Più di un episodio da analizzare in questo quindicesimo turno di campionato, tornato a scomodare il VAR dopo alcuni turni vissuti con maggiore leggerezza e tranquillità. Nell’ultima giornata di campionato, peraltro, vi sono state due situazioni assolutamente nuove per questa stagione, per la precisione in Atalanta-Hellas Verona (arbitro Valeri) e Sassuolo-Cagliari (arbitro Pairetto).
ATALANTA-HELLAS VERONA
Nella gara tra allievo e maestro, tra Juric e Gasperini, l’Hellas Verona essa due volte in vantaggio. In occasione del primo gol firmato Di Carmine, la rimessa laterale da cui matura il gol è battuta da Faraoni mentre poco a sinistra, a circa 6/7 metri di distanza, il compagno di squadra Rrahmani – all’interno del rettangolo di gioco – tiene in mano un secondo pallone. Situazione difficile da riscontrare in precedenza, ma decisamente fuori dal protocollo VAR. In altre parole, Valeri avrebbe dovuto sospendere il gioco annullando il gol e invitando a ribattere il fallo laterale (ma a favore dell’Atalanta). Una volta realizzato il gol, invece, non vi era più margine di intervento per la tecnologia.
LAZIO-JUVENTUS
Tra le gare più belle, ma anche più discusse, del 15° turno vi è stata Lazio-Juventus. La gestione nervosa dell’arbitro Fabbri (non troppo aiutato da Irrati al VAR) si materializza nel secondo tempo quando due sono gli episodi ad essere saliti all’onore delle cronache.
Si parte dal duro fallo di Luiz Felipe su Matuidi, decisamente negligente e sproporzionato per vigoria. Fa sorridere che il difensore biancoceleste non sia neppure stato ammonito, ma soprattutto che il VAR non abbia segnalato un chiaro ed evidente errore suggerendo un’espulsione. Già in altre gare, per molto meno, si sono visti sventolare cartellini gialli quando non rossi. Differente sarebbe stato l’iter al 68′ di gioco quando Cuadrado, interrompendo fallosamente la discesa di Lazzari in contropiede verso la porta bianconera, riceve prima il giallo, poi il rosso, ma solo dopo on field review.
LECCE-GENOA
La sfida nel Salento è quasi interamente concentrata nel secondo tempo e nei minuti “suicidi” del Grifone, che in vantaggio per due reti a zero resta in nove uomini e viene raggiunto dai padroni di casa. Nel primo tempo c’è la rete di Pandev, regolare perché Pinamonti non è in posizione influente per ostacolare Gabriel nel rinvio (lo sarebbe diventato se fosse stato a 2/3 metri dal portiere, ma la distanza è almeno doppia). Indiscutibile il secondo giallo per Agudelo, mentre qualche dubbio in più lo lascia il secondo giallo comminato a Pandev.
Il pestone su Tachtsidis c’è, ma non è reiterato e nel corso della gara se ne sono visti altri non puniti alla stessa maniera dall’arbitro Rocchi. Diciamo che, tornando qualche paragrafo sopra al fallo di Luiz Felipe su Matuidi (neanche giallo), qualche dubbio sull’utilizzo equilibrato dei cartellini in Serie A sorge spontaneo. Pandev non è comunque esente da colpe, visto che peggiora la propria situazione con alcuni epiteti che le telecamere hanno catturato e che potrebbero costargli ben più di una giornata di squalifica.
SASSUOLO-CAGLIARI
Nella sfida in rimonta del Cagliari in casa del Sassuolo c’è un errore madornale di Pairetto. Il fischietto di Nichelino, infatti, concede prima un rigore dubbio al Sassuolo (le immagini non chiariscono se Lykogiannis colpisca di fianco o braccio), poi non ravvisa irregolarità quando Berardi, calciando il penalty sulla traversa, si avventa subito sul pallone toccandolo con la testa. La deviazione di portiere, pali o traverse non può essere intercettata immediatamente da chi ha calciato il rigore (ma intervallata da un altro giocatore). Errore che non è passato inosservato. Il Regolamento, del resto, è chiaro:
SAMPDORIA-PARMA
In tal senso, una giusta applicazione del Regolamento la si avrebbe avuta al Ferraris quando Jankto viene punito per essere entrato in anticipo nell’area di rigore al momento della battuta di Quagliarella, intercettata da Sepe. Il centrocampista ceco appoggerà il pallone al capitano blucerchiato, che dopo la ribattuta insaccherà la rete dell’uno a uno. Abisso attende un responso del VAR e, senza avvalersi di on field review, annulla la marcatura e assegna fuorigioco di Jankto. Revisione corretta e grossa ingenuità di Jankto: nell’epoca del VAR, dove tutto passa sotto la lente della tecnologia, errori del genere non possono più essere commessi.
BOLOGNA-MILAN
La più che discreta prova di Chiffi al “Dall’Ara” viene macchiata dall’errore nel finale di gara quando il fischietto padovano non assegna a velocità di gioco calcio di rigore al Bologna per fallo ai danni di Orsolini, atterrato con una spinta da tergo. A fare cambiare idea all’arbitro sarà il VAR (Guida) e dagli undici metri Sansone segnerà la rete del 2-3 felsineo.