Thiago Motta e Ranieri avversari per la prima volta dalla panchina. La situazione di classifica peggiore per affrontare un derby da quasi cinquant’anni, dalla stagione 1973-74. Una striscia di risultati tutt’altro che allettante per Genoa e Sampdoria, oggi penultima e terzultima.
Il 119° Derby della Lanterna arriva in un proliferare di temi negativi, coi presidenti ampiamente contestati che non dovrebbero presenziare alla partita chi per scelta (Preziosi), chi per inibizione federale (Ferrero). Ma non sono escluse sorprese a ridosso del fischio iniziale. A guardare il futuro e le avversarie che corrono ci sono pochissimi scampoli di sereno da ambo le parti: a sentire i nomi in circolazione, peraltro, il sereno non lo si intravede neppure nel calciomercato invernale.
Ad ogni modo, l’immediato presente si chiama derby e una buona fetta di futuro passa questa sera dallo stadio “Ferraris”. Il Genoa ci arriva con tante assenze (alcune dell’ultim’ora come Favilli affaticato) e molti giocatori rimasti fuori per scelta tecnica, da Barreca a Gumus passando per Saponara, che aveva recuperato dall’infortunio alla caviglia. La Sampdoria sorride un po’ di più avendo potuto convocare il lungodegente Depaoli. Arbitro della sfida sarà Doveri, assistito al VAR da Orsato.
NOTIZIARIO
Undici gradi, ma clima bollente al Ferraris fin dal pre-partita, quando le due tifoserie si scontrano a suon di cori sugli spalti. Il terreno di gioco è in ottime condizioni per ospitare il 119° Derby della Lanterna, che si preannuncia una sfida particolarmente delicata e importante ai fini della classifica. “Mario, ti siamo vicini“, “Ciao Luciano” e “Se non ci fossi tu sarebbe sempre così. Preziosi Vattene” gli striscioni esposti in Gradinata Nord. Favilli entra per ultimo in campo, tra le riserve, e partecipa senza forzare al torello col resto dei compagni che partiranno non titolari. Matteo Salvini, oltre alla autorità del Comune di Genova e della Regione Liguria, sono assiepati in tribuna.
LE FORMAZIONI UFFICIALI
GENOA (3-4-1-2): Radu; Biraschi, Romero, Criscito; Ghiglione, Radovanovic, Cassata, Pajac; Sanabria, Schöne; Pinamonti. A disposizione: Marchetti, Jandrei, El Yamiq, Goldaniga, Ankersen, Jagiello, Sturaro, Rovella, Cleonise, Favilli. Allenatore: Thiago Motta.
SAMPDORIA (4-4-1-1): Audero; Depaoli, Colley, Ferrari, Murru; Thorsby, Ekdal, Vieira, Linetty; Ramirez, Quagliarella. A disposizione: Falcone, Seculin, Augello, Chabot, Gabbiadini, Murillo, Regini, Léris, Caprari, Maroni, Rigoni. Allenatore: Claudio Ranieri.
LE COREOGRAFIE
LA PARTITA
Durante il riscaldamento, mentre venivano premiate le due abbonate più fedeli di Genoa e Sampdoria direttamente da sindaco Marco Bucci, Sanabria intensifica il riscaldamento richiamato dal professor Gatto, che ugualmente va a colloquio con Sturaro. All’ingresso delle squadre in campo si capirà che Sturaro sarà avvicendato proprio da Sanabria, che al termine de riscaldamento era andato a calciare in porta al posto del compagno in quello che sembra più che un indizio di forfait.
Comincia il derby della Lanterna col Grifone subito spinto dalla Gradinata Nord alle proprie spalle. Spettacolari coreografie da parte dei Figgi dö Zena nel settore Distinti e nella Nord.
Rossoblu manovrano subito il pallone. Schöne agisce alle spalle di Sanabria e Pinamonti. Nella Sampdoria è Thorsby il terzino destro, con Depaoli più avanzato.
Al secondo minuto dura entrata di Criscito su Ramirez: Doveri lo avvisa che non lascerà correre nuovamente. La Sampdoria intanto cerca di creare apprensioni alla difesa rossoblu su punizione, ma il pallone viene rigettato fuori di testa da Romero.
Al 4′ gioco fermo per un infortunio di cui è vittima il capitano rossoblu Criscito, che sarà però in grado di rialzarsi. La formazione blucerchiata si trattiene diversi minuti nella metà campo rossoblu, trovando sempre attenta la retroguardia di Thiago Motta. Doveri, peraltro, sta fischiando già molto e la sfida risulta molto spezzettata.
All’ottavo di gioco primo cartellino giallo della partita per Ghiglione, entrato duramente su Murru nella zona di sinistra. Sampdoria che usufruirà di un’altra buona occasione da calcio piazzato, questa volta deviata coi pugni da Radu. Il Grifone interrompe il break iniziale blucerchiato intorno al decimo di gioco riportando la gara a centrocampo.
Un Genoa più manovriero è quello dal decimo in avanti, quando cerca di giocare maggiormente nella metà campo blucerchiata. Al 19′ di gioco primo calcio piazzato dalla destra per il Genoa: pericoloso perché Audero esce a vuoto e il pallone sfila senza essere toccato sul fondo. Per Doveri non c’è angolo a favore dei rossoblu. Ci sarà un minuto più tardi su una buona iniziativa di Pinamonti deviata in corner: è il primo della gara. La difesa blucerchiata si difenderà e otterrà rimessa dal fondo.
