A caldo, al termine della partita contro il Milan, abbiamo voluto chiedere il parere sulla partita ad Enrico Currò, firma di Repubblica, presente allo stadio San Siro per assistere alla partita tra rossoblu e rossoneri.

Eri presente sulle tribune del Meazza. Eravate in pochi…

“Sì, ero presente. Devo anche dirti che oggi mi sembra un po’ assurdo parlare di calcio. Chiaramente poi uno vede la partita e deve fare il suo mestiere analizzando la tattica e tutto il resto, però oggi il pensiero era altrove. Credo che una grande differenza tra Milan e Genoa l’abbia fatta anche questo: il Genoa aveva la testa sul campo, il Milan no”.

Nicola dove aveva la testa?

“Sia Nicola che Pioli hanno sostanzialmente detto la stessa cosa di Klopp, ovvero che ci sono persone più competenti di loro: sarebbe bene che la smettessimo di fare “bar sport”, che si fa sullo sport e non sulle cose di cui non sappiamo niente. Premesso questo, Nicola si sta rivelando un allenatore molto bravo: la scelta più azzeccata che si potesse fare perché è riuscito a dare alla squadra quella concentrazione e compattezza che prima non c’era. Ha anche delle idee tattiche molto precise. Sanabria è in una condizione direi strepitosa in questo momento: se al posto di Çalhanoğlu ci fosse stato Sanabria probabilmente avrebbe vinto il Milan. Ha fatto un po’ il gioco del rifinitore, ha fatto il regista d’attacco. Il Genoa è una squadra molto esperta: nell’undici di partenza, otto giocatori avevano un’esperienza internazionale di alto livello. Il Genoa ora ha una squadra che sicuramente non trema di fronte a queste situazioni e sa gestire molto bene il gioco. Ho notato solo un elemento di rischio: quando, per cause di forza maggiore, sono usciti i tre giocatori che sapevano tenere meglio il pallone, un po’ di differenza si è vista dal momento che, in vantaggio, doveva gestire il pallone e far respirare la difesa”.

Continuerà questo campionato o si fermerà? 

“Le notizie sono in continua evoluzione quindi mi sembra necessario valutare di minuto in minuto quello che succede. Ci sono due elementi che mi lasciano pensare che forse il campionato si fermerà: la presa di posizione del presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, Damiano Tommasi, che mi sembra molto forte e non credo possa stare senza seguito (clicca QUI per saperne di più); l’altra è una notizia che sta passando sotto silenzio: la lettera che ha scritto Galliani ad Infantino chiedendo che non vengano convocati per le rispettive nazionali Under 21 e nazionale maggiore sia Mota Carvalho che Maquin, che è della Guinea e dovrebbe giocare contro la Libia a fine marzo. Se la richiesta di Galliani venisse accolta dalla FIFA – che per il momento non ha ancora risposto – si creerebbe un precedente. Galliani ha posto una questione estremamente sensata, chiedendo se è il caso di permettere ai giocatori che giocano nel Monza, in un campionato sospeso per il coronavirus, di viaggiare partendo dalla zona rossa. Se la FIFA dovesse rispondere di no si aprirebbe un precedente che a catena paralizzerebbe poi tutti i campionati. Ci sono degli indizi che lasciano pensare che almeno per un po’ i campionati si fermeranno“.


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