All’ora di cena, intorno alle 20.20, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato in conferenza stampa la proroga delle misure adottate sino al 13 aprile 2020. Le misure di isolamento e distanziamento sociale continueranno almeno fino alla data della cosiddetta “Pasquetta”, periodo dell’anno in cui spesso si verificano spostamenti e c’è un elevato rischio di assembramenti. Fino questa data, peraltro, continueranno a rimanere chiuse anche scuole e università (che avrebbero comunque giovato di vacanze).
“Oggi abbiamo superato 13mila decessi ed è ferita che ci addolora e che mai potremo sanare. Voglio chiarire che non siamo nella condizione di allentare le misure restrittive e alleviarvi e risparmiarvi i sacrifici cui siete sottoposti. Detto ciò, siamo in stretto contatto col comitato tecnico-scientifico che ci raffigura che si iniziano a vedere gli effetti positivi delle misure adottate sin qui. Non possiamo ancora iniziare ad abbracciare una prospettiva diversa. Il nuovo Dpcm, che ho appena firmato, proroga le misure sino al 13 aprile. Ci rendiamo conto di chiedervi un ulteriore sacrificio, ma se smettessimo di rispettare le regole, se iniziassimo ad allenare queste misure, tutti gli sforzi sin qui fatti sarebbero vani. Addirittura pagheremmo un prezzo altissimo. Perché oltre al costo psicologico, economico e sociale, saremmo costretti a ripartire una seconda volta. Un doppio costo che non ci possiamo permettere.
Chiediamo a tutti di continuare a rispettare le regole. C’è una sparuta minoranza di persone che non rispettano le regole. Vorrei ricordare che abbiamo disposto sanzioni assai severe, onerose anche dal punto di vista economico, e lo abbiamo fatto perché non ci possiamo permettere che l’irresponsabilità possa comportare un danno nei confronti di tutti. Dobbiamo rispetto per chi rischia addirittura la propria salute, come medici e operatori sanitari che sono direttamente esposti ai focolai di contagio, e lo dobbiamo a tutti i lavoratori che quotidianamente vanno a lavoro mandando avanti il Paese.
Mi dispiace che queste nuove misure capitino in un periodo di Pasqua, festa cara a tutti gli italiani, ma saremo purtroppo ad affrontare questi giorni di festività in regime restrittivo. Questo sforzo ci permetterà di cominciare a valutare una prospettiva, sempre con le raccomandazioni dei nostri esperti: laddove i dati dovessero consolidarsi, nel momento in cui il consiglio degli esperti ce lo confermerà, inizieremo a programmare un allentamento delle misure. Non posso dirvi già dal 14 aprile: quel che è certo è che ci confrontiamo con comitato tecnico-scientifico e valuteremo la curva epidemiologica, abbracciando la prospettiva di entrare in una fase 2, quella della convivenza col virus, per poi entrare in una fase 3, quella che porterà al ripristino delle nostre attività lavorative, alla ricostruzione e al rilancio della nostra vita sociale ed economica”.
All’interno della conferenza stampa si è parlato anche di sport e di atleti in generale. In settimana era stata paventata l’ipotesi che ci si potesse allenare a turni. “Una minima novità che abbiamo introdotto in questo decreto riguarda le sedute di allenamento degli atleti. Sono sospese onde evitare che alcune società sportive possano pretendere l’esecuzione della prestazione sportiva anche nella semplice forma di un allenamenti. Non saranno più consentite, tanto più collettive: gli atleti si alleneranno in forma individuale“.
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