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Spadafora: “Stop al calcio in Europa? Ancora una volta ci si è arrivati un po’ in ritardo” – AUDIO

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In diretta sulle reti Rai, il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora è tornato a parlare delle prossime misure che il Governo adotterà per supportare il sistema sanitario e tutte le imprese e famiglie del Paese. Durante il collegamento, però, è tornato anche sulle ultime vicende che hanno interessato lo stop del calcio e dello sport in Italia, in Europa e nel mondo.

“Faremo domani un Consiglio dei Ministri – ha esordito il Ministro dello Sport a “La Vita in Diretta” – perché oggi stiamo ancora lavorando alle misure. Abbiamo incontrato, sentito e ascoltato tutti perché le esigenze sono tante e ognuno, in base all’attività che svolge, starà pensando a quante e quali cose necessitino. Il primo provvedimento che prenderemo domani si concentrerà sulla parte sanitaria: stiamo infatti cercando di allestire spazi nuovi affinché nessuno sia costretto a non ricevere le cure necessarie per sconfiggere questo virus. Allo stesso tempo stiamo preparando un secondo provvedimento con molte misure per il dopo, per quando tutto questo finirà e piccole imprese e famiglie ripartiranno, ma avranno subìto un danno dallo stop obbligatorio di queste settimane. Un provvedimento che oggi li aiuti nel concreto in determinate cose e nei pagamenti, ma che un domani crei le condizioni affinché chi ha perso qualcosa in questi mesi possa riprendere alla grande”.

A domanda su come valutasse lo stop, di fatto globale, del mondo dello sport e del calcio (oggi ha chiuso i battenti anche la Bundesliga con un dietrofront nato anche dalle molte polemiche avviate dai giocatori via social), il Ministro Spadafora ha risposto come segue. “Diciamo che in Italia molte federazioni e molti sporti avevano scelto in autonomia di fermarsi, e li ringrazio. Il calcio è un po’ una cosa a sé e sappiamo essere importantissima: c’è stato un momento in cui la Lega, in particolare quella di Serie A, avrebbe dovuto assumersi una responsabilità che non ha voluto assumere dicendo che doveva essere il Governo a farlo. In realtà, poi, lo abbiamo fatto e la Lega ha visto tutelati i propri interessi economici. Oggi nessuno fa più polemica, e non soltanto per la situazione, ma anche perché alcune squadre importanti di Serie A sono in quarantena”. Dalla Sampdoria alla Juventus passando per Inter ed Hellas Verona, il numero di giocatori contagiati oppure in auto-isolamento domiciliare cresce giorno dopo giorno.

“Queste squadre, adesso, dalla quarantena stanno comunque raccogliendo fondi per l’emergenza sanitaria – è il plauso del Ministro Spadafora -, ma se forse si fossero fermati un po’ prima avrebbero potuto dare la medesima solidarietà, proveniente da un mondo molto ricco, facendolo però in piena salute. Anche gli organismi internazionali, come la UEFA, si sono resi conto di tutto questo. Poco fa ho saputo che la Lega Serie B ha deciso di donare 20 respiratori per questa emergenza: tutti gesti di solidarietà che ci fanno piacere. Ancora una volta ci si è arrivati un po’ in ritardo, ma adesso basta polemiche. È importante che questo mondo dello sport si fermi e dia un esempio anche a tanti giovani che lo seguono”. E proprio a giovani e ragazzi che lo sport lo affrontano nella quotidianità sul territorio è tornato ad esprimersi il Ministro Spadafora.

“Ci sono migliaia di ragazzi che prevedono e cercano, con le loro attività sportive e dilettantistiche, di fare tante cose sul territorio. Anche queste attività si sono fermate. Nel prossimo Consiglio dei Ministri porterò un provvedimento ad hoc per far sì che, una volta finito questo momento, possa esserci un piano straordinario di interventi per lo sport di base, da giugno in poi. Aumentando in maniera forte i campi estivi per i ragazzi, affinché dopo questo stop forzato si possa riprendere in tutta Italia”. 

Sulle tempistiche di un possibile ritorno a vedere le squadre in campo “Secondo me, i medici ci dicono che a fine mese/inizio aprile cominceremo a vedere i primi risultati delle misure drastiche che stiamo richiedendo a tutti gli italiani. Se cominceremo a vederli, andremo verso una fase che giorno dopo giorno dovrebbe andare migliorando. Ciò significa che nelle settimane successive riusciremmo tutti a riprendere una vita diciamo normale”.


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