anche aggiungere la marcatura a zona sui calci piazzati. Allegri ha vinto scudetti curando i principi difensivi, Sarri per adesso fa fatica cercando di curare entrambe le fasi.
Tatticamente nelle 15 gare giocate fino a sabato scorso tra amichevoli, campionato e Champions League, Sarri ha utilizzato per otto volte all’inizio il 4-3-3, dopo ha virato sul 4-3-1-2 con variazioni in corso di gara a secondo del risultato.
La Signora in fase di possesso prova ad occupare gli spazi alle spalle del centrocampo avversario con due calciatori, uno più alto e uno più basso, per creare i presupposti nel mettere in difficoltà la fase difensiva avversaria muovendo il pallone velocemente con triangoli. A centrocampo gira il rombo con un trequartista di ruolo. In mediana un play basso e due mediani di corsa e gamba.
Dopo che hanno vissuto l’estate da quasi esodati, Sarri sta utilizzando Matuidi e Khedira tenendo conto che Ramsey per problemi fisici e Rabiot mai in partita nei principi tattici non hanno ancora fatto vedere il prezzo del cartellino pagato.
Come negli scorsi anni, la fortuna della Juventus, oltre aver risolto molte gare con i top calciatori, è quella di essere aspettata dalle dirette concorrenti mentre cerca di migliorare le manchevolezze tattiche. Quando i giocatori bianconeri entreranno in sintonia con i sacrifici tattici e fisici voluti da Sarri potrebbero prendere altra fuga per la vittoria.
Sarri deve risolvere la posizione in campo di CR7 poco propenso a fare le due fasi, se non c’è il sacrificio di qualche compagno si creano buchi su una corsia laterale.
Contro il Genoa domani sera mancherà Pjanic, il perno di una buona parte delle fortune di Sarri nel cuore del gioco occupando la posizione davanti alla difesa, oltretutto fondamentale nelle ripartenze. Chi sarà l’alternativa a Pjanic? Bentancur o Khedira. Il bagaglio tecnico è differente e copiare il bosniaco non sarà facile perché sempre pronto ad attirare la pressione proteggendo gli spazi, coprendo gli inserimenti delle mezzali e dopo infilando i dirimpettai avversari con il gegenpressing caro a Sarri. Farà turnover Sarri? Può darsi.La Juventus è attesa da altre 4 gare in 12 giorni.
Juventus-Genoa sarà diretta da Antonio Giua di Olbia, arbitro del 1988 e ingegnere gestionale. Folgorante la carriera dell’arbitro nato a Calangianus. Ha debuttato in Serie A in Bologna-Genoa il 24 febbraio 2018 dopo solo 11 gare in serie B. Promosso alla Can B nel 2017, da luglio 2019 fisso alla Can A. Finora 8 gare dirette in Serie A con 2 rigori e 2 rossi sventolati. In stagione tre i gettoni nel curriculum.
Con la Juventus una gara e una vittoria contro il Frosinone, con il Grifone una partita e una sconfitta, quella al debutto in A.
Primo assistente sarà Valeriani ( Ravenna), secondo assistente Santoro (Catania), quarto uomo La Penna di Roma. Al VAR Calvarese di Teramo. AVAR Di Iorio della sezione VCO.
Nessun diffidato.