Kevin Agudelo, per gli amici più semplicemente “Toto”. Andrei Radu, contro la SPAL decisivo in versione SuperSayan. Stefano Sturaro, un nome una garanzia e un gol al rientro dopo un lungo infortunio. Grandi, piccini, famiglie, giornalisti: c’è posto un po’ per tutti i colori nella casa rossoblu del Genoa Museum and Store, dove tre giocatori – e mica qualunque – hanno incontrato questo pomeriggio centinaia di tifosi accorsi per un rispolverato meet and greet. Incontra e saluta. Dar la benvenuta. Intalneste si saluta.
I tifosi sono incantati dalle prime partite di Agudelo con la maglia del club più antico d’Italia, che il centrocampista colombiano ha ringiovanito con un gol al Brescia e tanta energia sul campo. E sui social? “Mi scrivono in molti, cerco di rispondere a tutti ma non è semplice. Cercherò sempre di dare il massimo per una squadra che mi ha accolto nella maniera migliore: a Genova mi trovo molto bene e voglio dare una mano per vincere”.
Radu firma volantini, maglie, sciarpe, copri-cellulari. Mani ovunque, come a Ferrara quando ha salvato il risultato sia su un tiro di Sala e su una deviazione sotto porta di Reca. “Quella su Sala la parata più difficile?” chiede un tifoso di straforo. “Beh, chiaro”. Limpido come il ritorno in campo di Sturaro, capace di riconquistare il cuore dei tifosi dopo un’ora di ambientamento: gol del pareggio con dedica a se stesso. Dopo tutto questo tempo a guardare giocare gli altri da lontano, è più che comprensibile. “Chiedo scusa già adesso ai tifosi se non sarò ancora il solito Sturaro” aveva sussurrato in zona mista al termine della partita contro la SPAL (clicca qui). “Un regalo dopo mesi difficili”. Un cartoncino firmato, una foto da ricordare, un beniamino da salutare: un regalo, che sotto Natale non fa mai male, lo hanno ricevuto anche i tifosi genoani accorsi al Museum.