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La Befana non viene solo di Notte

La Befana vien in anticipo di giorno, di sera e anche di notte visti i risultati di Hellas Verona in casa della SPAL, della Lazio in quel di Brescia, del Genoa al Ferraris e del Torino all’Olimpico contro la Roma.

Le prime calze piene di dolci sono per la squadra di Juric, che sbanca Ferrara semplicemente con l’Hellas che aggredisce e la SPAL che subisce. L’espulsione di un biancazzurro ha indirizzato la partita, ma in precedenza in campo c’era solo una squadra che correva e lottava mentre l’altra era timida. Juric più vicino all’Europa che alla salvezza, Semplici nelle sabbie mobili dell’ultimo posto in classifica. Pazzini in rivincita su chi lo dava per finito, dopo aver salvato il Verona prima di Natale con il 3-3 contro il Torino, in vantaggio di 3-0, fa mangiare una “salama” non al sugo ma amara agli estensi con una prestazione super.

L’impresa è anche quella della Lazio alla nona vittoria consecutiva senza centrocampo titolare. Aquila laziale a tre punti dalla vetta, Inzaghi eguaglia il record di Eriksson dopo 20 anni. La vergogna sono stati cori razzisti dei tifosi biancocelesti contro Balotelli come se avesse la pelle di colore diverso rispetto a Caicedo. Super Mario non fa sceneggiate, ma alla fine dice giustamente: “Tifosi laziali vergognatevi”. Brescia in catalessi dopo essere andata in vantaggio e un pasticcio finale della difesa regala il secondo gol giornaliero a Immobile: 19 gol dopo 18 giornate di campionato.

All’ora dell’aperitivo, anche senza noccioline e patatine, Nicola con il suo carattere ha fatto alzare da terra il Grifone: per volare non ci vorrà solo il lavoro del tecnico, ma anche quello del calciomercato. È piaciuto il Genoa non bollito e non incapace di reazione. Il Sassuolo si era illuso che con il palleggio avrebbe potuto ripetere i pareggi con Juventus, Cagliari e Milan. Il palleggio per far passare il tempo può servire, ma non per finalizzare.

I Varristi, in particolare sui quotidiani sportivi e in particolare su quello letto in Emilia del giorno dopo, neanche confortati dalle immagini rallentate, accusano Irrati di Pistoia che dopo quello visto nelle altre 17 giornate giocate deve essere assolto avendo applicato i dettami del VAR. Il Genoa dovrà preoccuparsi presso questi Signori, che vogliono comandare anche la Moviola a seconda della latitudine e della longitudine di dove vendono i giornali, e con i commentatori di SKY di avere più rispetto. Nessuno ha preso le difese del Vecchio Balordo quando è stato punito dal VAR o dall’arbitro: la legge del taglione non può essere usata solo contro il Genoa. Oggi nel mondo del calcio, esattamente come in quello di tutti i giorni, tutto è cambiato profondamente. Se non stai in vetrina, anzi se nessuno provvede a mostrarti o farsi sentire e pubblicizzare il lavoro fatto, non si va da nessuna parte.

Di sera la Befana del Torino si chiama Belotti, che con un gran gol sotto la traversa ha ammutolito la Lupa di Fonseca. Tra il popolo giallorosso è scattata la psicosi Immobile e biancoceleste. La Roma ha sprecato e la “granata” Belotti con rete e rigore ha fatto vedere una squadra di Mazzarri disinvolta, senza sudditanza psicologica.

Nel Presepe della Befana i Re Magi sono quattro e in testa alla classifica: a Sarri, Conte e Inzaghi bisogna aggiungere di diritto Gasperini. I loro doni sono gol. 4 della Juventus contro un Cagliari tornato all’antico, rinunciatario in fase offensiva. A Cristiano Ronaldo basta un tempo per farne 3. Conte risponde con Super Lukaku, che approfitta di un Napoli già proiettato verso il Carnevale visti gli errori dei Ringhio-Gattuso. La Dea di Gasperini che vince a “manita” basse e non è più una novità. Per il G&G fare gol prima e dopo Natale conta poco. Gasperini in zona Champions è l’unico con gioco arioso e spettacolare, perciò europeo:48 gol in 18 gare.

Il colpo della Befana, quasi una scopata visto come è nato il gol, è dell’Udinese in casa del Lecce, un gioco di prestigio di De Paul che potrebbe far saltare la panchina di Liverani  che sta ripetendo i risultati del Frosinone dello scorso anno senza mai vincere in casa. In Bologna-Fiorentina due soli gran gol, quello di Benassi nel primo tempo e quello di Orsolini al 4′ di recupero. Un corner breve all’incrocio del primo palo lascia Iachini impietrito sotto il capellino, sicuro di aver rimesso in moto la Viola dopo i 2 punti in 7 gare fatti prima delle vacanze.

Milan-Sampdoria: dopo una settimana di Ibrahimovic non è successo nulla a San Siro contro i blucerchiati. Difficile che la medicina Ibra possa guarire il Diavolo, considerata la forma o il valore dei suoi compagni, anche i più qualitativi in naftalina. Zlatan ha messo paura alla Samp in 40′ facendo a sportellate, aumentando solo la produttività di adrenalina nei 60.000 del Meazza. Milan non in gol per la terza gara consecutiva, ma è stato merito anche della Sampdoria di Ranieri “primo non prenderle”. Il marinaio poteva sbancare Milano, se Gabbiadini non si fosse mangiato gol a porta vuota. Donnarumma, altro che Ibra, ha salvato il risultato dagli errori dei compagni.


Calza rattoppata, ma dolce

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