Al minuto 21′ ammonito anche Cassata nelle file del Grifone. Partita che si mantiene nervosa e molto fallosa, con le due squadre che si stanno annullando a vicenda. Al 25′ giallo per Vieira, che atterra da dietro Schöne. Precedentemene Quagliarella a terra dolorante per un manata in volto da parte di Romero nell’evolversi di un contrasto col capitano blucerchiato.
Poco prima della mezz’ora Doveri non bissa il giallo a Vieira che trattiene vistosamente Schöne in ripartenza: Sampdoria che sarebbe rimasta in dieci uomini. Decisione discutibile dell’arbitro. La gara comunque continua e alla mezz’ora dice ancora 0-0.
Al 34′ di gioco prima occasione per il Genoa, che non inquadra lo specchio, ma trova un buon traversone di Pajac dalla sinistra e il successivo colpo di testa di Sanabria, impreciso perché ostacolato dalla difesa blucerchiata.
Al 40′ Schöne decide di tenere troppo il pallone sulla trequarti e si fa recuperare da Ekdal in maniera non fallosa. La Sampdoria usufruirà di una ripartenza che terminerà sul fondo, senza apprensioni per Radu. Al 45′ prima sostituzione: Ekdal esce per infortunio e lascia il posto a Murillo. Thorsby sale sulla linea del centrocampo e Depaoli arretra come terzino destro. Al termine dei tre minuti di recupero, Doveri manda le squadre negli spogliatoio sul punteggio di zero a zero.
Pronti, via. Nella ripresa senza cambi del Ferraris, il capitano rossoblu Criscito diventa il primo ammonito della ripresa per aver atterrato Murru. Al 48′ primo calcio di punizione a favore del Genoa poco avanti alla linea dei trenta metri. Schöne batterà maldestramente in una sorta di cross teso e basso. Senza esito. L’azione si concluderà con un fallo di Radovanovic su Quagliarella.
Successivamente Sanabria conquisterà un secondo corner su tentativo di battere a rete su cross di Ghiglione. Al 53′ di gioco cartellino giallo per Ramirez, accusato di aver simulato in area di rigore avversaria. Al 56′ un tentativo di sterno destro di Cassata dall’interno dell’area di rigore trova solamente il fondo campo.
Allo scoccare dell’ora di gioco punteggio sempre fermo sul pareggio a reti bianche. Gara che prosegue sui binari del nervosismo e delle pochissime emozioni. Thiago Motta è intanto pronto a giocarsi dalla panchina le carte Jagiello e Ankersen. Rileveranno al 65′ Schöne e Pajac. Il Genoa passa al 3-5-2.
Al 67′ ammonito Colley per un fallo su Cassata a ridosso del vertice destro dell’are di rigore blucerchiata. Il Genoa avrà una buona chance per scodellare in area un pallone pericoloso. La battuta mancina è di Criscito, che cerca direttamente la porta e trova Audero pronto a chiudere. Primo vero tiro verso la porta avversaria per il Grifone. Siamo al minuto 68′. Nella Sampdoria si prepara Manolo Gabbiadini, che al al 74′ prenderà il posto di Ramirez. Nello stesso momento fuori anche Quagliarella per fare posto a Caprari.
Al 77′ calcio di punizione dai venti metri a favore del Genoa: a procurarselo Sanabria, atterrato da Ferrari. Sul pallone ci sono in tre: Criscito, Sanabria e Radovanovic. Della battuta si incaricherà il paraguaiano, ma la traiettoria della punizione è troppo alta sulla traversa.
Siamo entrati nei dieci minuti finali della partita, inaugurato da un liscio clamoroso di Ferrari che, di fatto, manda in area di rigore Sanabria, troppo altruista nel cercare di servire Pinamonti a centro area quando avrebbe avuto la possibilità di calciare. Occasione che il Genoa ha sprecato con troppa leggerezza. Un successivo battibecco porterà all’ammonizione di Romero.
Al minuto 83′ angolo per la Sampdoria che Thorsby intercetta, ma spedisce sul fondo. Sale la carica del Ferraris rossoblu per trascinare il Genoa in questo finale di partita. Finale di partita macchiato dal gravissimo errore di Ghiglione, che manda in porta la Sampdoria e le permette di avere la strada spianata per fare segnare Gabbiadini. Sampdoria in vantaggio a cinque dalla fine.
All’88esimo fuori anche Criscito, già ammonito, e dentro Cleonise. All’89esimo ci prova prima Biraschi affondando sulla destra, poi Pinamonti con un tentativo improbabile di rovesciata. E intanto si avvicina la comunicazione del recupero (4′), nel quale Cleonise viene ammonito. Succederà poco altro: l’intera posta in palio se la porta a casa la Sampdoria, aiutata da un Genoa che si è suicidato come a Lecce.
Al triplice fischio è festa blucerchiata, anche se il Genoa si è rovinato con le sue mani dopo aver creato qualcosina in più dell’avversaria, specialmente nella ripresa. Una sconfitta pesantissima per i risvolti di classifica, che vedono il Genoa penultimo a 11 punti. La Sampdoria, invece, rilancia nella sua corsa salvezza e stacca di quattro punti i rossoblu. Rossoblu che nell’ultimo turno dell’anno 2019 saranno attesi dalla difficilissima trasferta di Milano contro l’Inter.