Ritornava il campionato Primavera e la prima gara dell’anno 2020 era di scena questo pomeriggio a Begato 9, dove il Genoa di mister Luca Chiappino ospitava la capolista Atalanta del collega Massimo Brambilla. La Primavera rossoblu, al quinto posto con 21 punti, poteva mettere la freccia e superare l’Inter in caso di vittoria.
L’Atalanta si presentava saldamente in testa alla classifica (37) con nove punti di vantaggio sul Cagliari secondo (28) e addirittura sedici sul Genoa. Da segnalare il ritorno in pianta stabile di Rovella e Cleonise nella rosa della Primavera rossoblu dopo i rispettivi esordi in Serie A con la prima squadra durante la parentesi Thiago Motta. In campo ci saranno sei giocatori ad aver già esordito nel massimo campionato italiano: i già citati Rovella e Cleonise e gli orobici Traorè (fratello del centrocampista ex Empoli, oggi al Sassuolo), Colley, Panada e Piccoli.
NOTIZIARIO – Dodici gradi accolgono le squadre in campo a Begato, dove almeno un centinaio di persone assistono alla gara dalle tribune. Yayah Kallon, Masini e Klimavicius, tutti ancora sulla via del recupero dai rispettivi infortuni, si ritrovano in tribuna ad assistere alla partita insieme al responsabile del settore giovanile Michele Sbravati e al direttore sportivo della Primavera Carlo Taldo. Arbitrerà il signor Gualtieri di Asti assistito dai guardalinee Nuzzi (Valdarno) e Garzelli (Livorno).
LA FORMAZIONE DEL GENOA (4-3-1-2): Drago; Piccardo, Raggio, Serpe, Ruggeri; Eboa, Zennaro, Rovella; Buonavoglia; Cleonise, Moro. Allenatore: Luca Chiappino
LA FORMAZIONE DELL’ATALANTA (4-3-3): Ndiaye, Bergonzi, Guth, Okoli, Brogni; Cortinovis, Panada, Gyabuaa; Traoré, Piccoli, Colley. Allenatore: Massimo Brambilla
LA PARTITA – I primi 10′ sono molto equilibrati: il Genoa che crea qualcosa in più dalle parti di Ndiaye: al 7′ è pericoloso con una conclusione stoppata di Cleonise, un minuto più tardi con con un tiro di Raggio da fuori area, tentativo che esce alla destra del portiere. La squadra di Chiappino approfitta di qualche errore di troppo da parte degli avversari e innesca al 13′ un pericoloso contropiede sull’asse Cleonise-Zennaro-Moro. È quest’ultimo a concludere: tiro deviato in angolo, il terzo della gara per la Primavera rossoblu. A ridosso del 19′ arriva la prima reazione nerazzurra alle sortite rossoblu e porta la firma di Cortinovis, che vede deviato in corner il suo destro su assist di Traorè. Lo stesso Traorè si vedrà chiuso da Drago su una conclusione da distanza ravvicinata al 20′.
Oltrepassato il 20′ del primo tempo, l’Atalanta cresce ed impegna ancora diverse volte l’estremo difensore genoano. Sarà Buonavoglia a rispondere al break offensivo atalantino al minuto 23′ sprecando col sinistro una grande occasione: tenta di piazzare alle spalle di Ndiaye, ma la conclusione finisce leggermente a lato. Miracoloso alla mezz’ora Ndiaye su Moro, che calcia a botta sicura dopo una fitta trama di passaggi a centro area. Sull’angolo che ne scaturisce altra chance sotto misura per il Genoa Primavera, ma la difesa orobica allontana il pericolo. Preludio alla seconda grossa occasione nl giro di un minuto, quando al 31’ di gioco il portiere bergamasco chiude ancora bene su Zennaro, troppo morbido nel concludere a rete dentro l’area piccola. Dopo le tre opportunità ravvicinate, a sbloccare il risultato è l’Atalanta. Ci riesce al 32’ con Cortinovis, che riceve grazie al velo di Traorè e col piatto destro batte Drago. Azione viziata nel suo sviluppo iniziale da una spinta di Okoli su Moro non fischiata dall’arbitro Gualtieri.
Al 36′ Drago devia con l’aiuto del palo una conclusione di Traorè, ma al 38′ gli ospiti raddoppiano con Colley su assist del solito Cortinovis: il numero 10 parte dalla destra e propone un tiro-cross, che attraversa tutta l’area e trova la deviazione del numero 11. Sul finale di tempo, al 44′ arriva anche il terzo e decisivo intervento del portiere Ndiaye a chiudere nuovamente su Moro da pochi passi. Sarà l’ultimo sussulto di una prima frazione chiusa senza recupero. Atalanta avanti per 0-2 contro i Grifoncini di Chiappino, che vanno invece all’intervallo con sei occasioni da gol non capitalizzate. Patite le ripartenze in velocità degli avversari, che conducono con un doppio vantaggio ed hanno colpito anche due pali. Tra i nerazzurri, è bene ricordarlo, sono ben quattro i giocatori ad aver esordito in Serie A: Colley, Panada e Piccoli oltre a Traoré, in gol contro l’Udinese e fratello dell’Hamed in forza al Sassuolo.
Il secondo tempo si apre con una buona notizia per il Genoa, ovvero il ritorno in campo di Flavio Bianchi a due mesi dalla rottura del perone in allenamento. L’attaccante prende il posto di Moro, dentro anche il 2002 Jacopo Turchet (lanciato in Coppa Italia con la Fiorentina e gettato nella mischia anche ad Empoli) al posto di Rovella. Al 49′ i Grifoncini sono pericolosi con Buonavoglia, che cerca il tap-in da pochi passi dopo un primo tentativo di Bianchi prima che l’arbitro fischi fallo sul portiere. Al 56’ Colley sciupa invece l’occasione per chiuderla la partita dopo una deviazione di Drago su Cortinovis. Il suo destro è alto sulla traversa, ma a porta sguarnita. Al 63’ però è Traorè a legittimare il risultato chiudendo in rete un ottimo scambio proprio con Colley. Il mancino rasoterra è imparabile per Drago: l’Atalanta si porta sul 3-0.
Al 74’ qualche timida protesta del Genoa per un fallo di mano (attaccato molto al corpo) di Okoli in area di rigore. Per l’arbitro non c’è nulla. I rossoblu provano a trovare la via del gol nonostante il pesante passivo. A 10′ minuti dal termine il penultimo cambio di mister Chiappino è Diakhatè per Buonavoglia. L’ultimo Besaggio per Eboa in mezzo al campo. La partita proseguirà comunque sui binari della conduzione nerazzurra sino al triplice fischio del fischietto astigiano, anticipato da un salvataggio di Ndiaye su Bianchi, che aveva tentato un pallonetto di testa dopo essersi avventato su una ribattuta. L’Atalanta accresce ancora il suo vantaggio sulla seconda, salendo a +12 sul Cagliari. Genoa fermo al 5° posto con 21 punti. Il primo del 2020 è un Genoa Primavera troppo sprecone. La buona notizia, l’unica in un pomeriggio da dimenticare, è il rientro in campo del capitano.
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