Lavorando sul e nel mondo Genoa, il giorno ha ventiquattrore, quasi tutte spese male.
Non solo per i media, ma anche per i dirigenti rossoblu. Il Genoa quando si avvicinano festività comandate, che siano estive o invernali, diventa un incubo: vacanze che saltano, telefoni bollenti.
Il calciomercato è già in ebollizione e quello del Genoa in entrata non ha solo connotati calcistici, ben precisi ma anche i nomi e cognomi, salvo sorprese: Krmenčik il centravanti e Kurtic il centrocampista dalla Spal, che ha già salutato i compagni al rompete le righe prima delle festività natalizie.
Dare notizie sul Genoa è difficile e la verità, quasi per dispetto o scherzo, si rappresenta tutta nuda perché ognuno possa vestirla come vuole. Il terzo tecnico della stagione al timone del Grifone sarà Davide Nicola, arrivato ieri sera all’Hotel che ospita i riti dei rossoblu e da pochi minuti al centro sportivo di Pegli. Gli auguriamo intanto buon lavoro.
Compito non facile per chi è amante non soltanto del Genoa, ma anche di Genova. Compito non facile, e non solo per via della classifica, quello di portare i calciatori sui binari della propria strategia tattica, anche senza dare i numeri dei moduli.
Il Genoa 2019/2020 arriva da due tipologie diverse di gioco. La prima, quella di Andreazzoli, cercare la profondità; la seconda, quella di Thiago Motta, cercare il possesso pallone alla ricerca degli spazi. Moduli che avevano riferimenti su principi di gioco.
Nicola, sia quando ha sostituito Juric a Crotone che giocava col 3-4-3 e riferimenti sull’uomo, sia a Udine quando subentrò a Velazquez, convinto di portare il calcio spagnolo in Italia con in 4-1-4-1, ha cambiato tutto riportando entrambe le squadre al 3-5-2.
Per Nicola contavano gli spazi e, in particolare, il duello all’interno di uno spazio, anche se in particolare all’inizio non voleva forzare il cambio tattico troppo repentinamente.
Vista la situazione di classifica del Genoa, Nicola probabilmente sceglierà la formula del 5-4-1. Difficilmente accetterà la parità numerica con tre giocatori dietro e su spazi grandi perché i difensori del Grifone hanno fatto vedere di non essere in grado di gestire. Il Genoa in questo momento ha bisogno di competitività, di produrre punti, gol, cross e anche qualche dribbling riuscito.
Difficile che la formazione rossoblu continui a giocare con il 3-4-3 viste, ad oggi, le caratteristiche di 3/4 calciatori della rosa che non sembravano adatti a quel tipo di gioco.
Al di là dei numeri dei moduli, il gioco di Nicola dovrebbe essere fondato su una costruzione dal basso, fatta con pochi calciatori, spogliata di tutti quei passaggi cari a Thiago – anche belli – che hanno fatto venire attacchi di cardiopalma alla tifoseria e potenzialmente pericolosi, visto che il minimo errore era subito punito.
Lo scopo di Didi Nicola sarà quello di portare il pallone rapidamente nella trequarti avversaria imponendo un limite massimo di passaggi per costruire un azione.
Dopo aver visto in vacanza 2 o 3 allenamenti di Nicola a Steccato di Cutro, il campo di allenamento del Crotone, ero rimasto colpito perché diversamente da altri allenamenti, Nick divideva il campo in due porzioni cercando di dividerlo esattamente a metà, definendo una zona di costruzione e una unica di sviluppo e rifinitura. Ad ogni possesso, il secondo passaggio doveva essere una verticalizzazione in avanti a cercare qualche centrocampista tra le linee o direttamente le prime punte.
La battaglia sui numeri dei moduli sarà all’ordine del giorno in questi giorni, anche se tutti gli allenatori parlano solo e sempre di occupazione degli spazi nelle due fasi e i numeri continuano ad essere dati, in particolare, durante le partite in TV.
Adesso, come sempre, sarà il campo il giudice principale, ma anche per Nicola il tempo sarà poco.
La speranza è che la Befana possa rimpolpargli la rosa davanti alle porte avversarie e il carbone contro il Sassuolo sia bianco dopo che la tifoseria genoana ha fatto giustamente fatica a digerire pandolce e torrone.