Dopo le parole di Marco Rossi e del collega di Repubblica Enrico Currò, abbiamo chiesto telefonicamente un commento alla gara del Genoa a San Siro anche a Claudio “Ruspa” Testoni, che si è detto “felicissimo della situazione” in casa rossoblu. Il Genoa, infatti, non vinceva due gare consecutive in trasferta da oltre due anni (clicca QUI per saperne di più).
Ti aspettavi un Genoa “ruspa” a San Siro?
“Non so più cosa dirti: forse perché ho un’estrema fiducia per Nicola e per la squadra rinnovata. Bisogna ricordarsi che nelle ultime due trasferte, Bologna e Milano, ha fatto sua l’intera posta in palio: vuol dire che c’è una nuova identità. Nella partita persa in casa con la Lazio il Genoa è uscito tra gli applausi del pubblico. Unisco la nuova squadra, il nuovo allenatore e il pubblico che ha ritrovato la voglia di lottare assieme alla squadra con un unico intento che è quello della salvezza e mi riscopro felicissimo della situazione”.
Il Genoa vince la partita cercando di sfruttare gli errori degli avversari: Pioli ha giocato con il 4-2-3-1 e con il 4-4-2 con i difetti che avevamo visto in precedenza. Questa è una grande dote
“Quello è vero: posso anche dirti che però altre volte abbiamo perso per errori nostri. La società ha fatto una buona parte perché se andiamo a vedere la difesa, Soumaoro, Masiello e Perin hanno messo dentro esperienza e forza. Nicola è un grandissimo direttore d’orchestra, non è mai banale quando parla in TV, penso non sia mai banale quando parla con la squadra. E mai un’esaltazione. Penso che questo vada oltre a concetti tattici e tecnici, dove a volte ci si becca e altre no. La nuova aria che c’è nel Genoa fa ben sperare”.
Dalla zona rossa dell’Emilia sei stato perfetto
“Purtroppo siamo un po’ confinati e questo vale anche per il calcio. Se mi permetti faccio una nota polemica: ci sono delle situazioni che non mi piacciono, dove uno gioca e uno giocherà fra un mese. Direi che per la regolarità del campionato dovrebbero giocare sempre o non giocare nessuno. Se sei la Lega, decidi se si gioca o se non si gioca: se anche il Governo ti dice di far quello che vuoi, devi decidere tu. Non puoi giocare in un campo con il pubblico e in un altro no. Penso che ci voglia un’unità per togliere pensieri strani che potrebbero venire soprattutto verso la fine del campionato”.
Currò (Repubblica): “Genoa squadra che non trema più di fronte a certe situazioni” – AUDIO