Colpo grosso alla quindicesima giornata di campionato da parte della Roma in casa dell’Inter, al venerdì sera, e colpo grosso della Lazio contro la Juventus al sabato. Alla domenica del Brescia a Ferrara, del Parma al Ferraris e del Milan a Bologna.
Lo show “Colpo Grosso” di Umberto Smaila degli Anni ‘90 era all’apice degli ascolti Tv per le ragazze Cin Cin pronte a spogliarsi; invece i colpi grossi effettuati dalle squadre prima nominate sono arrivati senza calciatori Cin Cin, anche se questi hanno il coraggio di spogliarsi.
Tanti allenatori in discussione alla quindicesima giornata di campionato per colpa dei risultati: Ancelotti, Montella, Semplici, Thiago. Persino a Torino sponda Juventus sono pentiti del sarrismo.
Tutti allenatori in crisi non tanto per il gioco, ma per la mancanza di attaccanti da gol dentro i sedici metri e nessun figlio di Paolo Rossi o Pippo Inzaghi, re del gol sporco.
Mandare via allenatori in questo periodo dell’anno non serve a niente e a nessuno. Occorre da parte delle società intervenire subito sugli errori commessi non aspettando i saldi di fine gennaio. Dalla Befana prima della chiusura del calciomercato di riparazione si giocheranno altre cinque gare che non si potranno sbagliare se vuoi giocarti Europa e salvezza.
Al Venerdì Fonseca e la Roma hanno incartato l’Inter e Conte che rimane al palo dello zero a zero. Conte dopo 15 giornate di campionato ha incominciato a trovare sulla strada allenatori che hanno capito il suo gioco privandolo delle ripartenze, il marchio di fabbrica del tecnico di Lecce. Bene la Lupa anche con Dzeko a mezzo servizio.
Al Sabato Carletto Ancelotti salvato da Zielinski dopo il gol di Lasagna dell’Udinese. A Gotti, tecnico dei friulani che non vuole allenare la prima squadra, è bastato essere ordinato per tenere il campo contro un Ciuccio ultra offensivo. Difficile cambiare rotta e registro per il produttore dei Cinepanettoni con ritiri, denunce, multe e avvocati: il calcio non è il cinema e non dura venti giorni come le pellicole natalizie.
Rimonta vincente dell’Atalanta che ha ribaltato il Verona di Juric per 3 a 2 sul gong finale. Ottimo Juric e ottimo l’Hellas, il figliol prodigo di Gasperini per la prima volta in carriera lo ha messo in ambasce. La forza della Dea credere sempre di poter raddrizzare le gare.
Alla sera finalmente un Saturday Night Fever, la febbre del sabato sera, con Simone Inzaghi e compagnia che hanno fatto piangere le prime lacrime alla Signora, non rovinate dalla non competenza del direttore di gara. La prestazione degli uomini di Sarri deve far preoccupare la dirigenza bianconera.
Tre gol meritati sul groppone che potrebbero lasciare il segno per come sono arrivati: la carenza nel costruire il gioco per le lacune nel cuore del centrocampo con Pjanic in campo con i cerotti. Il centrocampo laziale bello, concreto e pieno di qualità, permette agli attaccanti di andare il gol, operazione che non succede ai bianconeri pur avendo CR7, Dybala e Higuain.
Alla domenica pomeriggio Viola tendenti al nero in casa del Torino, solamente dignitoso. Montella ridà fiato a Mazzarri contestato prima della partita dagli ultras granata, pur avendo vinto tre delle ultime quattro gare. Toro che si è spento alla distanza dopo la forte partenza, Viola solamente rianimati dai granata dopo 70’ da spettatori. Montella è con la panchina traballante dopo 4 sconfitte consecutive.
Il Cagliari di Maran ci ha preso gusto e non si arrende mai e nel finale beffa il Sassuolo col gol tutto sardo di Ragazzu che si è poi messo a piangere. Berardi fallisce un calcio da rigore, Joao Pedro invece continua a fare gol da tutte le posizioni e metterà in crisi Maran quando ci sarà il rientro di Pavoletti.
Schiaffo grosso al Presidente Cellino. Il Brescia vince in casa della Spal con Balotelli rianimato da Corini. Il bivio della speranza è in mano ai bresciani dovendo recuperare prossimamente una gara con il Sassuolo. La Spal sprofonda in fondo alla classifica e Semplici, anche se domenica scorsa festeggiava il quinto anno consecutivo sulla panchina degli estensi, rischia l’esonero. Semplici avrà fatto degli errori, ma il principale è far continuare battere i rigori a Petagna sempre nello stesso modo: già sbagliati due, il primo a Udine al 91’.
L’altra sfida tra Samp e Parma la porta a casa D’Aversa con Kucka che nei primi 21’ di gioco ha rischiato di fare tre gol. Quagliarella sbaglia un rigore e il Var ricordandosi del gol non concesso a Lapadula in casa della Lazio per essere entrato un attimo prima della battuta punisce Jankto per lo stesso motivo. La Samp si è svegliata solo nel secondo tempo e ha trovato il portiere Sepe che ha conservato il risultato almeno in tre occasioni. Parma a 21 punti in compagnia del Napoli, Samp alla seconda sconfitta consecutiva non digerita dalla Gradinata Sud, arrabbiata con i calciatori e il Presidente Ferrero.
Dal Milan all’ultima partita della quindicesima giornata c’è stato un segno di risveglio in casa del Bologna. Piatek ha fatto gol su rigore e confezionato 2 assist per le altre due reti. Male il Bologna di Mihajlovic in panchina imbacuccato e arrabbiato senza curarsi delle stufe che aveva accanto perché sempre in piedi: con centrocampisti resistenti, ma senza centravanti, è difficile fare risultato.
Su Lecce-Genoa non si può aggiungere altro (clicca QUI per leggere l’editoriale di ieri). Entrambe le squadre scontente. Sul Vecchio Balordo a quattro giorni dal derby tanti i problemi da risolvere per Thiago Motta in attacco e centrocampo.
Più che sul VAR mancano le parole per descrivere gli arbitri e le loro direzioni. Rizzoli prova a stimolare internazionali arrivati per caso – e non si sanno il perché e il come viste le prestazioni – affidando loro gare di prima fascia e importanti. Se Fabbri e Mariani sono i nuovi internazionali dal primo gennaio scorso e sono in balia del regolamento, del nervosismo, figurarsi il valore degli altri. Il problema degli arbitri non è il Var o il Regolamento, ma la loro scelta che il Re Nicchi continua a governare con una Monarchia tenendo conto del Ducato Piemontese, con Pairetto e Manganiello; del Ducato Toscano in crisi avendo perso prima Banti e a gennaio come Internazionale Rocchi; del ducato Bolognese con Rizzoli al comando che manda allo sbaraglio il figlio del Presidente Aureliano e il Ducato Romano all’apice con 5 arbitri e 4 assistenti che, continuando la risalita di Lazio e Roma, difficilmente potranno essere impegnati per la lotta scudetto. Il prossimo internazionale al posto di Rocchi sarà Maresca di Napoli. Tutti ducati – considerato il numero di arbitri nelle sezioni – che portano tanti voti all’elezione del Presidente.
A questo punto si capiscono le tante designazioni da parte di un italiano Rosetti nelle gare europee dell’Uefa con il solo Orsato utilizzato con continuità ad oggi.
Sabato sera nella più bella partita del campionato di queste 15 giornate, ossia Lazio-Juventus, vedere Massa di Imperia fare il quarto uomo a Fabbri di Ravenna e Bonucci a supplicarlo di aiutarlo dovrebbe far pensare non solo Rizzoli.