Il Campionato viaggia con il calendario anche se si gioca dal Venerdì al Lunedì. Domenica 9 febbraio è iniziato il Carnevale e le maschere nelle gare giocate non sono mancate.
Il Carnevale calcistico è diventato serio per Juventus, Inter e Lazio che si ritrovano in testa alla classifica. In fondo lo è diventato anche per Fiorentina, Udinese e Torino.
La maschera di giornata sorridente è quella del Papà del Gnocco indossata da Juric, che in una settimana ha bollito Milan, Lazio e Juventus con un gioco mai raffermo.
Le maschere di gioia sono degli attaccanti che salvano le squadre: Lapadula e Mancosu del Lecce, Pazzini del Verona, Pandev del Genoa.
Le maschere nere, non alla Zorro, sono invece quelle dei difensori: Izzo del Torino, il Toro di Scampia, vede solo il rosso dei cartellini; Koulibaly del Napoli, il gigante d’ebano, si è perso; Bonucci della Juventus, senza Chiellini vicino e senza copertura del centrocampo, balla con gli attaccanti.
Ad oggi, il calcio “carnevale” è così poco pulito che il giorno 26 febbraio si potrà capire qualcosa in più su chi metterà sopra le Ceneri. In quel momento bisognerà guardare la classifica lassù e laggiù. Era da anni che il campionato non regalava tanti equilibri.
Passo indietro al Venerdì, a Roma-Bologna. Barrow è scatenato, fa volare il Bologna e affonda Fonseca. In crisi il DNA della Lupa e l’uscita di Florenzi non paga: lo spogliatoio continua a ribollire. La Rometta in difesa viene messa in castigo da Mihajlovic pressando alto. Con i cambi si riprende Fonseca, ma ci pensa Cristante con un rosso assurdo a fare esultare il Bologna.
Al sabato toccava a Verona-Juventus. Per tutti è la fatal Verona dimenticandosi del fatale Juric contro la Signora. Il Verona di Juric è la realtà tatticamente più bella in questo momento. Un calcio nuovo che appare poco legato agli schemi, feroce nell’applicazione della corsa e del pressing. Il fenomeno non sbaglia un colpo, la Signora si è persa con Sarri in confusione. Il sarrismo, però, questa volta non è stato salvato dalle individualità. Juric gara dopo gara si sta togliendo i riferimenti a “figlioccio di Gasperini“, un lavoro importante vista la caratura della rosa a disposizione.
Fiorentina-Atalanta, due accelerazioni della Dea e Gasperini zittisce Firenze. Atalanta oliata perfettamente che gioca a memoria coi tre davanti un pericolo costante. La classifica viola piange e scatta l’allarme zona rossa. Nessuna sorpresa con il curriculum di Iachini dopo le passate partenze a razzo e gli arrivi coi pattini.
In Torino-Sampdoria i granata hanno toccato il fondo. Grande rimonta blucerchiata in 8 minuti. Non era solo colpa di Mazzarri: è arrivato comunque il quarto KO di fila. Sono tre punti pesantissimi per Ranieri, che non utilizza la filosofia per fare risultati: punti salvezza che si vanno a sommare ai tre in casa della Spal.
Alla domenica pranzo indigesto per la Spal, che perde il derby emiliano contro il Sassuolo al 44’ del secondo tempo. Al capolinea anche Semplici. Finisce la favola della conquista della Serie A e della salvezza dello scorso anno. Al suo posto arriva Di Biagio. Il Sassuolo respira a 29 punti.
Brescia-Udinese. Lopez non cambia atteggiamento tattico rispetto a Corini e paga dazio come il precedente al secondo minuto di recupero. Si rianima l’Udinese dopo 4 sberle con De Paul.
In Napoli-Lecce è Lapadula a fare piangere Gattuso. Ciuccio come i gamberi: due passi in avanti e uno indietro. Impresa di Liverani e del Lecce con l’aiuto dell’arbitro Giuia di Olbia, non pronto ai palcoscenici della A. Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Perché Gattuso fa giocare Ospina tra i pali? Lapadula con due gol e un assist eroe di giornata. Liverani con l’arrivo di Saponara cambia modulo: basta difendersi. Ora gioca alternando Lapa, Mancuso e Falco.
Genoa-Cagliari. Oltre la difesa più muro con Adama e Masiello, Nicola ha un’identità vera con la squadra che gioca a tutto campo senza un centrocampo lento, lezioso e non più schiacciato dalla garra degli avversari che portavano sempre la superiorità in giro al pallone. Goran Pandev è da quasi dieci anni che viene considerato “vecchio”. Nel 2011 vinse il Triplete, nel 2020 tiene a galla il Vecchio Balordo. Essere 2.0 per Nicola significa essere sempre connessi, globali e veloci nel gioco di tutta la squadra. Il Cagliari se non vince da 9 gare qualche problema lo avrà? Gli alibi servono poco a Maran.
Alla domenica sera c’è poi stato il Derby delle follie sotto la Madunnina. Nella prima frazione domina il Diavolo personificato da Ibra. Il Biscione non striscia più e nel secondo tempo è travolge Donnarumma. L’errore di Pioli alla fine del primo tempo è stato quello di averla vinta senza fare i conti con lo sciroppo – non di rose – di Conte nell’intervallo. L’Inter raggiunge la vetta della classifica, il Milan resta a sette punti dalla zona Europa.
Mancano le parole per continuare a definire arbitri e VAR. Ormai è confusione da parte dei fischietti in campo e davanti ai monitor. I giovani arbitri in campo non si fidano di quelli dietro le Tv? I riposi di domeniche forzate non servono nulla ai direttori di gara considerato che gli errori sono sempre gli stessi. Gli errori non possono e non devono decidere un campionato.