La giornata sui giornali sportivi apre chiaramente con l’emergenza coronavirus e con le notizie annesse al mondo del pallone, come il taglio degli ingaggi ai calciatori e il sospetto che Atalanta-Valencia di Champions League possa essere stata la cosiddetta “partita zero” per accelerare il contagio. In tal senso, dalle pagine del Corriere dello Sport, parla l’immunologo Francesco Le Foche. Dopo aver sostenuto come l’aggregazione di migliaia di persone per Atalanta-Valencia lo scorso 19 febbraio possa aver favorito la replicazione virale, ritiene il calcio un’antitesi dei comportamenti sociali da tenere in questo lungo periodo di emergenza, che difficilmente terminerà in poche settimane. Campionati potranno riprendere a maggio o giugno? “Dubito molto fortemente” è la risposta.
Sempre dalle pagine del Corriere la parola passa a Blerim Dzemaili, oggi in Cina. “Qui hanno vinto l’epidemia sigillando tutto. Il pugno di ferro servirà anche in tutta Europa, non abbiamo alternativa“. Terzo parere di giornata viene rilanciato invece dalla Gazzetta dello Sport, che intervista in via esclusiva Claudio Ranieri, allenatore della Sampdoria. “Comportiamoci da squadra e batteremo l’emergenza” è il grido del tecnico blucerchiato, che torna anche sui molti casi che hanno interessato lo spogliatoio della sua squadra. “La prima reazione fu di allarme. Mi sono spaventato. Poi, però, parlando con i calciatori e sentendo che la situazione era sotto controllo, mi sono tranquillizzato“.
GLI APPROFONDIMENTI SUL GENOA
CORRIERE DELLO SPORT – In assenza di tematiche di campo di cui parlare, il Corriere dello Sport dà oggi voce all’iniziativa de “Le Iene” relativa alla Quarantena League, un torneo via cavo alla PlayStation in cui sono pronti a sfidarsi diversi giocatori delle formazioni di Serie A. A scendere in campo per primo sarà il rossoblu Davide Biraschi, pronto a sfidare oggi pomeriggio (ore 15) il viola Vlahovic, in netta ripresa dopo l’annuncio della positività al Cvid-19. All’interno del quotidiano sportivo, che tratta anche di quello che sarà il futuro di Gigi Buffon, che parrebbe non intenzionato a smettere, si torna poi sul risvolto del Buffon tifoso. “Il mio excursus è singolare perché da bambino andavo a Udine dai miei zii, che erano juventini. Ero super juventino, Trapattoni era diventato il mio idolo e, quandoandò all’Inter, confesso che ebbi un tentennamento: simpatizzavo un po’ anche per loro. A dodici anni però sono diventato tifoso del Genoa“.
SECOLO XIX – Il Decimonono tratta oggi non soltanto delle parole di Jankto, che in un’intervista ad un sito web ceco ha raccontato ieri di almeno 15 casi di positività all’interno dello spogliatoio blucerchiato. Si parla anche degli altri campionato, ormai pochi, che continuano a giocare. Ad esempio quello bielorusso, che incomincia oggi. Nelle ultime ore è in procinto di fermarsi invece quello turco, dove milita l’ex rossoblu Sinan Gumus, già tre gol e un assist in sette partite.
TUTTOSPORT – Il quotidiano sportivo piemontese torna a parlare di Buffon, che dopo essersi innamorato dei grandi personaggi del mondo del calcio, all’età di dodici anni diventa genoano. Dopo un periodo iniziale ai piedi di Trapattoni e della Juventus, “sono tornato a tifare per le squadre di provincia finché a 12 anni il Genoa mi ha trascinato“.
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