NOTIZIARIO – Il Genoa Primavera, reduce dalla portentosa vittoria con show in casa della Fiorentina (CLICCA QUI) trova sulla propria strada la neo-promossa Pescara nel posticipo della 9ª giornata di campionato. A 16 punti con una gara da recuperare, in attesa del recupero contro la Juventus, i Grifoncini scendono in campo per restare virtualmente incollato alla coppia in testa alla classifica (Cagliari ed Atalanta a quota 22). I ragazzi di Chiappino e Legrottaglie sembra essere concessa un po’ di tregua. L’inizio di settimana dopo un weekend di allerta rossa e pesanti perturbazioni su tutta la regione Liguria, porta sul sintetico di Begato 9 qualche spiraglio di sole. Sugli spalti non mancano dirigenti (oltre al direttore sportivo Carlo Taldo, presenti i responsabili dei due settori giovanili: Sbravati e Geria), tifosi e giocatori infortunati: ingessati ma sorridenti, ci sono anche Flavio Bianchi e Yayah Kallon.
LA FORMAZIONE DEL GENOA (4 3 1 2) – Vodisek; Piccardo, Piccardo, Raggio, Tiago Gonçalves; Zennaro, Masini, Verona Grönberg; Eboa Ebongue; Moro, Klimavicius. Allenatore: Luca Chiappino. Indisponibile per squalifica Rovella, costretto a scontare ancora una giornata dopo la squalifica ricevuta a Roma, la Primavera rossoblu dovrà fare a meno anche di Cleonise, convocato in prima squadra per la terza volta consecutiva.
LA PARTITA – Il primo tempo del Genoa è la classica frazione che non può piacere ad un allenatore: tutto sembra girare nella norma fino all’ultimo passaggio, quando – complice la poca concretezza – gli errori si iniziano a contare sulle dita di una mano già nel primo quarto d’ora. Sul banco degli imputati, forse per la prima volta in stagione e per tre palloni sbagliato uno dietro l’altro, è Steve Eboa Ebongue, oggi tra le linee dietro la coppia offensiva genoana. Prima un tiro gettato alle ortiche a due passi dalla porta, poi due slalom giganti portati allo sfinimento ed intercettati dalla retroguardia avversaria. A proposito di difesa, il Pescara non rinuncia a far partire il palleggio dal proprio portiere, rischiando grosso in più di un’occasione. A volte per arrivare in porta si possono sfruttare anche gli errori degli avversari; lo dimostrano ancora una volta gli ospiti, che vanno vicini al vantaggio su una palla sporcata di testa in area prima di conquistare un rigore prezioso per un mani del centrale difensivo Piccardo. Chiarella si presenta dal dischetto e non sbaglia. Tiago e Piccardo spingono come forsennati, il Genoa colleziona calci d’angolo ma non trova la via della porta. Per quella del gol bisognerà aspettare la ripresa.
Il primo quarto d’ora del secondo tempo non sembra promettere niente di buono ai Grifoncini, ancora imprecisi dalla trequarti campo in su. Poi fuori Piccardo e dentro Serpe; esce anche Oliver Verona per far spazio a Buonavoglia, attaccante aggiunto. I ragazzi di Chiappino si avvicinano pericolosamente alla porta difesa da Sorrentino: l’ultimo entrato Buonavoglia semina il panico, sfiora la rete prima che una doppia deviazione difensiva porti il pallone sui piedi di Zennaro. Il 10 ci prova, la palla si alza e viene deviata dal muro biancazzurro. Per il gol del pareggio bisogna attendere il 72′, quando sugli sviluppi di un corner Raggio è abile a provarci di testa e caparbio a ribattere di piede dopo essersi visto respingere il primo tentativo. La strada per il successo è tutt’altro che spianata, perché il Pescara va vicino al vantaggio in due occasioni, immediatamente successive al gol dell’1-1. Alla fine la spunta il Genoa e lo fa grazie a bomber Moro, che insacca da posizione defilata e ravvicinata un traversone rimasto per troppo tempo a galla in piena area di rigore. Il mister concede spazio anche a Dumbravanu, Besaggio e Rancati, quest’ultimo all’esordio in Primavera. I Grifoncini soffrono, faticano a dismisura ma conquistano una vittoria fondamentale per lanciare un chiaro segnale: ai piani alti quest’anno ci siamo anche noi. IN AGGIORNAMENTO